Martedì, 07 maggio 2024 - ore 23.13

Cremona per Bruxelles, ‘Siamo tutti europei’ l’appello in Cortile Federico II

Nelle foto, il Sindaco Galimberti, lo striscione del Centro Culturale Islamico, Claudia Noci e il Vescovo Napolioni

| Scritto da Redazione
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Siamo tutti europei: questo l’appello sotto il quale un buon numero di cittadini cremonesi, rappresentanti istituzionali, religiosi, sindacali e dei movimenti si sono riuniti nel pomeriggio, dalle 17:30, in Cortile Federico II, a seguito dei tragici fatti di Bruxelles.

«Occorre dare una risposta ferma contro queste forme di terrorismo, che vogliono minare i nostri principi di democrazia e di libertà», ha esordito il primo a intervenire, Mino Grossi, in rappresentanza delle forze sindacali di CGIL, CISL e UIL. «Esprimiamo dolore per le vittime dei vili attentati terroristici e solidarietà a tutto il popolo belga», ha aggiunto Grossi.

È stato poi il turno di Claudia Noci, dirigente di Arci Cremona: «Bisogna andare controcorrente. Bisogna impedire a chi semina odio e guida il terrore di manipolare le nostre paure. Bisogna scegliere di rischiare e aprirsi, coltivando legami, aprendo cuori e porte, seminando nei terreni della conoscenza per risvegliare la coscienza», ha detto Noci dal palco dal quale sventolavano le bandiere italiana, belga ed europea. «La guerra non è una soluzione. La chiusura dei confini non è una soluzione. La repressione non è una soluzione. Restiamo umani», ha concluso Noci, citando le parole del cooperante internazionale Vittorio Arrigoni, ucciso nel 2011.

«Il nostro dolore è per le vittime dell’assurda azione di terrorismo cieco, che mira a innescare la scintilla di una guerra totale tra i popoli»: così si è espresso Sadiq El Hassan, portavoce della comunità islamica cremonese (a lato palco, per tutta la durata della manifestazione, era presente lo striscione del Centro Culturale Islamico La Speranza di Cremona). «A nome della comunità islamica di Cremona, condanno con fermezza gli atti di violenza, qualsiasi sia la provenienza. Uccidere è all’estremo opposto dell’insegnamento di misericordia, tolleranza e perdono del Profeta: il terrorismo è lontano anni luce dal primo fondamento dell’Islam, ovvero la salvaguardia e la tutela di ogni vita umana».

Klein Tahiraj, giovane rappresentante della Consulta Studentesca cremonese, ha rimarcato: «Siamo tutti esseri umani. Condanniamo ogni forma di violenza: il nostro pensiero si rivolge alle 34 vittime di ieri e ai 230 feriti, e a tutti coloro che a causa di questa violenza ingiustificata perdono la vita ogni giorno».

Il Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha aperto il suo intervento con un «pensiero laico» per la bellezza del Cortile Federico II, un luogo a cielo aperto, come aperto – senza muri, senza sbarre, senza confini – è il mondo da costruire. Un pensiero religioso è poi andato al fatto che gli attentati di Bruxelles sono avvenuti proprio nella settimana che conduce alla Pasqua, che è essa stessa un fatto di sangue trasformato da Dio in un fatto di salvezza.

Infine, il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha voluto riunire nel proprio intervento le anime credenti e non credenti, cristiane, musulmane e atee. «Ritroviamo un’anima laica di questa Europa. Siamo tutti cittadini europei. Cambiamo la nostra testa, cambiamo il nostro sguardo all’altro e alle cose. Contro questo odio folle e insensato, in ricordo delle vittime e vicino ai feriti, costruiamo con tutti noi stessi – dando la nostra vita – una città e una comunità più giuste e più coese. Questa è la nostra risposta! Questo è il nostro futuro!», ha concluso Galimberti.

Carmine Caletti

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