In tutto il mondo si sono viste le immagini della vergogna. Un gruppo di oligarchi che usa ogni metodo e ogni tortura per piegare un leader e un governo democraticamente eletti e un popolo. Per questo le nostre prime parole sono di grandissimo affetto e gratitudine per Alexis Tsipras e il popolo greco che combatte la più dura delle battaglie. Disse Salvador Allende che gli altri avevano la forza ma non la ragione. È ancora così. Si stanno tentando due colpi di Stato: contro il Governo greco e contro ciò che rimane dell’Europa. Altri colpi di Stato sono stati praticati in questi anni da quel vero regime che è il capitalismo finanziario e, purtroppo, l’Europa della Troika. Questa volta, per la prima volta, a partire dalla piccola Grecia, stanno incontrando una Resistenza, che è anche una speranza di Liberazione.
Non si può chiamare trattativa ciò che è stato appunto prima il tentativo di abbattere Governo Tsipras e poi, fallito il colpo per lo straordinario esito del referendum, di buttare fuori la Grecia dall’Europa. Dopo l’ostentazione di crudeltà e di ottusità di queste settimane possiamo dire con certezza che non è certo la Grecia di Tsipras, ma è la Germania di Schauble e Merkel a essere incompatibile con l’Europa. Tsipras e il popolo greco stanno lottando per tutto ciò in cui credettero i padri fondatori dell’Europa e che questa leadeship europea politicamente e moralmente miserabile sta quotidianamente tradendo. Un’Europa tedesca è una contraddizione in termini. Oltre che una costruzione impossibile, inaccettabile per qualunque popolo dotato di un briciolo di dignità, economicamente squilibrata a favore di uno solo e per questo votata alla stagnazione e al fallimento, incompatibile con i principii di democrazia, equità e solidarietà.
Di ciò che contiene l’accordo lo stesso Tsipras ha detto in modo lucidissimo. E dice chiaramente che occorre continuare e allargare la lotta. Queste parole ci interrogano tutte e tutti. Quanto siamo stati capaci di fare la nostra parte, che non è solo per la Grecia ma per noi stessi? Sarebbe sbagliato ora dividersi tra chi invece deve lottare insieme. La battaglia va rilanciata, contro l’austerità, la Troika e gli oligarchi, l’“ordoliberismus” della dogmatica teutonica cioè l’assunzione dell’austerità e del rigore come principii (anti)costituzionali.
Grandi sono le responsabilità del governo tedesco, di popolari e socialisti insieme, che sono mossi da un nazionalismo esasperato e feroce e che esercitano un ruolo politicamente nefasto oltre a violare quotidianamente, ormai da anni, con il loro surplus esortativo, le stesse regole europee che accusano gli altri di non rispettare.
Allo stesso modo grandi le responsabilità di tutti i socialisti europei che hanno semplicemente balbettato rimanendo corresponsabili di questa vergogna. E grandi le responsabilità dei governi dei Paesi mediterranei che dovrebbero contrastare le politiche di egemonismo tedesco e non lo fanno. Questa Europa, così, non ha futuro. Non è il sogno di Spinelli ma un incubo. Noi questa Europa la vogliamo rovesciare. Dobbiamo cacciare l’austerità e il liberismo. Affermare la democrazia. Fare una lotta durissima per strappare la moneta dalle mani degli oligarchi. Costruire una centralità mediterranea alternativa e dotata di strumenti per promuovere nuova economia.
Nell’immediato proclamiamo una settimana della vergogna europea. Facciamo sentire al popolo tedesco tutta l’indignazione del popolo europeo e l’isolamento dei loro governi, con tutti i mezzi dell’azione nonviolenta, dal bombing telematico fino al boicottaggio dei servizi e dei prodotti. E contemporaneamente rilanciamo una grande campagna di solidarietà con il popolo greco, a partire dal sostegno alle sue esperienze di autogestione e mutualismo dei servizi essenziali. Diciamo al nostro governo che con il suo atteggiamento inerte e di fatto colluso non ci rappresenta. Ribadiamo il nostro sostegno e il nostro apprezzamento per Alexis Tsipras e per il popolo greco che con la loro generosa azione hanno mostrato a tutto il mondo la vera natura di questa Europa.
Ora tocca a noi, cittadini e cittadine, popoli d’Europa, a partire dall’area euromediterranea, allargare questa breccia di resistenza e cominciare davvero una nuova lotta di liberazione dalle oligarchie e dal neoliberismo, costruendo dal basso tutta un’altra Europa sociale, solidale, democratica.
Comitato Cremonese L’Altra Europa con Tsipras
Cremona per L’Altra Europa con Tsipras: ‘Continuiamo e allarghiamo la lotta’
Il comitato cremonese: «Una nuova Resistenza democratica per liberare l’Europa dal neoliberismo»
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