Sabato, 27 luglio 2024 - ore 04.04

Cremona Pianeta Migranti. Migranti africani bloccati in Ucraina

La Direttiva europea sulla Protezione Temporanea per le persone in fuga dall’Ucraina lascia facoltà gli Stati di accogliere o respingere i migranti.

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. Migranti africani bloccati in Ucraina

Cremona Pianeta Migranti. Migranti africani bloccati in Ucraina

La Direttiva europea sulla Protezione Temporanea per le persone in fuga dall’Ucraina lascia facoltà gli Stati di accogliere o respingere i migranti.

 Sono circa 4000 i giovani, principalmente da Nigeria, Ghana, Kenya, Sudafrica, Etiopia, Somalia che si trovano in Ucraina per motivi di studio. Su twitter raccontando di essere stati abbandonati, e le loro testimonianze sono tremende. In un appello alla polizia di frontiera, all’Unione Africana ai governi dei loro Paesi di origine chiedono di essere trattati con umanità e non discriminati.

Di fronte all’esodo biblico dall’Ucraina l’Europa ha messo in atto la sua Direttiva sulla Protezione Temporanea che consente ai profughi l’accesso a un permesso di soggiorno rinnovabile fino a tre anni, con possibilità di accedere al mercato del lavoro, alla scuola, ai sistemi di welfare dei paesi ospitanti.

La Direttiva messa a punto nel 2001 in seguito alle guerre nella ex Iugoslavia, non era mai stata applicata prima d’ora, nonostante tante situazioni di crisi e la rendevano necessaria: dalla Siria all’Afghanistan all’Iraq e altri conflitti.

La Direttiva prevede, tra l’altro, un meccanismo di ripartizione dei profughi tra gli Stati Membri, che negli anni, è sempre stato disatteso.

La Direttiva però lascia fuori le persone in fuga da conflitti dimenticati in quanto prevede il rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini ucraini, ai migranti presenti nel Paese con permesso di soggiorno di lungo periodo o per richiesta asilo, e ai loro familiari. Esclude invece altre categorie, prime fra tutti i migranti presenti irregolarmente, o perché hanno un permesso scaduto, o i titolari di permessi di soggiorno di breve periodo. Così al confine polacco i cittadini ucraini vengono fatti passare, e i migranti provenienti da paesi dell’Africa o del Medio Oriente, principalmente studenti universitari, vengono ricacciati indietro. 

I paesi del blocco di Visegrad e l’Austria, in sede di discussione europea, avevano addirittura chiesto che la Direttiva escludesse tutti i migranti, anche da tempo legalmente presenti in Ucraina.

Il testo finale della Direttiva ha accettato un compromesso: è facoltà degli Stati Membri concedere ai migranti in fuga dall’Ucraina la protezione temporanea, o incanalarli in altre procedure, secondo le normative dei singoli Stati nazionali che possono anche respingere le richieste di protezione ed espellere le persone. Questo è un passo indietro nella difesa dei diritti per tutti. Che spiega il caso degli studenti africani trattenuti alle frontiere perché non ucraini. Un fatto di vergognoso razzismo che va contro il principio della stessa Direttiva europea che mira a proteggere le persone dalla guerra e dalle bombe che cadono su tutti, senza discriminazione di provenienza.

Per questo gli organismi umanitari e l’Unione Nazionale Rifugiati ed Esiliati in Italia chiedono che la protezione si estenda a tutte le persone, che cessino i respingimenti alle frontiere e venga garantita l’applicazione del diritto internazionale.

E’ l’ennesima presa di posizione nei confronti di un’Europa che ha piegato la sua Direttiva di al ribasso ma sempre in linea con le sue politiche migratorie lesive dei diritti delle persone e volte a ostacolare l’accesso dei migranti che per terra e per mare arrivano alle sue frontiere.  

 

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