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Cremona Resoconto sintetico del Consiglio comunale del 9 dicembre 2021

Il con.com del 9 dicembre è stato caratterizzato dalla interrogazione della Lega sul procedimento di fusione Lgh in A2A con relativa risposta del sindaco.

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Cremona Resoconto sintetico del Consiglio comunale del 9 dicembre 2021

 Il con.com del 9 dicembre è stato caratterizzato dalla interrogazione della Lega sul procedimento di fusione Lgh in A2A con relativa risposta del sindaco.

 Interrogazione presentata in data 23 novembre 2021 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Lega - Lega Lombarda Salvini (primo firmatario Alessandro Zagni) sui provvedimenti inerenti il procedimento di fusione per incorporazione di Linea Group Holding in A2A.

 Premesso che:

in data 31 maggio 2021 il Consiglio comunale di Cremona, a maggioranza, ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Linea Group Holding (di seguito LGH) in A2A;

il Comune di Cremona, in qualità di socio unico di AEM S.p.A, ha dato indicazione al Consiglio di Amministrazione della medesima società per dare seguito agli indirizzi espressi dal Consiglio comunale;

il Consiglio di Amministrazione di AEM S.p.A. ha conferito al Presidente il mandato per firmare gli atti inerenti alla fusione di LGH in A2A, conformemente alle indicazioni ricevute dal Comune in qualità di socio unico e in conseguenza agli indirizzi espressi dal Consiglio comunale;

in data 7 ottobre 2021 per LGH e in data 8 ottobre 2021 per A2A, le relative Assemblee dei soci hanno approvato il progetto di fusione per quanto di rispettiva competenza;

in data 25 ottobre 2021 l'azienda ASTEM S.p.A., socio di LGH e partecipata dal Comune di Lodi, ha ricevuto dallo Studio Legale Marelli e Maniscalco di Milano un parere legale pro veritate, richiesto dalla medesima società, sull'operazione di fusione per incorporazione di LGH S.p.A. in A2A S.p.A. Tale parere, che si allega integralmente alla presente, è stato divulgato da alcuni quotidiani il giorno 28 ottobre u.s. ed è pertanto di dominio pubblico.

 Considerato che:

l'allegato parere legale giunge alla conclusione secondo cui "la procedura di fusione per incorporazione di LGH S.p.A. in A2A S.p.A., anche alla luce dei più recenti arresti della giurisprudenza amministrativa, non risulti conforme alle norme che regolano le vicende delle partecipazioni pubbliche e, segnatamente, agli artt. 10 e 17, D.lgs. 175/2016 nonché all'art 5, D.lgs. 50/2016 i quali prescrivono l'adozione di procedure di evidenza pubblica per la negoziazione e valorizzazione delle partecipazioni sociali dirette e indirette degli enti pubblici";

in data 11 novembre 2021 la Procura Generale della Corte dei Conti ha avanzato richiesta all'Amministrazione Comunale di fornire chiarimenti circa il percorso per la fusione tra le due società, affidando le indagini al la Guardia di Finanza di Pavia.

 Si chiede al Sindaco:

quali provvedimenti si intendano prendere, e con quale tempistica, inerenti al procedimento di fusione per incorporazione di LGH in A2A, allo scopo di assicurare il rispetto della regolarità delle procedure e di tutelare il Comune, i suoi Amministratori, la Società partecipata e l'interesse di tutti i cittadini.

All'interrogazione ha risposto il sindaco Gianluca Galimberti clicca qui 

Il consigliere Alessandro Zagni ha preso atto della risposta.

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Approvazione del Programma Pluriennale degli Interventi del Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco, integrato con le parti relative ai comuni di San Daniele Po e Pieve d'Olmi.

 Il 18 marzo 2019 il Consiglio comunale ha approvato il Programma Pluriennale degli Interventi (P.P.I.) del Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco: il P.P.I.  è uno strumento di pianificazione e gestione obbligatorio previsto dalla vigente normativa in materia di Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS), ha funzione programmatica e strategica e pertanto assume le caratteristiche di un documento di governance territoriale condiviso con gli attori locali, non solo fra amministrazioni. Il 16 dicembre 2019 l’organo consiliare ha approvato l'accorpamento del PLIS della Golena del Po (Comuni di San Daniele Po e Pieve d'Olmi) al PLIS del Po e del Morbasco (Comuni di Cremona, Bonemerse, Gerre de' Caprioli, Castelverde, Sesto ed Uniti, Spinadesco e Stagno Lombardo) e le conseguenti modifiche alla Convenzione sottoscritta il 21 maggio 2016. L’11 giugno 2021,  durante la Commissione di Gestione del PLIS è stato richiesto ai Comuni di San Daniele Po e Pieve d'Olmi, ultimi comuni accorpati al PLIS del Po e del Morbasco, di trasmettere al referente Comune di Cremona il materiale da integrare al Programma Pluriennale degli Interventi, in modo da procedere alla deliberazione dello stesso da parte di tutti i Comuni aderenti. I documenti, una volta pervenuti, sono stati trattati e discussi durante la Commissione di Gestione del PLIS del Po e del Morbasco del 8 ottobre 2021 durante la quale i Sindaci del PLIS hanno approvato di procedere all'integrazione del P.P.I., disponendo che ognuno dei Comuni attivasse il relativo iter di approvazione all'interno dei singoli Consigli comunali.

 Dopo la breve l’illustrazione da parte del vice sindaco Andrea Virgilio, il Consiglio comunale ha approvato con voto unanime il P.P.I. integrato dagli elaborati presentati dai Comuni di San Daniele Po e Pieve d’Olmi (ognuno comprende: Relazione, Uso del Suolo e Copertura forestale, Aree protette e Reti ecologiche, Tutele, vincoli e elementi per la fruizione, Elementi di progetto). 

 Approvazione del Programma per l'affidamento degli incarichi individuali esterni di collaborazione autonoma per l'anno 2022.

 Su questa questo atto il consigliere comunale Santo Canale (Partito Democratico) ha presentato il seguente emendamento: Formula indirizzo affinché, attraverso un previo passaggio di confronto in Ufficio di Presidenza, si proceda ad un aggiornamento del Regolamento comunale per il conferimento di incarichi esterni alla luce della normativa successivamente intervenuta, nel pieno rispetto e in attuazione dei principi di efficienza, efficacia, economicità dell’azione amministrativa. Si dovrà in particolare prestare attenzione alla  precondizione indicata dalla norma nella ricorrenza di specifiche esigenze cui l’Ente non può far fronte con personale interno.

 Altro emendamento è stato presentato dal consigliere Carlo Malvezzi (Forza Italia),  a nome della minoranza, qui di seguito riportato: Formula indirizzo affinché, attraverso un previo passaggio di confronto in Ufficio di Presidenza, si proceda ad un aggiornamento del Regolamento comunale per il conferimento di incarichi esterni alla luce della normativa successivamente intervenuta, nel pieno rispetto e in attuazione dei principi di efficienza, efficacia, economicità, dell’azione amministrativa; si dovrà in particolare prestare attenzione ai presupposti di legittimità per l ricorso ad incarichi di collaborazione per il ricorso ad incarichi di collaborazione, così come specificatamente enunciati dall’art. 9, del D.Lgs. 30/03/2001, n. 165, e successive modifiche nel rispetto della linea interpretativa restrittiva costante che, in un’ottica di contenimento dei costi e di valorizzazione delle risorse interne, afferma che le Amministrazioni pubbliche devono svolgere le loro funzioni con la propria organizzazione e con il proprio personale e, solo in casi eccezionali e negli stretti limiti della legge, possono ricorrere al personale esterno (Delibera Corte dei Conti Lombardia – Sezione Regionale Controllo n° 3/2021).

 Dopo l'illustrazione dei due emendamenti, si è aperto su questi il dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Giovanni Gagliardi (Partito Democratico), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Simona Sommi (Lega – Lega Lombarda), Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona), Stella Bellini (Partito Democratico), Carlo Malvezzi (Forza Italia) e Luca Nolli (Movimento 5 Stelle). Sull'argomento è quindi intervenuta il Segretario Generale Gabriella Di Girolamo per specificare alcuni aspetti di carattere tecnico. E' seguita la replica dell'Assessore alle Risorse Maura Ruggeri che ha quindi illustrato la delibera.

 Le Direzioni dell'Ente hanno inoltrato specifiche proposte per l'affidamento degli incarichi individuali esterni di collaborazione autonoma che saranno conferiti a persone fisiche nell'anno 2022, nel rispetto della norma regolamentare dell'Ente. A seguito di confronti intervenuti con i dirigenti interessati, necessari alla definizione del Bilancio di Previsione 2022 e finalizzati, nella fattispecie, al contenimento della spesa a questo dedicata, è stato redatto il Programma in esame. L'approvazione del Programma per l'affidamento degli incarichi individuali esterni di collaborazione autonoma per l'anno 2022  consentirà la realizzazione degli obiettivi e dei programmi dell'Ente anche relativamente a quelle peculiari attività progettuali descritte nel Programma stesso. L'attuazione del Programma integrato è coerente anche con gli indirizzi espressi dalla legge 28 giugno 2012 n. 98 (Riforma del mercato del lavoro). Il ricorso ad incarichi esterni di collaborazione autonoma è comunque subordinato al rispetto delle norme di cui al vigente Regolamento sull'Ordinamento Generale degli Uffici e dei Servizi del Comune di Cremona.  Il Programma è vincolato al rispetto del tetto di spesa pari a Euro 1.126.973,00 (di cui 925.113,00 Euro spesa vincolata - che attinge cioè a risorse che sono state intercettate grazie alla partecipazione di bandi regionali e nazionali - e  201.860,00 Euro di spesa corrente).

Dopo le dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei vari gruppi consiliari, e la votazione sull'emendamento presentato da Santo Canale che è stato approvato con 16 voti a favore e 10 astenuti e sull'emendamento presentato dalla minoranza, respinto con 11  voti a favore e  15 astenuti, il Consiglio comunale ha approvato il Programma, per l’anno 2022, per l’affidamento di incarichi individuali esterni di collaborazione autonoma: 16 i voti a favore, 10 i contrari.

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 Mozione presentata in data 11 ottobre 2021 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Lega – Lega Lombarda.

 Premesso che:

il Governo italiano si è assunto l'impegno di accompagnare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con una riforma del Fisco che miri, tra gli altri obiettivi, alla sua semplificazione ed alla progressiva riduzione dell'imposizione fiscale;

allo scopo è stata costituita una Commissione Parlamentare bilaterale tra Camera e Senato, che nel corso degli scorsi mesi ha elaborato una bozza della proposta di riforma nella quale è emersa la necessità di ridurre l'imposizione fiscale sugli italiani;

Nel documento non è stata trattata la riforma del catasto perché le forze politiche sul tema non hanno trovato un'intesa favorevole. Quindi qualsiasi riforma del catasto verrebbe dunque attuata contro le decisioni assunte dal Parlamento. Nonostante ciò, il dibattito sulla riforma del Catasto prosegue all'interno del Governo e si incentra sulla revisione delle rendite catastali per attuare una riforma a parità di gettito;

in particolare, si discute della rideterminazione delle destinazioni d'uso dei vari immobili, distinguendoli tra ordinari, speciali e culturali. Altro cambiamento riguarderebbe l'unità di misura per la determinazione del valore patrimoniale degli immobili, che passerebbe dal vano al metro quadrato. Le banche dati immobiliari verrebbero poi aggiornate con le informazioni provenienti dalla dichiarazione dei redditi.

 Evidenziato che:

gli effetti di tali modifiche sono potenzialmente disastrosi per gli italiani. Rivalutare le vecchie rendite catastali ai valori di mercato e passare dal criterio dei vani a quello dei metri quadri comporterebbe innanzitutto un cospicuo aumento dell'IMU sulle seconde case;

secondo uno studio condotto da UIL, Servizio Lavoro, Coesione e Territorio, l'aumento dell'lMU sulle seconde case si dovrebbe stimare in media nazionale al 128%, con punte del 183% su Roma e del 189% su Venezia. Una revisione delle rendite catastali impatterebbe inoltre sul peso che la prima casa ha nel calcolo dell'ISEE. Rivedere gli estimi gonfierebbe l'lsee di 75 mila euro medi (+318%), sempre secondo i calcoli della Uil: quattro volte tanto, con punte di 7 volte a Palermo e 6 a Catanzaro;

molte persone perderebbero agevolazioni come sconti sulle mense scolastiche, rette degli asili nido, tasse universitarie, bonus affitti, bonus bollette, rette delle RSA, le residenze sanitarie assistite. Altri uscirebbero da programmi di sostegno alla povertà;

una riforma del catasto inciderebbe inoltre inevitabilmente anche sulle compravendite che, com'è noto, sono legate al valore catastale.

Considerato che:

l'Italia e gli italiani hanno un livello di attaccamento al patrimonio immobiliare che non è paragonabile a quello degli altri Stati europei;

da quanto evidenziato emerge come procedere ad una tale revisione produrrebbe come unico risultato quello di incidere negativamente su tale attaccamento e deprimere il mercato immobiliare in un momento in cui, invece, è assolutamente necessario rilanciarlo;

senza dimenticare che esso è strettamente legato al rilancio dell'edilizia, ferme per decenni, e recentemente stimolata attraverso bonus che stanno dando interessanti risultati. Compito della politica è facilitare il percorso di ripresa, non limitarlo o deprimerlo.

Tutto ciò premesso, evidenziato e considerato, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta:

-a sollecitare i propri rappresentanti di Governo ad attuare una riforma del sistema fiscale che vada davvero nella direzione di una sua semplificazione e riduzione d'imposizione nei confronti degli italiani;

-a sollecitare altresì i propri rappresentanti di Governo ad opporsi ad una revisione del Catasto a parità di gettito e con le caratteristiche sopra evidenziate, che, contrariamente ai principi che devono muovere la riforma, aumenterebbe esponenzialmente il peso fiscale sulle seconde case e rischierebbe di escludere tante famiglie dal sistema di welfare, così deprimendo il mercato immobiliare ed in generale l'economia nazionale.

 Dopo che la mozione è stata illustrata dal consigliere della Lega Roberto Chiodelli, sono seguiti gli intervenuti i consiglieri Francesco Ghelfi (Partito Democratico Articolo 1), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Luca Nolli (Movimento 5 Stelle) e Stella Bellini (Partito Democratico). A nome della Giunta è intervenuto il vice sindaco Andrea Virgilio.

 Messa ai voti, la mozione è stata respinta: 15 astenuti, 3 contrari e 9 favorevoli.

 

 

 

 

 

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