Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 17.19

Cremona Rifondazione Comunista su Strada sud e inquinamento atmosferico.

Da alcune settimane si è riaperto un acceso dibattito tra favorevoli e contrari al progetto della strada sud, striscia di asfalto che l'attuale amministrazione comunale vuole cancellare dal PGT. La bontà dell'opera è rivendicata a gran voce dall'opposizione di centro-destra nonostante studi e rilievi ne sottolineino l'inefficacia.

| Scritto da Redazione
Cremona  Rifondazione Comunista  su Strada sud e inquinamento atmosferico.

 Infatti la nuova arteria, oltre che sconvolgere un'area ancora verde e golenale della città non risolverebbe affatto i problemi di traffico e inquinamento atmosferico lamentati dai residenti di via del Giordano. Anzi attrarrebbe altro traffico e finirebbe per stringere in una morsa di rumore e smog tutto il quartiere. Bene quindi la cancellazione del progetto dal PGT come abbiamo sempre sostenuto: avremmo preferito che anche altre aree non fossero interessate da nuovi progetti di asfalto e cemento (nuovi supermercati, S.Felice, via Flaminia, nuova piattaforma logistica ecc..) ma almeno tiriamo un sospiro di sollievo per questa decisione conseguente ad una precisa promessa elettorale. Ma che fare per i residenti di via del Giordano e non solo loro visto che tutti noi viviamo ogni giorno respirando l'aria più inquinata della già compromessa pianura padana? I problemi del traffico e dell'inquinamento atmosferico si possono affrontare cambiando cultura e comportamenti personali, optando per scelte radicali da parte delle amministrazioni pubbliche e sostenendo un salto di qualità nella gestione complessiva dei trasporti. Il giusto diritto alla mobilità nelle abitudini cremonesi viene troppo spesso inteso come diritto ad usare ed abusare del mezzo privato anche per brevissimi percorsi. Bisogna cambiare tutti mentalità: lasciare la macchina in garage e muoversi a piedi o in bicicletta utilizzando piste ciclabili e pedonali, quando ci sono, ma anche sforzandosi di rendere le strade più sicure e agibili praticando forme di condivisione delle auto e utilizzando i mezzi pubblici contribuendo così a far scendere il numero di veicoli in circolazione. L'amministrazione comunale da parte sua dovrebbe istituire più aree pedonali e più zone a traffico limitato, abbandonare la logica dei parcheggi in centro o vicinissmi al centro, rendere economicamente vantaggioso e immediato l'utilizzo dei mezzi pubblici adattati alle esigenze effettive di mobilità dell'utenza, sostituire i mezzi più inquinanti con altri a minore impatto. La tangenziale dovrebbe assorbire obbligatoriamente il traffico pesante e buona parte di quello leggero che si muove per oltrepassare la città o che si dirige verso l'ospedale maggiore; ma quell'arteria deve diventare più confortevole e più scorrevole: bisogna prevedere interventi sostanziali che portino ad un progressivo superamento degli incroci a raso e delle rotonde. Togliere traffico dalla città significa esigere dalla Regione il ripristino del collegamento ferroviario tra Cremona e Piacenza e il potenziamento di quello per Fidenza eliminando le corse su autobus e le cause dei continui disagi che segnano questa linea, ma anche quella per Treviglio, e pretendere la riqualificazione dei collegamenti con tutti i centri principali.

Ma lo smog e l'inquinamento dell'aria non dipendono esclusivamente dal traffico stradale. Dipendono per una buona parte anche dalle attività economico-produttive che insistono sul territorio circostante perché com'è noto l'aria e gli agenti inquinanti non si arrestano all'indicazione di confine comunale! Una priorità (sparita, questa sì, dall'agenda dell'attuale amministrazione) è certamente lo spegnimento dell'inceneritore e l'attuazione della strategia rifiuti zero. Gli enti preposti alle autorizzazioni alle attività produttive e al controllo ambientale dovrebbero applicare dei protocolli molto più restrittivi in materia di emissioni in atmosfera e nelle acque proprio in ragione del fatto che viviamo in una zona particolarmente penalizzata (avere svuotato le Province con la controriforma Delrio non aiuta). Il nostro territorio è anche segnato pesantemente da siti di produzione e stoccaggio di gas metano (gas climalterante) e da centrali a biogas (proliferate nel recente passato grazie anche a sciagurati incentivi economici) che sono ulteriori fonti d'inquinamento dell'aria e non solo. Ma anche l'agricoltura ci mette del suo. Il sistema agro-alimentare della pianura padana è quello legato all'industria, alla monocoltura e all'allevamento intensivo; è un sistema che utilizza risorse fossili, pesticidi, fertilizzanti azotati e produce ammonica che a sua volta contribuisce alla proliferazione delle polveri sottili. Proprio come il traffico. Altro che campagna! Quindi è sempre più necessario anche nel nostro territorio sostenere il passaggio progressivo ad un modello di agricoltura naturale, basato sulla biodiversità, finalizzato a produrre cibo sano per filiere e distretti locali a chilometro zero.

Per respirare meglio in via del Giordano e in tutta la città bisogna condurre quindi una lotta ad ampio raggio: non  solo meno traffico e nuovi stili di vita ma scelte coraggiose e complessive  (…)

 

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