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Cremona, Tari 2014: la risposta del Comune alle associazioni di categoria

| Scritto da Redazione
Cremona, Tari 2014: la risposta del Comune alle associazioni di categoria

Dopo un ulteriore e puntuale approfondimento sullo stato della situazione, sulle normative 

in vigore, sui principi attuativi e sulle soluzione adottate, e dopo una piena condivisione 

avvenuta in Giunta, l'Amministrazione ha inviato alle associazioni di categoria e, per 

conoscenza, ai sindacati confederali, una dettagliata lettera in risposta alla nota pervenuta 

il 5 agosto da Confcommercio, Confesercenti, Asvicom, CNA e Confartigianato sulla TARI. 

Nella lettera si sottolinea che l'Amministrazione “è sensibile e comprende le 

preoccupazioni delle imprese e delle associazioni di categoria che le rappresentano, per la 

generale situazione economica e per le possibili ripercussioni sulla sopravvivenza delle 

imprese stesse e sui livelli occupazionali, e ribadisce l'impegno ad adoperarsi per avviare 

un percorso che porti, relativamente al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, ad un 

riequilibrio della situazione esistente il più possibile condiviso”.

Ricordato il percorso, intrapreso dalla precedute Giunta, che ha portato all'approvazione, il 

16 aprile scorso, da parte del Consiglio comunale, dopo un duplice passaggio nella 

competente commissione consiliare, della delibera inerente l'applicazione della TARI per il 

2014, l'Amministrazione ricorda i passaggi compiuti dal suo insediamento sino ad oggi:

- analisi approfondita delle possibili soluzioni atte a mitigare, per le categorie 

maggiormente coinvolte dall’applicazione delle tariffe TARI 2014, gli impatti degli 

aumenti, rispetto ai contributi corrisposti per la Ta.R.S.U. 2013, prendendo spunto dalle 

riflessioni emerse dalle stesse associazioni di categoria;

- illustrazione, il 25 luglio scorso, ai rappresentanti delle associazioni di categoria delle 

soluzioni non applicabili, debitamente motivate, e delle soluzioni applicabili (da valutare 

nella loro globalità) per gli utenti non domestici con aumenti superiori del 20% rispetto 

alla Ta.R.S.U. 2013:

1) pagamento della prima, seconda e terza rata con importo pari a quello Ta.R.S.U. 2013 

incrementato del 20% con rateizzazione dell'importo residuo secondo un piano che 

prevede, in base alla percentuale di aumento riscontrata, a 6 a 24 rate. Pagamento della 

prima rata del piano di rateizzazione a gennaio 2015 e rateizzazione senza applicazione del 

tasso di interesse legale. Posticipo della rata del 31 luglio all'8 agosto 2014;2) fondo straordinario di 100 mila euro che sarà attinto dai risparmi derivanti dal nuovo 

assetto organizzativo. Saranno destinatari del fondo tutti i titolari di utenze non 

domestiche che appartengono a categorie di utenza particolarmente penalizzate. I dettagli 

sui criteri di destinazione e di assegnazione del fondo saranno definiti nei prossimi mesi.

3) individuazione delle principali fasi per la definizione delle tariffe TARI 2015 con avvio di 

un'indagine statistica (non puntuale) delle quantità dei rifiuti prodotti, rilevazione 

analitica del servizio, ridisegno del modello di servizio di raccolta, configurazione e 

riprogettazione del modello del servizio in un'ottica di ottimizzazione del mix attività – 

costi, formulazione del Piano Economico Finanziario da parte del gestore, determinazione 

dei coefficienti di produzione per le diverse categorie di utenza, verifica analitica e 

dettagliata dei dati consuntivi relativi allo svolgimento del servizio di raccolta e 

smaltimento dei rifiuti operato nell’anno 2014, individuazione degli elementi di 

riferimento e valutazione del servizio da applicare nel 2015 nei momenti di verifica 

periodici (anche più volte nel corso dell'anno) della qualità e dei costi consuntivi.

- confronto avvenuto il 7 agosto scorso con i rappresentanti dei sindacati confederali, che 

in quella circostanza rappresentavano anche quelli di settore. 

“Le rappresentanze sindacali confederali - spiega la lettera - hanno convenuto su quanto 

illustrato e sulle misure attuate, esprimendo consenso e chiedendo, nel contempo, che 

nella riprogettazione del servizio si attuino forme di attenzione verso tutta l’utenza, in 

particolare quella più anziana e verso i nuclei con figli numerosi, evitando altresì, nella 

determinazione delle tariffe, conflitti ed attuando, in un’ottica di equità, forme di esenzione 

per le classi di utenza domestica più deboli e fragili”.

Descritto il percorso compiuto, nella sua risposta l'Amministrazione comunica: “Questa 

Amministrazione, pur comprendendo le ragioni esposte dalle Associazioni di categoria, 

non può che ribadire che le tariffe esposte, sono il frutto di una Delibera Comunale della 

precedente Amministrazione i cui contenuti, ed in particolare, i metodi di applicazione dei 

coefficienti di produzione dei rifiuti, sono stati determinati adottando quanto previsto dalla 

Legge in mancanza di dati di riferimento sulla produzione dei rifiuti stessi. Nel frattempo, 

non essendo intervenuti cambiamenti rispetto alla situazione esistente al momento della 

deliberazione del Consiglio comunale del 16 aprile scorso, l'Amministrazione non è nelle 

condizioni di poter applicare regole di determinazione dei coefficienti di calcolo delle 

tariffe diverse da quanto in precedenza attuato poiché queste sarebbero contrarie alle 

indicazioni di Legge, ben definite ed esplicitate, ed ai relativi principi di applicazione. 

L'Amministrazione ribadisce, inoltre, di non poter adottare, allo stato attuale, alcuna 

misura che preveda un incremento del fondo di solidarietà, oltre a quanto già disposto, per 

la mancanza di idonee coperture di Bilancio”.

L'Amministrazione comunale – conclude la lettera – “conferma quanto già illustrato nel 

corso dell'incontro del 25 luglio 2014” e dichiara ancora una volta “la piena disponibilità ad 

una condivisione e confronto con le Associazioni di Categoria e le Rappresentanze 

Sindacali nelle diverse fasi del progetto di definizione della TARI 2015”, “con l’intento di 

cooperare nella definizione di una base comune di riferimento che sia espressione di equità 

per tutte le categorie di utenza”.

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