CRISI TRENORD, BALOTTA (EUROPA VERDE): LE CAPO GRUPPO FNM E FS DOVE SONO?
FNM ELERGISCE CONSULENZE A SAVOINI FS PENSA SOLO ALLE FRECCE ROSSE
Che cosa succede quando un matrimonio va in crisi e volano gli stracci? Come al solito, a subirne le conseguenze peggiori non sono tanto gli sposi (Trenitalia e Trenord) o i loro genitori (rispettivamente, il Gruppo Ferrovie Nord Milano-FNM e il Gruppo Ferrovie dello Stato), ma piuttosto i figli: ovvero, nel nostro caso, i pendolari.
Nella crisi di Trenord, infatti, il marito (Trenord) accusa la moglie (Trenitalia) di disinteressarsi del buon andamento famigliare nel rapporto con i figli (vedi alla voce treni soppressi e in ritardo). Un gioco a scaricabarile in cui da una parte sempre Trenitalia è accusata di aver portato in dote treni vecchi, dall’altra è lei ad accusare sua volta Trenord di aver voluto il comando della gestione con la nomina dell’amministratore delegato e la scelta dei vertici manageriali.
Nel frattempo la Regione, proprietaria di Trenord, partecipa alla lite difendendo a spada tratta la sua controllata, mentre il gruppo FS (la holding che controlla Trenitalia) tace sulle sue responsabilità sia nella gestione dei treni che in quella della rete - anch’essa causa di ritardi e di rischi alla sicurezza - attraverso l’altra controllata RFI.
A fare da tramite tra l’assessore regionale Claudia Terzi e Trenord c’è, o ci dovrebbe essere, la holding FNM, che ha per statuto “funzioni di direzione e coordinamento strategico-operativo per tutte le società controllate”. Un coordinamento che risulta del tutto latitante. FNM, quindi, che ruolo ha? Serve solo a gestire un fondo pensioni complementare e il circolo ricreativo aziendale, o non è forse è giunto il momento che si occupi della grave situazione delle ferrovie lombarde, afflitte da continui disservizi, biglietterie in tilt e standard di sicurezza sempre più incerti? Serve solo per elargire consulenze a go-go come quella data a Savoini? Quanto al Gruppo FS, vuol continuare ad occuparsi solo di Alta velocita’ a tacere ancora a lungo sulle indagini aperte dalla magistratura su RFI e su Trenord (di cui è socio al 50 per cento attraverso Trenitalia)?
Dario Balotta (Europa Verde)
Milano 9 novembre 2019