Domenica, 28 aprile 2024 - ore 05.26

Dall’omertà all’amnesia. RAR

La regola fondamentale delle mafie è stata l’omertà, che, più che regola, possiamo chiamare legge.

| Scritto da Redazione
Dall’omertà all’amnesia. RAR

Questa norma di base ha funzionato finchè ha resistito, poi sono sopravvenute norme dello Stato che hanno stimolato il “pentimento”  da parte di personaggi mafiosi, per i quali veniva impostato  un trattamento di favore e ben precise condizioni. Talvolta i pentimenti sono stati pilotati per eliminare dal circuito mafioso personaggi troppo esigenti e concorrenziali con altri gruppi di mafiosi; così lo Stato si è fatto “collaboratore di in-giustizia” eliminando i personaggi che le stesse mafie volevano eliminare.

Ma il concetto stesso di “omertà” divenne aleatorio, svilito dai pentimenti, dalle “soffiate”, dai depistaggi,  per cui le informazioni delle quali le forze dell’ordine potevano servirsi, diventavano trappole di falso contenuto, idonee a proteggere le sfere più alte.

Ma nessuna “cupola” poteva più contare sull’omertà, diventata un optional trasgredito  o sfruttato per altri scopi.  Così bisognava cambiare rotta e inventare un sistema diverso per proteggere la segretezza dei programmi mafiosi.

Fu così che menti sopraffine, in possesso dei mezzi adeguati per sfruttare il pianeta delle comunicazioni a loro vantaggio e a loro uso e consumo, studiarono il sistema per operare la globalizzazione del lavaggio dei cervelli.

Attraverso i media come le TV, i talk, la stampa, e il costante lavaggio del cervello di massa, a poco a poco l’omertà venne lentamente abbandonata per imporre ad un popolo distratto e/o impegnato in problemi di sopravvivenza, la nuova regola dell’amnesia, dell’oblio, cancellando il ricordo e la memoria delle malvessazioni di stampo mafioso, sostituiti con l’esaltazione di eventi o fatti marginali.

Lo scandalo Mose di Venezia, lo scandalo Expo di Milano, lo scandalo mafia capitale di Roma,   diventano fatti da dimenticare, basta non parlarne nei media, sostituendo il diritto all’informazione con il dovere di credere a ciò che i media impongono. Diventano notizie da trattare giorno dopo giorno quelle inerenti un brutale omicidio, una violenza familiare,   uno dei tanti femminicidi, mentre con riservato silenzio, i responsabili delle le truffe di Stato e degli scandali vengono posti in libertà per decorrenza dei termini, pronti così a mascherare i loro misfatti con ulteriori corruzioni, minacce e compartecipazioni agli utili.

Una signora viene beccata all’aeroporto con 25 kg. di droga e si scopre che la medesima era solita viaggiare insieme alle delegazioni diplomatiche guidate dall’allora presidente del consiglio, in quelle nazioni dove la droga è di casa ? Ecco immediata la regola dell’amnesia; non se ne parla più, non si indaga più, non si cerca di sapere se i quei viaggi protetti da dignità diplomatica abusiva altro non fossero stati che una copertura per un traffico internazionale di droga.

Esempi di indagini dormienti se ne potrebbero fare fino alla nausea, ma non servirebbe a nulla, perché si è formata una associazione a delinquere che vede le mafie associate all’imprenditoria e insieme collusi con la politica, coprendo un raggio di azione che spazia sull’intero cursus della vita civile

Per illudere il popolo si parla di inasprire le leggi anti corruzione ?  Ecco pronto un DDL (e non un  DL immediatamente esecutivo) che dovrà essere discusso in commissione, quindi in Parlamento, ovviamente nei tempi e nei modi utili a vanificare le buone intenzioni che rimangono sulla carta; intanto già viene avanzata una proposta: rendere impunibile i corruttore, così da stimolare la sua confessione e punire i corrottI . 

Praticamente si dovrebbe penalizzare l’effetto e assolvere la causa, fornendo al corruttore, oltre che l’immunità, anche la forza del ricatto nei confronti dei corrotti, costretti ad agire secondo quanto verrebbe loro imposto, altrimenti il corruttore minaccia di pentirsi, non va in galera e fotte allegramente gli stessi corrotti che hanno favorito le sue tresche.

Rosario Amico Roxas

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