Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 14.42

Darfur / Rinviato il referendum

| Scritto da Redazione
Darfur / Rinviato il referendum

Darfur / Rinviato il referendum
Il governo di Khartoum e lo Ljm, l'unico movimento ribelle del Darfur che sta partecipando ai colloqui di pace a Doha, in Qatar, il 26 giugno hanno concordato di posticipare di un anno il referendum sullo status amministrativo del Darfur, dopo la firma di un accordo di pace definitivo. La consultazione popolare era stata convocata per l' 1 luglio dal governo del presidente Omar el Bashir. «Abbiamo deciso di tenere il referendum un anno dopo la firma di un accordo di pace» ha confermato Tadjeldine Niam, portavoce del Movimento per la Giustizia e la Liberazione (Ljm), sottolineando che il risultato della consultazione «diventerà parte della Costituzione permanente del Sudan». Il governo centrale avrebbe promesso la vicepresidenza del paese a un darfuriano e si sarebbe impegnato ad accogliere alcune delle richieste dei gruppi armati.

Dai negoziati sono rimasti fuori il Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (Jem) e il Movimento di liberazione del Sudan (Slm), i due principali gruppi ribelli del Darfur. Lo Slm ha avviato un processo di  riconciliazione con Minni Minnawi, leader di una fazione separatista che nel 2006 firmò ad Abuja un accordo di pace con Khartoum fallito a fine 2010, quando Minnawi è uscito dal governo e si è ricongiunto ai ribelli.

Scontri sul terreno. Sul terreno gli scontri proseguono e i bombardamenti dell’aviazione sudanese hanno colpito diversi villaggi del Darfur. Lo Slm guidato da Abdel Wahid Al-Nur ha accusato il governo di Khartoum di aver bombardato alcuni villaggi e di aver attaccato alcune postazioni via terra nella zona montagnosa del Jebel Marra, con una colonna di oltre 70 jeep armate. L'attacco via terra sarebbe stato preceduto da un bombardamento da parte di quattro aerei Antonov e di due elicotteri. Gli attacchi si sarebbero ripetuti anche nel Darfur occidentale.

Secondo i ribelli sarebbero morti 35 civili. Lo Slm ha chiesto alla comuntà internazionale di promuovere una zona di interdizione aerea. 

fonte:
Informazioni Campagna Sudan <info@campagnasudan.it>

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