A Cremona le case vuote sono circa duemila, eppure molte famiglie rischiano lo sfratto per morosità. Morosità le cui cause sono spesso il licenziamento o l'oggettiva difficoltà di uno o più membri della famiglia di trovare lavoro. In queste ultime settimane queste premesse hanno portato alla nascita del Comitato AntiSfratto cittadino; comitato che si propone di affrontare, con il coinvolgimento diretto dei cittadini colpiti da sfratti esecutivi o da atti di precetto, la questione quanto mai emergente del diritto all'abitare.
Per il comitato è centrale sottolineare l'impossibilità economica per queste persone di pagare l'affitto e le bollette, i cui costi già elevati sono cresciuti notevolmente rispetto all'anno passato. Rendere evidente l' innocenza di queste famiglie è centrale. Abitare in una casa è un diritto fondamentale di tutti, che per nessun motivo può essere negato.
Il comitato sta seguendo il caso di una famiglia sotto sfratto esecutivo, quella di Eduart Xhyra: famiglia composta da due adulti e due bambini (rispettivamente uno di cinque anni e l'altro di tre mesi). L'intervento del comitato ha permesso di trovare una soluzione temporanea al nucleo familiare: dopo una serie di incontri, fortemente richiesti all' Assessore alle politiche sociali Luigi Amore, che ha più volte rimarcato l'impossibilità da parte del comune di risolvere la situazione, il Comitato AntiSfratto è riuscito ad ottenere una posticipazione di tre mesi al massimo dalla data dello sfratto esecutivo.
Non accettiamo che le politiche sociali richiedano la contribuzione economica da parte delle famiglie sotto sfratto. Non accettiamo che venga detto a persone le cui vite sono appese a un filo, che non sono motivate nel trovare lavoro e che l’unica loro ambizione sia gravare sulle spese comunali. E’ davvero spregevole che i servizi SOCIALI preferiscano “lavarsene le mani” e scaricare il problema su altri piuttosto che affrontarlo. Basti pensare che al POIS (porta informativa dei servizi sociali) ai cittadini in evidente difficoltà economica viene detto di tornare nel loro paese o provare a cambiare città. Non tollereremo oltre questa totale trascuratezza e noncuranza da parte del comune chwe offende il senso civico di qualsiasi cittadino che voglia dirsi tale.
I tre mesi che siamo riusciti ad ottenere faciliteranno i membri della famiglia disoccupati a cercare un lavoro che permetta loro di poter vivere dignitosamente.
Allo scadere di questo periodo se non verrà trovata una soluzione i servizi sociali prenderanno in carico i figli e la moglie, distruggendo il nucleo familiare e lasciando Eduart per strada.
Questa è la loro prassi.
Ci teniamo a sottolineare che per mettersi in contatto con Eduart, per ciò che concerne l'ambito lavorativo (proposte e consigli), per portare la propria solidarietà o per partecipare al percorso di riappropriazione del diritto all'abitare a lui negato è sufficiente scrivere al comitato.
Numerosi casi di famiglie sotto sfratto esecutivo si stanno moltiplicando nella città di Cremona. La portata del problema è tale da non poter più rimandare una sua immediata risoluzione. Siamo certi, quindi, di lavorare insieme ai cittadini colpiti da tali difficoltà, per trovare una soluzione definitiva ai loro problemi legati alla questione abitativa.
Mercoledì si terrà una riunione aperta presso Via Mantova n° 7A alle ore 21. Invitiamo chiunque volesse approfondire la questione o divenire parte integrante del comitato partecipando all'incontro.
Ogni Mercoledì dalle 20:30 alle 22:30 si terrà sempre in Via Mantova n° 7A lo sportello di emergenza abitativa. Esortiamo chiunque fosse sotto sfratto o in condizione di precarietà abitativa a presentarsi per instaurare un percorso comune.
E' possibile mettersi in contatto con il comitato scrivendo all'indirizzo: NoSfratti.CR@gmail.com
Abitare è un diritto!
Comitato AntiSfratto Cremona
Cremona, 15 aprile 2013
