Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 17.25

Emergenza raccolta pneumatici fuori uso (Pfu) presso i gommisti

Il nuovo provvedimento del ministero dell’ambiente piace a Ecopneus

| Scritto da Redazione
Emergenza raccolta pneumatici fuori uso (Pfu) presso i gommisti

Oggi il ministero dell’Ambiente, con una direttiva firmata da Laura D’Aprile, a capo della direzione generale per l’economia circolare, ha prescritto a tutte le forme associate e i sistemi individuali con immesso superiore a 200 tonnellate l’anno responsabili della gestione dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia  le modalità per intervenire nella situazione di emergenza rappresentata dai Pneumatici Fuori Uso giacenti presso i punti vendita di pneumatici sul territorio nazionale.

Il provvedimento obbliga tutti questi soggetti alla raccolta sul territorio di una quota aggiuntiva del 15% rispetto al target di riferimento derivante dal DM 182/2019, con conseguente eventuale adeguamento del contributo ambientale fissato. Questa quota integrativa al target potrà essere ulteriormente incrementata fino al 20% con l’emissione di un nuovo provvedimento.

Una scelta che piace a Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero di PFU, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia: «Condividiamo appieno l’intervento del Ministero dell’Ambiente e siamo già al lavoro per la sua immediata applicazione. Il provvedimento, ci dà l’obbligo formale e ci permette di intervenire nell’unico modo possibile per affrontare immediatamente un problema che da mesi, con particolare criticità, pesa sugli operatori della sostituzione dei pneumatici, ma che da anni investe anche il lavoro di Ecopneus. Per questo, il tema degli extra quantitativi rispetto agli obiettivi di raccolta è da diversi anni al centro dell’attenzione di Ecopneus, con uno sforzo per individuare possibili soluzioni al fine di assicurare la completa raccolta dei PFU generati nel mercato del ricambio e soprattutto per prevenire emergenze sul fronte della tutela ambientale e della salute dei cittadini, potenzialmente connessi all’eccessivo stoccaggio presso i gommisti e all’abbandono dei PFU nell’ambiente. Questi restano gli obiettivi per cui esiste Ecopneus. Una situazione complicata, cui abbiamo fatto fronte nel tempo con uno sforzo che ogni anno, fin dal 2011, ci ha visto raccogliere oltre l’obiettivo di legge anche fino ad oltre il 10%, per un totale di 130.000 tonnellate fino ad oggi».

Partendo da questo senso di responsabilità, è nato anche il progetto Cambio pulito, che tra il 2015 e il 2019, avviato da Ecopneus, ha coinvolto anche i principali soggetti nazionali responsabili della raccolta dei PFU, le associazioni di categoria dei gommisti e dei produttori di pneumatici, con il coordinamento di Legambiente.

Corbetta conclude: «Grazie al provvedimento emesso, nei prossimi mesi la situazione di attuale congestione di molti punti di sostituzione pneumatici andrà progressivamente ad alleviarsi e risolversi; resta però più che mai attuale l’imperativo di arrivare ad un sistema di tracciamento e controllo che permetta di combattere l’ingresso irregolare di pneumatici nel mercato nazionale. La dimensione del fenomeno, stimata dagli operatori del settore non inferiore in media a 30/40mila tonnellate ogni anno in tutta Italia, resta il vero problema del sistema e il primo nodo da affrontare, per proteggere l’ambiente, la nostra salute e il lavoro degli operatori onesti, fortemente penalizzati da queste pratiche illegali».

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