Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 09.18

Emozioni a non finire. Viva il Cinema |G.Brugnoli

Tutti quanti, prima o poi, siamo costretti a guardare noi stessi allo specchio e a vedere chi siamo davvero

| Scritto da Redazione
Emozioni a non finire. Viva il Cinema |G.Brugnoli Emozioni a non finire. Viva il Cinema |G.Brugnoli

Gentile direttore, esiste una scena di un film che regala un’iniezione di ottimismo migliore di quella del finale di Notting Hill quando il ‘cazzone avariato’Hugh Grant scopre che i suoi dubbi e i suoi errori svaniscono di fronte al sorriso a pieno schermo di Julia Roberts, mentre Elvis Costello intona She? Certo, un amore che finisce (o inizia) bene rappresenta il percorso migliore per vedere il mondo in rosa ma nel film di Roger Mitcheil c’è qualcosa di più di un tradizionale lieto fine: c’è la speranza che le differenze di carattere, di lavoro, di educazione…e di stipendi (lei guadagna 15 milioni di dollari a film, lui stenta a far quadrare i bilanci della sua libreria i viaggi) possano scomparire o comunque non contare più. Da quando il cinema è nato, ha sempre utilizzato il lieto fine per rassicurare il cuore degli spettatori, ma a volte un bacio finale non basta a restituire fiducia alla vita. Ci vuole qualcosa di più, di diverso. Ci vuole per esempio la carica positiva che Gene Kelly sa trasmettere in ‘Cantando Sotto la Pioggia’, sprigionando quella miracolosa capacità di trasmettere allo spettatore un contagioso ottimismo.

Che dire poi de La Vita è meravigliosa di Frank Capra o di Miracolo a Leavre di Aki Kaurismaki dove un lustrascarpe filosofo riesce a proteggere un clandestino e a trovare i soldi per farlo arrivare in Inghilterra da sua madre. Per fortuna nel mondo del regista finlandese c'è sempre spazio per l’ottimismo così se non nasconde la tragicità del reale (nel film c’è la povertà, la cattiveria, l’emarginazione, la repressione e anche la morte) alla fine sa far vincere la bellezza della poesia e della speranza: la malattia lascia il posto alla guarigione, la repressione e il rigore, al perdono. E come non parlare de l’Attimo Fuggente di P. Weir o del Club degli Imperatori di M. Hoffman laddove una frase, una citazione all’apparenza scontata, ma invece di grande profondità, può contribuire a farci intraprendere percorsi migliori nella speranza che il mondo possa diventare più bello e buono.

Cosa c’è di migliore di queste citazioni: la gioventù invecchia, l’immaturità si perde via via, l’ignoranza può divenire istruzione e l’ubriachezza sobrietà, ma la stupidità dura per sempre (dal film Il Club Degli Imperatori). Tutti quanti, prima o poi, siamo costretti a guardare noi stessi allo specchio e a vedere chi siamo davvero (dal film l’Attimo Fuggente). ... e allora, viva il cinema!

Giorgio Brugnoli, Gestore Cinema Chaplin Cremona

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