Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 05.18

Eolico: gli insulti e le fake news del sottosegretario alla cultura Sgarbi

ANEV: un Sottosegretario di Stato abbia l’obbligo morale, prima ancora che politico, di documentarsi ed evitare strafalcioni

| Scritto da Redazione
Eolico: gli insulti e le fake news del sottosegretario alla cultura Sgarbi

Che a Vittori Sgarbi, trombato elettoralmente da Pierferdinando Casini, ma premiato dalla destra  con un posto di sottosegretario alla cultura, non piacesse l’eolico era noto, ma che lo dicesse da uomo delle istituzioni usando gli stessi toni da provocatore televisivo ai quali ormai siamo avvezzi non era (non dovrebbe essere) così scontato. Invece ha attaccato il leader di Europa Verde Angelo Bonelli per dire cose davvero fuori misura, sia su un avversario politico che sulle energie rinnovabili.

Intervistato dal Corriere della Sera, Bonelli aveva detto: «Ci sono due esponenti del governo che minano gli obiettivi climatici e energetici. Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Stanno facendo una vera e propria guerra alle rinnovabili, all’auto elettrica, alla transizione ecologica. Sgarbi dice che gli impianti fotovoltaici sono impattanti dal punto di vista ambientale. Che costruendoli si vogliono distruggere le viti. O i muretti a secco: è una gigantesca sciocchezza. Sgarbi è in stato confusionale. Non capisce quanto il fotovoltaico sia importante dal punto di vista energetico. E non solo . E’ determinante per combattere la desertificazione e la siccità perché crea zone d’ombra che favoriscono la ripresa delle colture».

La risposta di Sgarbi è stata come suo solito casinista e offensiva: «Bonelli non sa quello che dice perché il paesaggio è un bene costituzionale che lui ignora perché è una capra. Il problema è non non fare. Il fotovoltaico poi metterlo sui tetti degli edifici degli ultimi settant’anni, l’ho detto, sono 25 milioni, ma non sa niente, 25 milioni di edifici costruiti dal Tempio di Segesta ad oggi, 12 milioni fino al ’59 13 milioni dal ’60 ad oggi e sono orrori, capannoni che piaceranno a lui e al sua cattivo gusto, dico vanno messe lì. Le pale eoliche da nessuna parte perché sono orrori e violenza come stuprare bambini, ma il fotovoltaico va messo, non togli l’agricoltura, non capisce nulla, vada a parlare con Petrini, è un poveretto».

Questi e altri riferimenti di Sgarbi all’eolico “mafioso” e inefficiente non sono piaciuti all’Associazione nazionale energia del vento (ANEV) che ha rispedito  al mittente «Le accuse false e frutto di una mentalità retrograda e contraria allo sviluppo e alla transizione energetica».

L’Anev evidenzia che «A pochi giorni dalla nomina di Vittorio Sgarbi a Sottosegretario alla Cultura già circolano fake news sull’eolico. In qualità di Associazione di categoria del settore eolico siamo sconcertati dalle imprecisioni e dalle volgarità espresse nei confronti del settore.          Il Sottosegretario Sgarbi infatti ha espresso in diretta TV la sua riprovazione nei confronti delle pale eoliche, usando come al solito parole gravi ed esempi vergognosi. Tralasciando il metodo, vogliamo però entrare nel merito delle notizie false che ha veicolato, parlando di mafia e pale ferme. L’ANEV ricorda al Sottosegretario che le aziende del settore eolico sono tra le più attente ad evitare ogni rischio di infiltrazione, avendo tra l’altro sottoscritto il Protocollo di legalità con Confindustria Energia e Ministero dell’Interno, oltre a seguire il codice etico dell’ANEV e a seguire le più stringenti regole di controllo richieste dalle procedure di due diligence legali, attraverso le quali sono sottoposte a verifiche serrate sulla loro attività. Rimandiamo al mittente anche il riferimento alle “pale ferme”, perché come più volte spiegato, non esistono incentivi in conto capitale (cioè per realizzare gli impianti), ma solo ritorni economici derivanti dalla produzione dell’energia elettrica effettivamente immessa in rete, quindi semplicemente è frutto di ignoranza, oppure malafede, continuare a sostenere l’opposto. Le pale di un impianto eolico sono ferme quando non c’è vento, cosa che ovviamente accade per una piccola parte dell’anno (meno di un terzo) oppure quando sono in manutenzione ovvero quando attendono di essere messe in esercizio, spesso a causa dei ritardi della lunga burocrazia ascrivibile frequentemente proprio al Ministero di cui Sgarbi è oggi Sottosegretario».

L’associazione che raggruppa le imprese dell’eolico  ricorda che «Siamo curiosi da anni di capire da cosa siano ispirate queste falsità, potrebbero essere solo figlie di un pensiero conservatore e retrogrado, oppure frutto di ignoranza o, come ultima opzione, di pregiudizio e malafede. In ogni caso crediamo che una figura come un Sottosegretario di Stato abbia l’obbligo morale, prima ancora che politico, di documentarsi ed evitare strafalcioni quali quelli espressi pubblicamente.    Viviamo le conseguenze del cambiamento climatico, con siccità e surriscaldamento globale, e le nuove generazioni gridano a gran voce la necessità di cambiare passo e agire per contrastare la crisi climatica attraverso il ricorso alle rinnovabili, e in Europa come nel mondo si spinge per realizzare impianti eolici che, lo ricordiamo, hanno un impatto minimo e completamente reversibile sul paesaggio. Infatti un parco eolico ha una autorizzazione che impone al proponente di smontarlo alla fine della sua vita ripristinando lo stato dei luoghi alla situazione ante operam».

L’ANEV conclude: «Restare ancorati ad una mentalità così ristretta è deleterio e speriamo che il Governo Meloni abbia una visione diversa in materia di transizione energetica e che voglia incidere realmente rendendo il nostro Paese autonomo dal punto di vista energetico, sano da un punto di vista ambientale e climatico e accessibile da un punto di vista dei costi dell’energia. Per fare questo serve che vengano prese le decisioni sulla base di elementi reali e veritieri e che si lascino ai passaggi sui tg satirici gli strafalcioni fuori luogo dei vari Sgarbi di turno».

 

FONTE: https://greenreport.it/

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