Da sabato 22 marzo saranno posti in vendita i biglietti per i singoli concerti del Festival Monteverdi 2014 con le seguenti modalità : distribuzione delle contromarche ore 9.30 e apertura della biglietteria ore 10.30. Da lunedi 24 marzo (dalle ore 10.30) sarà possibile anche acquistare i biglietti online sul sito www.vivaticket.it
La prossima Esposizione universale, che si svolgerà a Milano nel 2015, è dedicata al tema dell’alimentazione, quale energia vitale del Pianeta necessaria per uno sviluppo sostenibile nel rispetto delle pratiche fondamentali di ogni essere umano, sulla salute. Un tema che può e deve essere letto anche sul piano culturale, quale nutrimento del Pianeta e dell’uomo, della sua mente e del suo corpo. Questa la suggestione da cui prende spunto la prossima edizione del Festival Monteverdi di Cremona, che si svolgerà dal 2 al 25 maggio 2014. Esplorare, dunque, la bio-diversità musicale, esporre lo stato dell’arte della musica antica, percorrendo una ideale passeggiata tra i padiglioni nazionali. Il grand tour –che prende le mosse dall’Italia, travalica le Alpi in Francia e Germania, per approdare oltre Manica in Inghilterra – sarà ispirato inoltre da affascinanti studi di genetica, che negli ultimi anni individua un nesso tra patrimonio genetico e culturale, tra genomi e attività dell’uomo, tra biologia e cultura. Vagabondando tra i padiglioni del Festival, perché non pensare ad una genetica della musica antica? Quel filo sottilissimo tra autore ed esecutore, tra ieri e oggi, tra le intenzioni ed il pensiero ‘originale’ del compositore e le scelte di chi le studia e le interpreta, quel filo… sarà rafforzato se il patrimonio genetico è comune? Musica inglese eseguita da interpreti britannici, musica italiana da esecutori italiani, e così via… ogni scuola, ogni repertorio ascoltato nella proprio lingua.
Il Festival sarà inaugurato da Il combattimento di Tancredi e Clorinda e Il ballo delle ingrate concertati da Il Canto di Orfeo in uno spettacolo di marionette della celebre Compagnia Carlo Colla & Figli (in prima assoluta), concentrando gli appuntamenti musicali nei quattro week-end di maggio, uno per nazione, accostando repertorio sacro e profano, ensemble consolidati nel panorama della musica antica a nuove proposte. Dalle celebrazioni dell’anniversario di Rameau con il Concert d’Astrée, diretto dall’affascinante direttore in rosa Emmanuelle Haïm, alla ricostruzione di una celebrazione liturgica francese all’epoca di Luigi XIV (con il Concert Spirituel, che torna a Cremona dopo alcuni anni); dall’Orlando Furioso vivaldiano proposto da Modo Antiquo ad una singolar tenzone Bach vs. Zelenka affidata al Collegium 1704 (entrambi gli ensembles invitati per la prima volta).
Il Festival Monteverdi consolida nuovi Orizzonti della musica antica, scoprendo giovani talenti ed offrendo loro una importante opportunità di crescita umana ed artistica: prosegue, infatti, la collaborazione con il prestigioso Festival d’Ambronay, proponendo una Residenza a Les Surprises, giovane ensemble, selezionato tra le oltre 70 candidature di tutta Europa. Pervade il Festival l’idea di attraversare repertori distanti e spesso desueti: dalle frottole e canti carnacialeschi del ‘400 italiano in un concerto de La Girometta volto a scoprire i rapporti tra musica e cibo – lo storico Massimo Montanari ci guiderà in questo viaggio di ‘sapori’ – alle delicatissime songs elisabettiane interpretate dal controtenore Robin Blaze e dalla liutista Elizabeth Kenny in un concerto ta luce e... oscurità. Repertori che si intersecano e ‘collidono’ – Across, appunto – nel concerto del grande trombettista sardo Paolo Fresu, che ci incanterà con le sue incursioni da Monteverdi a Nyman, da Händel a Galliano e Caine. Chiude il Festival un banchetto musicale tutto inglese (torna il tema dell’EXPO…) imbandito dal New London Consort, diretto da Philipp Pickett, che approda al Festival per la prima volta.
Visitando i padiglioni del Palazzo di Cristallo, durante la (prima) Esposizione universale di Londra del 1851, Charlotte Bronte raccontava: «Il luogo è meraviglioso, vasto, strano, nuovo ed impossibile da descrivere. La sua grandeur non consiste in una unica cosa, ma nell’assemblaggio di tutte le cose». Non sono i singoli eventi, macchine, manufatti, scoperte, quadri, musiche a determinarne la bellezza, ma il loro accostamento, accumulazione, incontro, che ne accresce ‘lo splendore, il contrasto di colori e il meraviglioso effetto’».
Da Cremona a Venezia, da Parigi a Praga, da Eisenach a Londra; arie e mottetti, messe e concerti, contrappunti ed improvvisazioni: il grand tour del Festival Monteverdi ci conduce in Europa, per tornare a casa migliori e carichi di quel «contrasto di colori e meraviglioso effetto».
PADIGLIONE ITALIA
Venerdì 2 maggio, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli
IL BALLO DELLE INGRATE
IL COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA
di Claudio Monteverdi
IL CANTO DI ORFEO
Gianluca Capuano, direttore e maestro concertatore
COMPAGNIA CARLO COLLA & FIGLI
Eugentio Monti Colla, regia
Concerto d’inaugurazione –nuovo allestimento
L’inaugurazione del Festival – ça va sans dire – è affidata a Claudio Monteverdi, nume tutelare del Festival e imprescindibile colonna portante della musica antica italiana. Il combattimento di Tancredi e Clorinda e Il ballo delle Ingrate, due capolavori a metà tra il genere rappresentativo e il madrigale (sui testi del Tasso e del Rinuccini rispettivamente), saranno eseguiti in una veste del tutto inedita, in un progetto che unisce l’esecuzione rigorosa de Il canto di Orfeo all’assoluta autorità nel campo delle marionette della storica compagnia diretta da Eugenio Monti Colla. Le suggestioni visive, gli spazi illusori, le infinite possibilità fantastiche, le gestualità scandite di ritmi lontani che le marionette evocano trasporteranno il pubblico al campo dei cristiani sotto le mura di Gerusalemme o nelle fauci orrendi di Cocito.
Sabato 3 maggio, ore 21.00 – Auditorium Giovanni Arvedi (Museo del violino)
ORLANDO 1714
di Antonio Vivaldi
MODO ANTIQUO
Federico Maria Sardelli, direttore e maestro concertatore
Riccardo Novaro, baritono
Roberta Mameli, soprano
In forma di concerto
In occasione dei 300 anni della prima esecuzione
Dopo anni di incerta paternità, una nuova opera di Antonio Vivaldi, giunta attraverso un solo manoscritto, è stata riscoperto dall’esperto vivaldiano Federico Maria Sardelli. Ben prima dell’omonima opera e più conosciuta del 1727, l’Orlando Furioso fu rappresentato nel 1714 (ricorrono dunque i 300 anni…) al Teatro S. Angelo di Venezia, che Antonio Vivaldi e il padre Giovanni Battista avevano preso in gestione proprio in quegli anni. Una selezione delle più belle arie dell’Orlando (di cui il terzo atto è oggi perso) saranno eseguite in forma di concerto, intrecciate a sinfonie d’opera e al Concerto per violino op. 4 n. 1 affidato a Enrico Casazza, spalla di Modo Antiquo.
Domenica 4 maggio, ore 10.30 – Palazzo Zaccaria Pallavicino
«E missERo amendue gli ARROSTI IN DANZA»
Danza, frottole e canti carnascialeschi in Italia tra ’400 e ’500
LA GIROMETTA
Marco Rosa Salva, flauti e maestro concertatore
Ilaria Sainato, ricostruzione coreografica
Elena Bertuzzi, soprano
Al tema dell’EXPO è dedicato l’ultimo concerto del Padiglione Italia, espressamente commissionato dal Festival, in un percorso nelle danze popolari e frottole del Rinascimento italiano, per intrecciare essenze e spezie in musica. Il Rostiboli gioioso, la Mazzacrocca e altre ancora, ricostruite da La Girometta attraverso i trattati coreutici dell’epoca, erano danze di ambientazione contadina, in cui l’esaltazione degli argomenti ‘bassi’ (il cibo, le allusioni sessuali, ecc.) rovesciava l’ordine sociale precostruito, topos tipico della commedia dell’arte. Balli popolareschi, ma eseguiti in ambienti raffinati, quale ad esempio la corte dei Gonzaga a Mantova. Il rapporto tra musica e cibo – come ci spiegherà nel suo incontro Massimo Montanari, docente presso l’Università di Bologna ed autore di molti saggi e volumi sull’argomento – è un rapporto antico e molteplice. Un rapporto non solo accidentale, legato alla convivialità e all’intrattenimento, ma sostanziale, legato alla natura intrinseca delle due arti. Ritmo, melodia, successione di armonie scandiscono il tempo della musica e della cucina, entrambe arti effimere che – pur ‘fissate’ in spartiti e libri di ricette – si dissolvono nel momento in cui vengono ascoltate o mangiate.
PADIGLIONE FRANCIA Venerdì 9 maggio, ore 21.00 – Chiesa di S. Marcellino
L’età d’Oro della musica sacra FRANCESE
Musiche di Marc-Antoine Charpentier, Louis Le Prince, Jean-Baptiste Lully
LE CONCERT SPIRITUEL
Hervé Niquet, direttore e maestro concertatore
La Francia del Re Sole non è solo la Francia dei fasti di corte, delle guerre e degli intrighi di palazzo, dell’assolutismo cieco e delle ingiustizie sociali… è anche il patrocinio delle arti e della filosofia, nonché la diffusione della musica quale strumento di rafforzamento dell’immagine di Luigi XIV a Parigi e in tutto il suo regno. Hervé Niquet e il coro femminile del rinomato ensemble Concert Spirituel ci conducono nelle affascinanti navate gotiche delle cattedrali francesi, ricostituendo una intima celebrazione liturgica in stile arcaico: l’unica composizione pervenuta oggi di Louis Le Prince – la Missa macula non est in te (che allude all’Immacolata Concezione) – è intrecciata a splendide composizioni flamboyant di Lully e Charpentier.
Sabato 10 maggio, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli
AIRS & SYMPHONIES
di Jean-Philippe Rameau
LE CONCERT D’ASTRÉE
Emmanuele Haïm, direttore e maestro concertatore
Katherine Watson, soprano
Anders J. Dahlin, tenore
Unica data italiana
In occasione del 250° anniversario della morte di Rameau
Un concerto spumeggiante per celebrare il 250° anniversario della morte di uno dei compositori e teorici più importanti della storia della musica: Jean-Philippe Rameau, compositore di corte di Luigi XV, che all’opera dedicò quasi esclusivamente gli ultimi trent’anni della sua vita. Innovazione ma nell’alveo della tradizione, prassi e teoria, regole dell’armonia da formulare e tradire, tragédieslyriques e comédies-ballets: il Concert d’Astrée, diretto dall’affascinante direttore in rosa Emmanuelle Haïm, affronta sinfonie ed arie interpretate da Anders Dahlin e Katherine Watson, tratte da Les Indes galantes, Castor & Pollux, Hippolyte & Aricie e Dardanus.
Prima tappa di una tournée internazionale, il concerto di Cremona è l’unica data italiana.
Domenica 11 maggio, ore 11.00 – Palcoscenico del Teatro A. Ponchielli
REBEL et SES AMIS
Musiche di Jean-Féry Rebel, François Rebel, François Francoeur, Jean-Philippe Rameau
LES SURPRISES
Juliette Perret, soprano
Alice Julien-Laferrière,
Gabriel Ferry, violini
Sandra Latour, flauto
Juliette Guignard, viola da gamba
Louis-Noël Bestion de Camoulas, clavicembalo
Prosegue la collaborazione con il prestigioso Centre culturel de rencontre-Festival d’Ambronay, proponendo una Residenza ad uno degli ensembles selezionati per il 2014 per aprire nuovi Orizzonti della musica antica. Un programma squisitamente francese, omaggio musicale a Rebel padre e figlio, entrambi eccellenti violinisti delle celebre orchestra di Versailles – Les Vingt-quatre Violons du Roi – e al loro entourage, per riecheggiare i concerti strumentali della Chambre du Roi e gli eleganti affreschi danzati de l’Opéra Royal, intrecciati alla cantata Le Berger fidèle di Rameau.
PADIGLIONE GERMANIA
Sabato 17 maggio, ore 21.00 – Chiesa di S.Marcellino
RESPONSORI & MOTTETTI
di Johann Sebastian Bach e Jan Dismas Zelenka
COLLEGIUM 1704
Václav Luks, direttore
Rigore contrappuntistico e inventiva melodica, austerità luterana e audaci suggestioni armoniche sono l’oggetto della singolar tenzone tra Johann Sebastian Bach e Jan Dismas Zelenka, l’uno nato a Eisenach in Turingia, l’altro in un villaggio vicino Praga, in Boemia. Coevi, legati da reciproca stima, le loro vite e musiche si incrociarono in più occasioni. Nel concerto di polifonia vocale proposto dall’ensemble boemo diretto da Václav Luks – Collegium 1704, per la prima volta al Festival Monteverdi – mottetti e responsori si intrecciano e riecheggiano nelle volte della chiesa barocca di S. Marcellino.
Domenica 18 maggio, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli
Paolo Fresu in BACK TO BACH
Improvvisazioni e musiche di Bach, Colombo, Galliano, Nyman, Piazzola, Fresu, Geminiani, Monteverdi, Tartini, Caine, Händel
I VIRTUOSI ITALIANI
Alberto Martini, direttore e violino solista
Paolo Fresu, tromba e flicorno
Da sempre, Bach è uno degli autori più ‘torturati’ da interpreti e musicisti, pubblicità e colonne sonore. La sua musica è, fuor d’ogni dubbio, universale (torna il tema dell’EXPO…) nel senso più lato del termine: eseguita con un’armonica a bicchieri o da una brass band, un quartetto vocale o con uno Stradivari, la sua musica è riconoscibile e fruibile da ogni tipo di pubblico. Terreno di sperimentazioni jazzistiche, studio del contrappunto, variazioni sul tema…
il grande trombettista sardo Paolo Fresu esplora ed accosta musiche di Nyman, Piazzolla, Caine, Bach, ma anche di Tartini, Händel, Geminiani e Monteverdi, in un concerto crossover di collisioni ed intrecci inaspettati.
PADIGLIONE INGHILTERRA
Venerdì 23 maggio, ore 21.00 – Palazzo Zaccaria Pallavicino
'TIS NATURE’s VOICE
Songs di John Dowland, Thomas Campion, Henry Purcell
Robin Blaze, controtenore
Elizabeth Kenny, liuto
Durante il lungo e solido regno di Elisabetta I fiorì il teatro di William Shakespeare, ma anche un immenso repertorio musicale da sempre poco noto in Italia, forse perché ‘periferico’ rispetto ai flussi storico-culturali dell’Europa del Cinque - e Seicento. Eppure, grandi compositori quali John Dowland e Thomas Campion, più tardi Henry Purcell, hanno segnato la storia della musica (non solo inglese). Anche la storia dell’opera – i masques di corte e la incidental music composta per il teatro (da Shakespeare a Marlowe…) – ha tracciato una identità stilistica squisitamente british. Elizabeth Kenny accompagna al liuto songs elisabettiane (e non solo) interpretate dal controtenore Robin Blaze: amori non corrisposti, affreschi di paesaggi autunnali, la morte di un amico, racconti di ninfe e divinità greche riecheggiano con intensità in questo concerto.
Sabato 24 maggio, ore 21.00 – Auditorium Giovanni Arvedi (Museo del violino)
THE BANQUET OF MUSICK
Musiche di John Playford, William Williams, John Blow
NEW LONDON CONSORT
Philipp Pickett, direttore
Joanne Lunn, soprano
Philipp Pickett e il suo ormai storico ensemble New London Consort allestiscono un banchetto musicale di chiusura per il Festival Monteverdi, intrecciando danze, ouverture e sonate strumentali alle mad songs, uno dei generi più intriganti del teatro della Restaurazione. Cantate in miniature, che mettono in scena le delusioni e i capricci d’amore, le mad songs erano ispirate alle visite a Bedlam, il manicomio londinese. Per un penny, la curiosità voyeuristica di incontrare i ‘matti’ veniva appagata: ne scaturivano racconti e leggende, lettere e diari, poi tradotti in musica. Il soprano inglese Joanne Lunn interpreta le due più celebri mad songs di Purcell, diventate poi repertorio corrente dei concerti pubblici londinesi.
Monteverdi OFFicine
Uno spazio per pensare, discutere, incontrare. Un luogo non-luogo per svelare i segreti degli artisti,
scoprire i sapori della musica e del buon cibo. Monteverdi OFFicine accende la sua insegna e vi aspetta!
domenica 4 maggio, ore 12.00 - Palazzo Zaccaria Pallavicino
MUSICA E CIBO
Incontro aperitivo con
MASSIMO MONTANARI
domenica 18 maggio, ore 18.30 - Foyer Teatro Ponchielli
Incontro con PAOLO FRESU
domenica 25 maggio, ore 11.00 - Ridotto Teatro Ponchielli
Incontro con PHILIPP PICKETT
Gli incontri sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
PREZZI DEGLI ABBONAMENTI E DEI BIGLIETTI
ABBONAMENTI
Abbonamento (n. 10 concerti)
(posto unico numerato): € 180,00
BIGLIETTI
Concerti del 2 maggio 10 maggio 18 maggio: € 25,00
Concerti del 3, 9, 17, 24 maggio: € 20,00
Concerti del 4 e 23 maggio: € 16,00
Concerto del 11 maggio: € 10,00
Weekend ITALIA (3 concerti): € 58
Week end FRANCIA(3 concerti): € 52
Week end GERMANIA(2 concerti): € 43
Week end INGHILTERRA (2 concerti): € 33
Fonte: Fondazione Teatro A. Ponchielli