Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 16.47

Fillea Cgil Crisi di governo La vera discontinuità: fermare la strage sul lavoro di Alessandro Genovesi

In agosto nei cantieri ci sono state 12 vittime. Se il prossimo esecutivo vuole segnare davvero un cambio di passo, deve condurre una battaglia vera contro questa mattanza. Cosa che il governo appena caduto ha fatto poco e male

| Scritto da Redazione
Fillea Cgil Crisi di governo La vera discontinuità: fermare la strage sul lavoro di Alessandro Genovesi

Fillea Cgil Crisi di governo La vera discontinuità: fermare la strage sul lavoro di Alessandro Genovesi

In agosto nei cantieri ci sono state 12 vittime. Se il prossimo esecutivo vuole segnare davvero un cambio di passo, deve condurre una battaglia vera contro questa mattanza. Cosa che il governo appena caduto ha fatto poco e male

I morti sul lavoro da tempo non fanno più notizia. Se poi il circo mediatico è tutto concentrato sui nomi del prossimo governo, sulle sparate reazionarie di Salvini o sugli appetiti personali di Di Maio, figuriamoci se interessa qualcuno sapere che ad agosto, nonostante le chiusure, nei cantieri si è consumata una strage, con almeno 12 vittime. Se si vuole veramente segnare una discontinuità rispetto al passato, si faccia allora della lotta al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro uno dei punti programmatici del prossimo esecutivo, visto che il governo uscente ha fatto poco e male, provando solo a trasformare l’Inail in un bancomat.

Nel nostro Paese, nonostante una crisi pesantissima, ci sono ancora un milione di lavoratori nelle costruzioni, molti impiegati in cantieri che sembrano veri e propri campi di battaglia. Occorre allora ripartire da un Codice degli appalti che tuteli lavoro, legalità e trasparenza, dopo che lo “sblocca porcate” varato dal passato governo ha ridotto diritti e protezioni, aumentando la soglia di subappalto e incentivando il massimo ribasso. Bisogna generalizzare la congruità come principale strumento di lotta al lavoro nero in edilizia dando attuazione all’articolo 105 del Codice degli appalti e subordinando tutti gli incentivi privati, dall’ecobonus alle agevolazioni per l’antisismico, al possesso del Durc per congruità. Occorre ripristinare il Dol (Durc online) per cantiere, riportandone la validità a tre mesi. E introdurre il reato di omicidio sul lavoro, equiparandolo a quello dell’omicidio stradale, per dare un segnale di tolleranza zero verso chiunque risparmi su salute e sicurezza.

Poi si deve dare attuazione piena all’articolo 39 della Costituzione per contrastare i troppi contratti collettivi in dumping, per cui in un cantiere si trova oramai di tutto, dalle false partite Iva, a lavoratori assunti con il contratto delle pulizia, del lavoro agricolo, dei metalmeccanici artigiani, contratti che non solo costano meno, ma che non prevedono quella formazione e quelle tutele per la prevenzione degli infortuni che invece ha il contratto dell’edilizia e il suo sistema bilaterale. E infine, permettere agli operai edili sopra i 60 anni di poter andare in pensione, di vedersi riconosciuta concretamente la gravosità del loro mestiere, di scendere dalle impalcature dove rischiano tutti i giorni di farsi male.

Questi sarebbero punti qualificanti di un programma per tornare a occuparsi concretamente dei lavoratori. Al presidente della Repubblica spetterà nelle prossime ore valutare se vi siano le condizioni ed eventualmente indicare il nome del presidente incaricato. Alle forze politiche però, spetta il dovere, dopo 14 mesi all’insegna dell’intolleranza, dello svilimento del lavoro, di un’assenza totale di politiche industriali, di una campagna elettorale permanente tutta giocata a incoraggiare i comportamenti più spregiudicati, di provare ad invertire una rotta a favore del lavoro e dei lavoratori. Per questo siamo scesi in piazza come edili il 15 marzo, all’interno di una più generale mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil e per questo, se non otterremo risposte, continueremo nella protesta.

Alessandro Genovesi è segretario generale della Fillea Cgil

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