Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 05.19

GALIMBERTI RIELETTO SINDACO. SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA?

PARLIAMONE, VA LA’. Gianni Carlo amico mio, Galimberti c’è, è rieletto sindaco. Evviva John Luca Galimberti, buon lavoro professore. Una costante pedagogica, tranne rare eccezioni, che non è una questione di punti di vista. Era tutto già scritto.

| Scritto da Redazione
GALIMBERTI RIELETTO SINDACO. SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA?

GALIMBERTI RIELETTO SINDACO. SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA?  

PARLIAMONE, VA LA’. Gianni Carlo amico mio, Galimberti c’è, è rieletto sindaco. Evviva John Luca Galimberti, buon lavoro professore. Una costante pedagogica, tranne rare eccezioni, che non è una questione di punti di vista. Era tutto già scritto.

 Una sorta di godimento per tutti quelli che hanno creduto in lui, riconfermandolo. Ma veniamo al dopo, alla sua squadra, agli assessori. Si vocifera che squadra che vince non si cambia. Nelle discipline sportive, forse. Vedete direttore chi pensa che la sua (di squadra) sia stata una macchina perfetta, commette un grave errore. Ragioniamoci su. Che fare allora? Stravolgere tutto, oppure scegliere chi buttare giù dalla torre? Diciamo che li abbiamo visti tutti impegnati fino allo stremo delle loro forze, abnegazione ed impegno incondizionati non sono mai venuti meno. Diciamo pure che la mia non sia insopportabile apprensione, vaga preoccupazione, terrore da svegliarsi di notte. Diciamo piuttosto che l’innovazione consiste davvero in una dimensione applicativa di un'invenzione o di una scoperta. L'innovazione riguarda un processo o un prodotto che garantisce risultati o benefici maggiori, apportando quindi un progresso sociale, una ventata di nuovo, non di riciclato, rispetto a ciò che va ad innovare. Più che nomi o cognomi altisonanti “unti” dalla coalizione vincitrice, saranno necessari mestieri, arti, valori, esperienze, conoscenze di settore, competenze specifiche. No comunque a “rammendi urbani”, no a “restauri conservativi”, no a “minestre riscaldate”. Auspico vivamente che nella composizione della Giunta cittadina la speranza non si sgonfi di fronte alla necessità.  Niente immagini, niente suoni, ma realtà da vivere quotidianamente. Dai, scriviamolo in due direttore, scriviamolo che ci attendiamo realtà e non pacchi confezionati chissà dove e da chissà chi. Vedete direttore, la speranza ha due figli bellissimi, lo sdegno e il coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle. Titoli di coda. Dai professore fuori il coraggio, e non ce n’è per nessuno. 

Giorgino Carnevali (Cremona)

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