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GAS A CIPRO: LA TURCHIA CONTESTA L'ENI

| Scritto da Redazione
GAS A CIPRO: LA TURCHIA CONTESTA L'ENI

 

Ankara contesta Il cane a sei zampe per lo sfruttamento di gas congiunto con Nicosia nelle acque territoriali della Repubblica Turca di Cipro. La rivalità tra Turchia e Cipro per ottenere lo status di Paese di transito delle forniture di gas per l'UE alternative alla Russia alla base della posizione del Governo turco.

 

Fuori l'ENI dalla Turchia se la collaborazione tra il cane a sei zampe e Cipro è destinata a continuare. Nella giornata di Domenica, 10 Febbraio, il Ministro dell'Energia turco, Taner Yildiz, ha contestato il colosso energetico italiano per la collaborazione con il Governo cipriota nello sfruttamento di idrocarburi nel Mediterraneo Orientale.

 

Nello specifico, il Ministro Yildiz ha sottolineato come i progetti congiunti per lo sfruttamento di gas del cane a sei zampe e di Nicosia interessino le acque territoriali della Repubblica Turca di Cipro e, di conseguenza, ledano il Diritto Internazionale.

 

La Turchia, che dal 1974 non riconosce l'indipendenza di Nicosia, e mantiene da allora un contingente militare per presidiare la parte settentrionale dell'isola, ha minacciato di rompere le relazioni non solo con l'ENI, ma anche con tutte le altre compagnie che intendono prendere parte a progetti contrari agli interessi della Repubblica Turca di Cipro.

 

Più che sul piano politico, la querelle tra la Turchia e Cipro è motivata dalla concorrenza tra i due Paesi per l'ottenimento dello status di principale Paese di transito per l'Unione Europea delle forniture di gas alternative a quelle della Russia -da cui l'UE dipende per il 40% del suo fabbisogno continentale.

 

La Turchia sarà attraversata dal Gasdotto Trans Anatolico -TANAP- conduttura che veicola 30 Miliardi di metri cubi di gas all'anno estratto in Azerbaijan dalla Georgia in Europa per alimentare il Corridoio Meridionale UE: fascio di gasdotti pianificati dalla Commissione Europea per importare il carburante azero direttamente in Austria e Italia.

 

Cipro si è proprosto come Paese di transito verso l'Europa del gas estratto dai giacimenti Tamar e Leviathan, ubicati nelle acque territoriali di Israele. Il piano è ancora in fase di progettazione, ma il probabile coinvolgimento del Libano nell'operazione potrebbe dare forza all'iniziativa.

 

Decisive le compagnie energetiche

 

Decisivo sarà anche il ruolo delle grandi compagnie energetiche internazionali. L'importazione di gas azero, supportata politicamente da Commissione Europea, USA, Turchia, Azerbaijan, Austria, Polonia, Romania, Bulgaria, Italia, Svizzera, Grecia e Albania, è sostenuta dai colossi energetici Statoil (Norvegia), British Petroleum (Gran Bretagna), SOCAR (Azerbaijan), e dalla compagnia francese Total.

 

Il gas nei giacimenti di Israele, Cipro e Libano è invece ricercato e sfruttato dalla compagnia statunitense Noble Energy, dall'ENI, e dalla compagnia israeliana Delek.

 

Matteo Cazzulani

 

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