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GAS: ANCHE L'ITALIA GUARDA ALLO SHALE

| Scritto da Redazione
GAS: ANCHE L'ITALIA GUARDA ALLO SHALE

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, dichiara che il gas non convenzionale permette il rafforzamento dell'economia. La necessita di diversificare le forniture di oro blu per il nostro Paese

Una risorsa importante in grado di abbattere i prezzi per l'energia. È questo il messaggio lanciato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, giovedì, 6 Giugno, nel corso di un'audizione parlamentare alla Camera dei Deputati.

Il Ministro Zanonato, in linea con gli altri Ministri dell'Unione Europea, ha espresso preoccupazione per gli alti prezzi dell'energia che, inevitabilmente, finiscono per influenzare l'andamento delle industrie italiane e, con esso, dell'economia del Paese.

Inoltre, il Ministro Zanonato ha sostenuto la necessita di vedere nel gas Shale una reale rivoluzione in grado di cambiare la competitività del Paese.

Secondo le stime IEA, l'Italia non possiede giacimenti di Shale, ma il gas non convenzionale potrebbe essere importato dagli Stati Uniti d'America mediante la realizzazione di rigassificatori.

L'importazione di Shale dagli USA, e, più in generale, di gas liquefatto da Qatar ed Egitto, garantisce all'Italia la diversificazione delle forniture di oro blu, ad oggi legate unicamente a Russia, Algeria e, in piccola parte, Norvegia.

In sostegno della diversificazione delle forniture di gas si è mosso il predecessore del Ministro Zanonato, il Ministro Corrado Passera, che ha firmato il sostegno dell'Italia al Gasdotto Trans Adriatico -TAP.

Quest'infrastruttura, inserita nel progetto di diversificazione energetica della Commissione Europea, è concepita per veicolare  21 miliardi di metri cubi di gas dell'Azerbaijan in Italia dal confine tra Grecia e Turchia attraverso l'Albania.

Londra a favore, Parigi contraria

Chi in Europa ha già approvato sia lo sfruttamento di Shale sul proprio territorio, che l'importazione di gas non convenzionale dagli USA, è la Gran Bretagna.

Sempre giovedì, 6 Giugno, il Ministro dell'Energia britannico, Michael Fallon, ha dichiarato l'intenzione di approvare aiuti e sussidi per le popolazioni che vivono accanto a giacimenti di Shale.

Nello specifico, le misure prevedono sconti sull'acquisto di energia ed altre forme di assistenza, che il Governo si è impegnato a concordare con le industrie impegnate nello sfruttamento dello Shale in Gran Bretagna.

Un no secco allo Shale è stato invece reiterato dalla Francia, con il Ministro dell'Ambiente e dell'Energia, Delphine Batho, che ha ribadito la moratoria posta sullo sfruttamento di gas non convenzionale da Parigi.

La moratoria sullo Shale, posta per motivazioni ambientali, non è condivisa dal Movimento delle Industrie Francesi, che ha richiesto al Governo di rivedere la decisione per incentivare la creazione di posti di lavoro.

Secondo le stime IEA, la Francia, assieme alla Polonia, è il secondo Paese per presenza di Shale sul suo territorio.

L'importanza dello Shale per la geopolitica mondiale

Con l'avvio dello sfruttamento dello Shale, gli USA hanno incrementato la produzione di gas, e sono passati dall'essere un Paese importatore a esportatore di carburante.

Lo Shale è un gas estratto da rocce porose poste a bassa profondità mediante sofisticate tecniche di fracking adoperate solo in Nordamerica.

Contraria allo sfruttamento di Shale è la Russia, che vede nell'importazione di gas non convenzionale una minaccia per il mantenimento dell'egemonia sul mercato energetico dell'Unione Europea.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-06-08

 

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