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GAS: IN UNGHERIA E ROMANIA LO STATO COMBATTE IL RINCARO DELLA BOLLETTA

| Scritto da Redazione
GAS: IN UNGHERIA E ROMANIA LO STATO COMBATTE IL RINCARO DELLA BOLLETTA

Il Governo ungherese del Premier conservatore Viktor Orban impone alle compagnie Suez-Gaz de France e RWE lo sconto del 10% sulle tariffe per l'energia imposte alla popolazione. Il Premier socialista romeno Victor Ponta incrementa la tassazione sul surplus del gas estratto da Romgaz e OMV nei giacimenti domestici per costituire un fondo a sostegno delle fasce meno abbienti della popolazione

 

Lo Stato come garante di una bolletta leggera per i cittadini è una proposta che unisce Governi dell'Europa Centrale di differente colore politico. Nella giornata di lunedì, 11 Marzo, la Corte Municipale del Settore dell'Energia Ungherese ha rigettato il Decreto con cui il Governo ha obbligato le compagnie energetiche presenti in Ungheria ad abbassare il costo delle tariffe del 10%.

 

Il provvedimento, fortemente caldeggiato dal Premier, Victor Orban, è stato varato per garantire un prezzo calmierato per l'energia alla popolazione, ed evitare la lievitazione incontrollata della bolletta dettata da logiche di mercato.

 

La compagnia tedesca RWE e la francese Suez-Gaz de France hanno ritenuto il Decreto ingiusto e sconveniente per la permanenza dei due enti nel mercato energetico ungherese e, per questo, hanno esposto ricorso contro il Governo.

 

La ricetta proposta da Orban, Capo di un Governo conservatore, è simile a quello adottato in Romania dal Premier socialista Victor Ponta, che ha incentivato il ruolo dello Stato come ente regolatore delle tariffe per l'energia.

 

Lo scorso Gennaio, il Premier Ponta ha varato un decreto per imporre una tassazione del 60% sul surplus di gas estratto dalle principali compagnie energetiche impegnate nello sfruttamento dei giacimenti domestici di oro blu, come la Romgaz e l'austriaca OMV.

 

Inoltre, il Premier romeno ha incrementato l'imposizione di imposte a carico della Suez-Gaz de France e della tedesca E.On: le compagnie impegnate nel trasporto e nella distribuzione del gas in Romania.

 

Lo scopo della manovra di Ponta, come dichiarato dallo stesso Premier romeno, è la creazione di un fondo di 600 Milioni di Dollari per garantire alle fasce più deboli della popolazione il pagamento della bolletta per l'energia.

 

La Grecia svende tutto

 

Se nel Centro dell'Europa lo Stato si fa carico dei problemi in materia energetica, nel sud del Vecchio Continente la Grecia ha messo all'asta la compagnia energetica nazionale DEPA per incassare i 2,5 Miliardi di Euro necessari per rispettare il Patto di Stabilità concordato con l'UE.

 

Come riportato dall'agenzia PAP, nella giornata di martedì, 12 Marzo, ad Atene è avvenuto un incontro tra il Premier greco, Antonis Samaras, e il Capo del monopolista statale russo del gas Gazprom, Alexei Miller.

 

Riguardo all'incontro non è stato emesso alcun comunicato ufficiale, ma secondo indiscrezioni la conversazione ha riguardato l'acquisizione della DEPA da parte di Gazprom, che considera il controllo del sistema energetico della Grecia come un obiettivo strategico, di natura anche geopolitica.

 

Nello specifico, il monopolista statale russo -controllato direttamente dal Cremlino- avrebbe confermato di essere pronto ad implementare le forniture di gas alla Grecia con uno sconto, e ad investire nella modernizzazione del sistema infrastrutturale energetico greco in cambio della cessione della DEPA.

 

Preoccupati per la situazione sono l'Unione Europea e dagli Stati Uniti d'America, che hanno invitato il Governo greco a non aumentare la dipendenza da un fornitore da cui l'UE già dipende per il 40% delle importazioni di gas a livello continentale.

 

Candidatura alternativa a Gazprom è quella del colosso energetico azero SOCAR, confermata da un incontro ufficiale tra il Viceministro dell'Energia greco, Dimitros Kourkoulas, e il Ministro dell'Energia dell'Azerbaijan, Natig Aliyev, avvenuto a Baku  Domenica, 10 Marzo.

 

A rischio la sicurezza energetica UE

 

Dalla scalata alla DEPA tra Gazprom e SOCAR dipende la sicurezza energetica dell'Unione Europea tutta.

 

L'acquisizione della compagnia nazionale greca da parte della SOCAR favorisce la realizzazione del Gasdotto Trans Adriatico -TAP: conduttura progettata dalla Commissione Europea per importare 21 miliardi di metri cubi di gas all'anno estratto dall'Azerbaijan dalla Grecia all'Italia attraverso l'Albania.

 

Al contrario, il controllo della compagnia nazionale greca da parte di Gazprom incrementa le esportazioni di gas russo alla Grecia e, nel contempo, blocca la realizzazione di un gasdotto -la TAP- progettato per diversificare le forniture di gas dell'Unione Europea, e diminuire il monopolio di Russia ed Algeria sulle importazioni di oro blu del Vecchio Continente.

 

Matteo Cazzulani

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