Il colosso statale energetico ucraino Naftohaz ottiene dalla China Development Corporation un prestito di 4 Miliardi di Dollari per lo sfruttamento del carbone. Kyiv e Pechino varano azioni comuni per diminuire la dipendenza dell'economia ucraina da Mosca
Denaro cinese per fare a meno del gas russo. Martedì, 11 Dicembre, il colosso nazionale energetico ucraino Naftohaz ha ottenuto un prestito di 3 Miliardi e 656 Milioni di Dollari dalla banca cinese China Development Corporation per l'avvio di programmi per la sfruttamento del carbone.
Nello specifico, Naftohaz intende avviare un progetto simile a quello approntato dal colosso britannico-olandese Shell per la rigassificazione del carbone in diverse località cinesi. Inoltre, Ucraina e Cina hanno progettato azioni comuni per garantire a Kyiv una consistente diminuzione della dipendenza energetica dalla Russia.
Il patto stretto con Pechino e l'ennesimo passo compiuto da Kyiv per cercare di risolvere una situazione sul piano energetico assai complicata. Secondo le stime di Naftohaz, l'operazione finanziaria con la Cina dovrebbe permettere all'Ucraina di fare a meno dell'importazione di 3 Miliardi di metri cubi di gas naturale di provenienza russa.
In seguito alla mancata concessione di uno sconto sulle forniture di gas naturale da parte della Russia, il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha predisposto la diminuzione della quantità di carburante importata dal monopolista statale russo, Gazprom, a 27 Miliardi di metri cubi.
Per compensare tale ammanco, Kyiv ha aumentato lo sfruttamento di carbone e greggio per garantire il funzionamento delle strutture produttive.
Inoltre, l'Ucraina ha firmato un accordo trimestrale con la compagnia tedesca RWE per l'importazione di gas russo acquistato in Germania tramite la Polonia e l'Ungheria.
Lo scandalo del rigassificatore di Odessa
Oltre all'aumento dell'uso del carbone e della diversificazione del tragitto di importazione del gas russo, l'Ucraina ha anche avviato la costruzione di un rigassificatore ad Odessa in partnership con la compagnia spagnola Gas Natural Endesa.
Tuttavia, l'operazione e stata contrassegnata da uno scandalo legato al rappresentante della compagnia spagnola: un maestro di sci che ha firmato il contratto di 1,1 Miliardi di Euro con il Governo ucraino senza alcun incarico da parte della Endesa.
L'intricata questione, che ha messo in cattiva luce il Presidente Yanukovych e il Ministro dell'Energia ucraino, Yuri Boyko, ha provocato l'irritazione della Endesa, che ha dichiarato la volontà di abbandonare il progetto.
Se confermata, la decisione della compagnia spagnola ha notevoli ripercussioni per la diversificazione delle forniture di gas dell'Ucraina, che tramite il rigassificatore di Odessa ha pianificato l'importazione di LNG proveniente da Qatar, Azerbaijan, Egitto, Algeria e Libia.
Matteo Cazzulani