Il colosso nazionale polacco PGNiG dichiara positivo l'esito dello sfruttamento di shale in Pomerania. In Romania un referendum per risolvere una controversia politica tra il Presidente e il Premier.
La decisione della Polonia e la consultazione popolare della Romania determinano l'avanzamento dello sfruttamento di gas non convenzionale in Europa. Nella giornata di venerdì, 17 Novembre, il colosso energetico polacco PGNiG, ha dichiarato di avere eseguito con successo le prime operazioni di individuazione di gas shale nel giacimento di Opalino, in Pomerania.
Come riportato dal capo della PGNiG, Grazyna Piotrkowska-Oliwa, l'individuazione di gas non convenzionale a 3 mila metri di profondità ipotizza la presenza di shale anche negli altri giacimenti individuati nella regione.
Per il loro sfruttamento, il governo polacco ha concesso diritti di studio alle principali compagnie polacche - PGNiG, Lotos, Orlen, Tauron, KGHM, PGE ed Enea - e ai colossi statunitensi ConocoPhilips e Chevron.
Secondo diverse rilevazioni, la Polonia possiede la più grande riserva di gas shale in Europa in un giacimento esteso nelle sue regioni orientali, tra il sud della Masovia, il voivodato di Lublino e la Ciscarpazia. Inoltre, un altro giacimento è stato individuato in Pomerania, nella Polonia nord-occidentale.
La questione del gas non convenzionale sarà presto affrontata anche in Romania, dove un referendum servirà a porre fine ad una querelle politica tra l'Amministrazione Presidenziale ed il Governo.
Presso la città di Mangallia, dove è stata programmato l'avvio di lavori di individuazione di gas shale, il prossimo 9 Dicembre, in concomitanza con le Elezioni Parlamentari nazionali, si svolgerà un referendum locale per approvare l'avvio delle operazioni.
L'Amministrazione del Presidente Traian Basescu, un moderato che ha adottato una politica energetica basata sulla diversificazione degli approvvigionamenti, ha già concesso al colosso USA Chevron i diritti di studio.
Il Premier Victor Ponta, un socialista che ha cavalcato l'onda verde, ha tuttavia posto una moratoria sullo sfruttamento dello shale, e ha sostenuto il rafforzamento dei rapporti con la Russia.
Lo shale già utilizzato in Nordamerica
Noto anche come gas di scisto, lo shale è un gas situato in rocce porose poste ad alta profondità, estraibile con tecniche sofisticate di cracking e drillling orizzontale, ad oggi praticate con successo solo in Nordamerica - al punto che grazie allo shale gli USA diventeranno il primo Paese esportatore di gas al mondo.
Grazie allo sfruttamento dello shale, la Polonia potrebbe diventare totalmente autonoma dalla dipendenza dal gas russo, ed aiutare, assieme alla Romania, in maniera sensibile l'Unione Europea a diminuire il legame dalle forniture energetiche della Russia.
Matteo Cazzulani