Domenica, 28 aprile 2024 - ore 12.16

Giorno della Memoria Anche un libro ,una lettura per ricordare ‘L’Olocausto’ di Giorgino Carnevali

Venerdì 27 gennaio ricorrerà il Giorno della Memoria. Gli uomini di buona volontà ricorderanno un terribile “pezzo” della Storia, una autentica vergogna per l’umanità intera.

| Scritto da Redazione
Giorno della Memoria Anche un libro ,una lettura per ricordare ‘L’Olocausto’ di Giorgino Carnevali Giorno della Memoria Anche un libro ,una lettura per ricordare ‘L’Olocausto’ di Giorgino Carnevali Giorno della Memoria Anche un libro ,una lettura per ricordare ‘L’Olocausto’ di Giorgino Carnevali Giorno della Memoria Anche un libro ,una lettura per ricordare ‘L’Olocausto’ di Giorgino Carnevali

Fatti raccontati, documentati, che vorremmo velocemente dimenticare, invece che vogliamo (dobbiamo) ricordare. La memoria è un dovere morale, un impegno civile per noi, soprattutto per le future generazioni. Perchè vedi, amico mio Gianni Carlo, ricordare con un simile urlo che squarcia l’aria: “CIO’ CHE E’ ACCADUTO ….MAI E POI MAI DOVRA’ ACCADERE ANCORA!!!”, mica è peccato sai, eh no! Mi sono “attrezzato” andando così alla ricerca di una sequela di romanzi che appunto delineano con grande commozione quel periodo nero della Storia. Leggere fa bene. Anzi, fa meglio di quanto tu possa pensare. Non c’è tempo, siamo troppo presi dalla quotidianità? Ma va là! Pagina dopo pagina si allenano le emozioni, si amplia il linguaggio, si rafforza il pensiero. Tanti sono i romanzi, le biografie, le autobiografie e i saggi pubblicati e che compaiono nelle librerie del nostro “Bel Paese”. Raccontano  l’Olocausto da punti di vista diversi. Un’occasione per ricordare e riflettere sulla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, ma anche per pensare all’attuale, complessa situazione mondiale. “Non luogo a procedere” (Garzanti), l’ultimo romanzo di Claudio Magris (miglior libro del 2015 per la Lettura – Corriere della Sera), atteso da anni, si confronta con l’ossessione della guerra di ogni tempo e paese, quasi indistinguibile dalla vita stessa: una guerra universale, rossa di sangue, nera come le stive delle navi negriere, cupa come il mare che inghiotte tesori e destini, grigia come il fumo dei corpi bruciati nel forno crematorio della Risiera di San Sabba, bianca come la calce che copre il sepolcro. Poi ancora “KL- Storia dei campi di concentramento nazisti” (Mondadori). Oltre ottant’anni dopo l’apertura del primo campo (Dachau, istituito da Heinrich Himmler nel 1933) e malgrado la vastissima letteratura sull’argomento, non esisteva ancora una storia completa dei campi di concentramento (Konzentrationslager). Colma la lacuna Nikolaus Wachsmann, professore di storia moderna europea al Birkbeck College dell’Università di Londra. A seguire “Una mattina di ottobre” (Nord) di Virginia Baily, cas editoriale inglese, parla di una donna, Chiara, che in una fredda mattina del ’43 si è inoltrata nel quartiere ebraico di Roma. Quando sbuca in una piazza, vede un camion sul quale sono ammassate diverse persone. Tra di esse, nota una madre seduta accanto al figlio. Le due donne si fissano per alcuni secondi. Chiara capisce e, all’improvviso, incurante del pericolo, inizia a gridare che quel bambino è suo nipote. Con sua grande sorpresa, i soldati fanno scendere il piccolo e mettono in moto il camion, lasciandoli soli, mano nella mano. Poi la trama fa un balzo in avanti. Sono passati trent’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, e all’apparenza Chiara conduce un’esistenza felice. Tuttavia su di lei grava il peso del rimpianto per quanto accaduto con Daniele, il bambino che ha cresciuto come se fosse suo e che poi, una volta adulto, è svanito nel nulla, spezzandole il cuore. E, quando si presenta alla sua porta una ragazza che sostiene di essere la figlia di Daniele, si rende conto che è arrivato il momento di fare i conti con gli errori commessi, con le scelte sbagliate, con i segreti taciuti troppo a lungo. Perché solo affrontando il proprio passato potrà finalmente trovare la forza di riannodare i fili di quel legame stretto una fredda mattina di ottobre del 1943.  Come non ricordare il premio Nobel Dario Fo nel romanzo “Razza di zingaro” (Chiarelettere), che racconta la storia vera, dimenticata, di Johann Trollman, lo zingaro boxer che sfidò le SS. Vissuto tra il 1907 e il 1943, Trollman non potè essere campione. A lui il titolo fu negato nella Germania nazista. Le illustrazioni sono firmate da Fo, con la collaborazione di Michela Casiere e Jessica Borroni. Ho finito, promesso, con “La sarta di Dachau” (Garzanti), Siamo a Londra, nel 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa. Ma viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì si aggrappa all’unica cosa che le rimane: la sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello della sua carriera. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l’abito da sposa di Eva Braun, l’amante del Führer. Grazie amico mio Gianni Carlo, instancabile di un direttore ed animatore di questo impareggiabile sito, grazie.                                                                                                                          

Giorgino  Carnevali  (Cremona) 

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