Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 22.39

Gli ambientalisti sullo ‘Sblocca Italia’ e sulle ‘amnesie’ della Regione Lombardia

Pubblichiamo una sintesi del comunicato del Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

| Scritto da Redazione
Gli ambientalisti sullo ‘Sblocca Italia’ e sulle ‘amnesie’ della Regione Lombardia

Il 6 ottobre, la Regione Lombardia ha conferito il progetto di ricerca idrocarburi a Scarpizzolo. Il territorio lombardo è a rischio per la sismicità naturale (M6.1) e per la sismicità indotta dalle attività industriali di stoccaggio del metano (M3.0) nel raggio di 10 km. Il territorio cremonese dal verde della campagna al grigio delle scorie: che aria respirano i cittadini, quali sicurezza per il territorio a rischio sismico? Sì al lavoro per tutti, sì all’ambiente sano e sicuro per tutti! Sblocca Italia sì, ma dalla parte dei cittadini!

Il Governo Renzi produce degli strani effetti da una Regione all’altra, nonostante tutte le Regioni siano state accantonate per la seconda volta, dopo la Legge Obiettivo, nella consultazione, nella decisone, nella partecipazione sulle grandi opere, sui rifiuti e sull’energia. Capita così che la Regione Lombardia annunci con grande clamore la sua opposizione all’art. 35 del Decreto “Sblocca Italia”, quello che prevede inceneritori in tutto il Paese per smaltire rifiuti, come spiegato nel Comunicato del Forum per un Ciclo dei Rifiuti Sostenibile di Brescia.

Ma la stessa Giunta della Regione Lombardia è improvvisamente colpita da amnesia, dimenticandosi cosa sta accadendo nel sottosuolo lombardo, grazie anche alle sue autorizzazioni e pareri, e così non si oppone anche agli articoli 36, 37 e 38, che riguardano la questione energetica di ricerca, coltivazioni, stoccaggio e trasporto idrocarburi, dimenticando che nel sottosuolo della Lombardia sono presenti quattro attivi storici stoccaggi di metano (Brugherio, Settala in sovrapressione dal 2010, Sergnano, Ripalta Cremasca), ma anche sorgenti sismogeniche naturali attive conosciute e ben note, come ci ricordano i dati dell’Istituto Nazionale di Vulcanologia e Geofisica (INGV).

La Regione Lombardia “dimentica” la realtà del “sistema stoccaggio metano lombardo” che si estende sotto 116 Comuni con oltre un milione di abitanti, coinvolgendo direttamente nel raggio di 10 km città come Brescia, Lodi, Milano, Monza. Il sistema lombardo è andato ampliandosi silenziosamente nel sottosuolo dal 2008 (Bordolano - Stogit) fino a oggi. Per il sottosuolo sono previsti anche progetti di ricerca idrocarburi (Melzo, Calcio, Lograto, Scarpizzolo, Trigolo, Castelverde, Sospiro…) che si sovrappongono agli stessi stoccaggi attivi e di progetto di stoccaggi del metano di Bagnolo Mella e di Bordolano, evidenziando goffamente una palese grave mancanza di pianificazione nella gestione del pesantemente antropizzato territorio lombardo, che è tutt’altro che un desertico Texas.

La Regione Lombardia dimentica anche la situazione dei metanodotti che, come il metanodotto Zimella-Sergnano-Cervignano d’Adda, sono posizionati a 1,5 metri di profondità sopra le sorgenti sismogeniche naturali attive e quindi a rischio liquefazione suolo, come è avvenuto nel sisma dell’Emilia del 20 maggio 2012. Come si può far finta di nulla e dimenticare che a Bordolano stanno costruendo la nuova centrale di stoccaggio a 1500 metri di distanza lineare dalla sorgente sismogenica attiva naturale e a soli 300 metri dalle prime abitazioni? A Brugherio, le tubazioni di metano in pressione dell’impianto di stoccaggio localizzato in Via Sordello da Mantova a Cinisello Balsamo passano sotto la Tangenziale Nord di Milano!

Il Governo Renzi sta definitivamente trasformando l’Italia in un Paese a sismicità industriale per Decreto del Ministero dell’Ambiente: una realtà orribilmente preoccupante, mai vista prima! Tutto questo fa da contorno al fatto che la Banca Europea degli Investimenti ha finanziato, nel luglio 2013, un prestito di 238 milioni di euro per la costruzione della nuova centrale di Bordolano: c’è da chiedersi se, di fronte al rischio sismico noto ed evidente, BEI finanzi lo sviluppo o la distruzione sismica-industriale italiana.

La Regione Lombardia, “distratta”, evita la Valutazione di Impatto Ambientale dopo aver concesso il triplicamento della produzione, comprese le emissioni e i rumori notturni, nell’acciaieria, e concesso di attivare la nuova zincheria della stessa società nella medesima zona, senza V.I.A., in mezzo alle case tra Cremona e Spinadesco, con il risultato di riempire il territorio fra Cavatigozzi, Spinadesco, Crotta d’Adda e Acquanegra Cremonese di grigie montagne di scorie acciaio al posto della verde campagna.

È questo il futuro per le giovani generazioni?

Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

info@comitatiambientelombardia.it

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