Domenica, 05 maggio 2024 - ore 15.33

Governo in confusione.Landini: incentivare contratti di solidarietà

| Scritto da Redazione
Governo in confusione.Landini: incentivare contratti di solidarietà

Passera parla di 100 miliardi per la crescita, Fornero pensa a un decreto per far tornare a lavorare gli esodati. Cgil: una trovata propagandistica. Bonanni, serve norma ad hoc. Landini: incentivare contratti di solidarietà DI ENRICO GALANTINI
Dilettanti allo sbaraglio. Il governo dei tecnici non sta facendo una gran bella figura. L’ultimo scivolone è quello del ministro Cancellieri. Mentre la collega Fornero parla di un possibile decreto per far tornare in qualche modo al lavoro gli esodati (quelle centinaia di migliaia di persone di cui un’esperta di fama internazionale come lei non aveva tenuto minimamente conto elaborando in splendida solitudine la sua “riforma” della previdenza), oggi su Il Corriere della Sera il ministro Cancellieri tira fuori il coniglio dal cilindro e candidamente propone di contribuire alla spending review (cioè i tagli alle spese dei ministeri) prepensionando un dipendente su dieci del Viminale. E il supercollega Passera, grazie alla stessa spending review – ma dopo averci ricordato per settimane che non c’è un euro in cassa – se ne esce con la mirabolante cifra di 100 miliardi in campo per la crescita. E dire che dovevano essere sobri, parchi di dichiarazioni e allineati al presidente del Consiglio…

Ma ecco che cosa ha detto in dettaglio il ministro Cancellieri a Il Corriere della Sera. “Vorrei ridurre del 10 per cento i dipendenti civili del ministero, grazie a uno scivolo, un pensionamento anticipato, senza traumi. Dopodiché, invece di riassumere una quota pari al 30 per cento del personale, come potremmo fare in astratto con la cifra risparmiata, ne riassumeremmo solo il 10 per cento. II resto dei soldi verrebbe accantonato. lo sono pronta: se il governo mi dà l'ok, vado dai sindacati”. “Un'operazione – spiega – che peraltro aiuterebbe il ministero a ringiovanirsi, e ne ha tanto bisogno. Per lo stesso motivo favoriamo anche la mobilità all'esterno: chi vuole andare a lavorare in altri settori dello Stato, può farlo”. Non potrebbe suonare stonato – gli obietta il cronista – parlare di prepensionamenti dopo una riforma che manda la gente in pensione a 70 anni? “Non ci sono privilegi o penalizzazioni. Qui si tratta di sanare il bilancio dello Stato. È un fatto di priorità. Secondo i nostri tecnici questo taglio ci farebbe risparmiare 17 milioni di euro. E una battaglia epocale. O la facciamo adesso o mai più”. Evidentemente in fato di priorità non si sono ben capiti all’interno dell’esecutivo.

Ed ecco Passera. “‘L'imminente ‘spending review’ – scrive La Stampa – non è solo un’altra manovra di sacrifici e basta: ‘Si stanno creando tutte le condizioni perché il Paese possa rimettersi a crescere’, ‘accelerando sia le riforme sia l'afflusso di risorse all'economia’. Tali risorse potenziali vengono quantificate dal ministro in ‘oltre 100 miliardi di interventi, anche nel breve-medio periodo, tra infrastrutture, lavori, riforme fiscali a favore delle aziende che investono, recupero dello scaduto’. Al Salone del Mobile di Rho Passera si è spinto ad affermare che l'uscita dalla recessione e il ritorno della crescita siano obiettivi centrabili già nell'ultima parte del 2012, grazie alle iniziative del governo che ‘fanno ben sperare che nel corso dell'anno si possa cambiare segno’”.


Un grande ottimismo che risponde al buio assoluto di soluzioni al problema esodati, se si eccettua l’improponibile decreto che pare il ministro Fornero abbia in mente. “Il decreto per gli esodandi – scrive Paolo Griseri su La Repubblica – fa nascere nuove polemiche tra i sindacati e il governo. Fa discutere l'ipotesi che il ministro Fornero possa emanare un provvedimento per favorire il ritorno al lavoro, sia pure per un periodo non lungo, di chi invece, con il precedente sistema previdenziale, doveva andare in mobilità verso la pensione. ‘Una corsia preferenziale per gli esodandi? Una corsia preferenziale verso il nulla’, taglia corto la Cgil che giudica la proposta ‘una trovata propagandistica’. Vera Lamonica, della segreteria nazionale aggiunge che ‘con le corsie preferenziali si rischia di innescare una guerra tra poveri’. È evidente infatti che se ci fosse un vantaggio ad assumere gli esodandi, le imprese potrebbero preferirli ai giovani perché i primi avrebbero solo un periodo di lavoro breve di fronte a sé e poi andrebbero in pensione. I sindacati comunque chiedono al ministro ‘di fare presto’ fissando la data dell'incontro sull'argomento, annunciato dallo stesso ministro con la lettera a Cgil, Cisl e Uil dei giorni scorsi”

Sull’argomento è intervenuto oggi su Il Mattino il segretario generale della Cisl. “Un'idea campata in aria pensare di far rientrare in azienda gli esodati. In realtà, il governo ha fatto un errore e ora deve rimediare con una norma ad hoc”. Intervistato dal quotidiano napoletano, Raffaele Bonanni giudica improponibile l'ipotesi del ministro Fornero di riassumere gli esodati. “Il pasticcio originario è una riforma pensionistica fatta senza discutere con nessuno. L'effetto deleterio è stato questo esercito di persone abbandonate a sé stesse, gli esodati, che stanno pagando un costo enorme. L'unica soluzione è mandarli in quiescenza. Il governo ha infatti il dovere di sostenere coloro che hanno fatto accordi con le proprie aziende”. E ancora: “Gli accordi individuali e collettivi stipulati fino allo scorso dicembre si basavano su norme della Repubblica. Ora il governo deve stabilire con un nuovo provvedimento che quegli accordi sono validi ai fini della pensione”.

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