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I CANI DI RIGA di Henning Mankell Recensione di Miriam Ballerini

Ambientato fra la Svezia e la Lettonia, il romanzo è inserito fra le realtà dei due paesi; uscito per la prima volta nel 1992

| Scritto da Redazione
I CANI DI RIGA  di Henning Mankell Recensione di Miriam Ballerini

Un giallo ben congegnato che suggerisco di leggere.

Ambientato fra la Svezia e la Lettonia, il romanzo è inserito fra le realtà dei due paesi; uscito per la prima volta nel 1992, Henning scrive che: “Gli avvenimenti sconvolgenti degli ultimi anni nel Baltico sono stati d'importanza determinante per la creazione di questo romanzo”.

Infatti, non fosse per le vicende politiche e storiche del momento descritto, non avrebbe potuto ideare questo tipo di trama.

Bellissima la spiegazione che troviamo proprio alla fine del libro: “Questo è un romanzo e questo significa che forse nessuno dei fatti che descrive è accaduto o le cose non si sono svolte veramente nel modo descritto. Ma può anche essere vero il contrario”.

Passiamo alla trama: Svezia, in una notte con una tempesta di neve, un battello con a bordo due contrabbandieri, avvista un canotto; a bordo due uomini morti, uccisi.

Non potendo presentarsi alla polizia, pensano di agganciare il canotto, portarlo a riva e fare una segnalazione anonima.

I morti avevano una cosa in comune con i vivi, erano sempre diversi”.

Entra in scena Wallander, ispettore, ma prima di tutto uomo che viene mostrato quasi come immagine speculare: da una parte il poliziotto, dall'altra la persona con tutte le proprie fragilità. Proprio per questo il lettore prova fin da subito empatia per questo personaggio, un affetto che lo accompagnerà fino all'ultima pagina.

Le indagini dell'ispettore lo portano dalla Svezia, così descritta: “Forse questa oscurità riflette perversamente i tempi bui nei quali la nostra società sembra essere piombata”, alla Lettonia: “I mostri aspettavano nascosti nell'ombra, il rumore penetrante delle mole che affilano asce e coltelli echeggia ogni notte”.

A quanto pare i due cadaveri sono lettoni. Il maggiore Liepa, che segue il caso da Riga, giunge in Svezia e, per un poco, collabora al caso con Wallander.

I due si somigliano molto, per onestà, integrità.

Il caso pare chiuso, ma Liepa, appena rimette piede nella sua terra, viene ucciso.

Wallander viene chiamato a Riga per aiutare al caso. In realtà qualcuno vuole sapere cosa esattamente Liepa possa avergli confidato.

Da questo momento inizia il vero e proprio giallo, impastato nel tessuto sociale lettone, e che affonda nella corruzione che sta sporcando la polizia del luogo.

Chi dei due colonnelli conosciuti da Wallander è il colpevole dell'uccisione del maggiore?

Perché la moglie di Liepa vuole incontrarlo di nascosto?

Chi sono tutti questi personaggi che si muovono sullo sfondo in gran segreto?

Un collega di Wallander, deceduto, era solito dirgli: “Lascia perdere le lacune, i dettagli pochi chiari. Comincia da quello che sai di sicuro”.

Solo che in questo caso nulla è certo.

Quando salta fuori il colpevole, oppure sarebbe meglio dire un colpevole? Wallander viene rimandato in Svezia; ma niente è stato risolto e tutti i protagonisti da lui conosciuti e rimasti a Riga, corrono ancora un grave pericolo.

Il maggiore Liepa ha lasciato un testamento, dei fogli scritti di tutte le sue indagini che dimostreranno al mondo intero cosa sta veramente accadendo e quale grado di corruzione si sia raggiunto. “Questo è il paese delle porte segrete e delle persone invisibili il cui solo compito è di aprire queste porte”.

Wallander verrà fatto rientrare in Lettonia di nascosto e, dopo delle avventure rocambolesche che lasceranno a terra diverse vittime, riuscirà a scoperchiare questo grande vaso di Pandora.

Un romanzo ben congegnato, oltre a farci entrare nelle situazioni da libro giallo, al lettore pare quasi di respirare l'aria, il freddo, l'atmosfera di questi stati europei così diversi dal nostro.

Il titolo, I cani di Riga, intende le varie spie che Wallander si trova a dover affrontare che, come segugi, lo seguono senza mai perderlo di vista.

© Miriam Ballerini

fonte: "I cani di Riga" di Henning Mankell: gli assassini non esistono, esistono solo persone che commettono omicidi - OUBLIETTE MAGAZINE

I CANI DI RIGA – Gli assassini non esistono, esistono solo persone che commettono omicidi -

di Henning Mankell

© 2004 Superpocket

ISBN 88-462-0351-8

Pag. 312  € 4,60

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