L’operazione scattata oggi contro il clan campano testimonia, ancora una volta, la rilevante presenza delle mafie nel business del gioco d’azzardo.
Urgente e necessaria una forte regolamentazione del settore.
“L’importante operazione di polizia realizzata oggi contro il clan dei Casalesi”, afferma don Armando Zappolini a nome di “Mettiamoci in gioco” – la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker - pensieri senza dimora, UISP – “testimonia, ancora una volta, la rilevante presenza delle mafie nel business del gioco d’azzardo. Sale bingo, slot machine e gioco on line sono oggi tra i principali strumenti utilizzati dalle associazioni mafiose per riciclare il denaro sporco e fare profitti.”
“Questo dato evidente e incontrovertibile”, conclude don Zappolini, “insieme agli ingenti costi sociali e sanitari che una diffusione incontrollata del gioco d’azzardo sta provocando nel nostro paese, richiede una rigorosa regolamentazione del settore che il Governo e il Parlamento devono varare quanto prima.”
Roma, 27 giugno 2013
Info: Mariano Bottaccio
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