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I lavoratori non sono pacchi postali | M.G. Santini Filcams Cgil Cremona

Lite davanti al Tar di due ditte si scaricano sui lavoratori che sono trattati come pacchi postali

| Scritto da Redazione
I lavoratori non sono pacchi postali | M.G. Santini Filcams Cgil Cremona

Con questa lettera il segretario della Filcams Cgil (categoria dei lavoratori commercio ed appalti) riassume con efficacia una situazione che si sta determinando a danno di un gruppo di lavoratori per una lite davanti al Tar delle due ditte ( una subentrante e l’altra entrante in un appalto per le pulizie nell’Azienda Ospedaliera di Cremona).Spesso questo mondo del lavoro è dimenticato, gli addetti alle pulizie sogno gli ultimi della catena produttiva. Ma anche loro hanno una famiglia, sono persone ed anno la loro dignità. Un paese civile si distingue anche quando non mortifica gli ultimi.

Red/welcr/gcst

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Il testo integrale della lettera di M.G. Santini Filcams Cgil Cremona.Egregio direttore, chile scrive è il Segretario della Filcams Cgil di Cremona che, vista la situazione, voleva rendere pubblica una grave e purtroppo non isolata condizione in tema lavorativo che meriterebbe una legislazione ben più chiara e tutelante. L’appalto delle pulizie all’interno dei raparti dell’Ospedale di Cremona e anche Oglio Po di Casalmaggiore conta di un numero di lavoratori di circa 120/130 unità, persone e di conseguenza famiglie che basano il proprio reddito famigliare su questo importante lavoro che garantisce igiene e decoro all’interno di una struttura sanitaria molto importante per tutto il tessuto sociale del nostro territorio. Già dallo scorso 5 maggio 2015 abbiamo avuto notizia di un cambio nella gestione del servizio della ditta che fornisce questa attività. Tuttavia successivamente la ditta cedente l’appalto ha promosso un ricorso al Tar di Brescia e, nell’approssimarsi della data del cambio di gestione prevista per l’1 giugno 2015, si è rifiutata di fornire l’elenco dei lavoratori occupati da lei sull’appalto in virtù del ricorso, ancora sub iudice, lasciando così la situazione ancora in sospeso fino al giorno 27 maggio 2015 data in cui ha fornito alla subentrante gli elenchi dei lavoratori. Bisogna anche sapere che, per articoli contrattuali, i lavoratori interessati hanno il diritto di essere licenziati dalla ditta cedente e nello stesso tempo essere riassunti dalla ditta subentrante. Lasciamo stare il fatto, ormai comune, che la ditta subentrante voglia assumere i dipendenti contraendo il loro orario di lavoro e già in questo modo mettendo in difficoltà i lavoratori stessi che debbono sopravvivere di conseguenza con minori entrate vista la riduzione del loro orario di lavoro contrattuale, ma la situazione ancora più scabrosa e delirante è che, dopo aver effettuato le assunzioni per la ditta subentrante per il giorno 1 giugno 2015, nelle giornate del 27 e 28 maggio 2015, ad oggi 30 maggio 2015 sembrerebbe che il Tar di Brescia abbia autorizzato la ditta cedente a proseguire con la gestione dell’appalto fino a tutto il giorno 4 giugno 2015, giorno in cui si pronuncerà sul ricorso della cedente e dirà chi da quel giorno in poi avrà diritto a gestire tale servizio. In questa situazione di incertezza vorrei solo sottolineare che chi ci ha rimesso sono quei 120/130 lavoratori che ad oggi non sanno ancora chi li gestirà a partire da lunedì 1 giugno 2015 e le responsabilità sono tutte nelle due aziende ed anche e soprattutto nell’Amministrazione dell’Ospedale che, per non dire e non fare, ha permesso che questo ‘pasticcio’ continuasse e andasse oltre i termini consentiti. Inutile dire che la Filcams Cgil di Cremona si schiera con i lavoratori che in questa situazione hanno solo subito e mai preteso e tutto questo vorrei sottolinearlo con enfasi. L’indicazione che dà la categoria sindacale ai lavoratori è quella coscienziosa e responsabile di presentarsi regolarmente al lavoro lunedì 1 giugno 2015 convinti che questo pasticcio che deve risolversi in qualche modo non è stato causato da loro, ma loro lo hanno solo subito e chi ne è l’artefice dovrebbe solo vergognarsi di aver trattato degli onesti lavoratori come dei pacchi postali.

Mario Giuseppe Santini Filcams Cgil Cremona

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