Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.05

I LUOGHI CULTURALI DEL FUMETTO IN RETEB | C'è anche il Cfapaz di Cremona

Si sono così trovati per la prima volta per conoscersi e confrontarsi, in modo da avviare un percorso che consenta loro di fare rete e potersi rappresentare.

| Scritto da Redazione
I LUOGHI CULTURALI DEL FUMETTO IN RETEB | C'è anche il Cfapaz di Cremona I LUOGHI CULTURALI DEL FUMETTO IN RETEB | C'è anche il Cfapaz di Cremona I LUOGHI CULTURALI DEL FUMETTO IN RETEB | C'è anche il Cfapaz di Cremona

I LUOGHI CULTURALI DEL FUMETTO SI SONO INCONTRATI PER FARE RETE | C'è anche il Cfapaz di Cremona

Lo scorso sabato 26 marzo si sono incontrati a Milano presso WOW Spazio Fumetto, museo del fumetto dell'illustrazione e dell'immagine animata, i rappresentanti di alcuni dei principali musei, centri e biblioteche del fumetto presenti in Italia. L’incontro rientrava tra gli appuntamenti di “Fumetto. I comics made in Italy”, progetto vincitore dell'avviso pubblico "Promozione Fumetto 2021" della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Si definiscono Luoghi culturali del Fumetto e sono realtà attive da anni nella promozione quotidiana del fumetto, attraverso iniziative e servizi che spaziano dalla promozione della lettura agli eventi espositivi, dai corsi e laboratori alle pubblicazioni specializzate. Sono nate tutte dalla passione e dell’impegno di lettori, autori e operatori culturali, in alcuni casi anche ricevendo sostegno da parte di enti e di soggetti pubblici e privati.

Si sono così trovati per la prima volta per conoscersi e confrontarsi, in modo da avviare un percorso che consenta loro di fare rete e potersi rappresentare.

 Da questo punto di vista, il mondo del Fumetto vede negli ultimi anni diverse tipologie di soggetti portare avanti percorsi simili. Hanno cominciato gli autori, soprattutto quelli più giovani, creando l’associazione Mestieri del Fumetto, nota come MeFu. Subito dopo si è costituito il RIFF, sigla che che significa Rete Italiana Festival del Fumetto. Adesso tocca ai Luoghi culturali del Fumetto costituirsi per raggiungere il medesimo obiettivo.

A Milano, in presenza, sono intervenuti Nico Vassallo dell'associazione Anonima Fumetti di Torino, Vincenzo Bottecchia dell’associazione Màcheri, che gestisce il Centro Fumetto di Alta Quota di Andreis (Pordenone), Andrea Oberosler dello Studio d’Arte Andromeda di Trento, Claudio Ferracci della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, Michele Ginevra del Centro Fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona e Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati, che gestisce il museo Wow, a fare gli onori di casa.

Collegati da remoto c’erano Enrico Fornaroli e la direttrice Giulia Radin della Fondazione Natalino Sapegno di Morgex (Aosta), che gestisce il bibliomuseo del fumetto Demetrio Mafrica, Giulio De Vita del Palazzo delle Arti e del Fumetto del Friuli (Pordenone), Bruno Caporlingua per la Fondazione Marco Montalbano di Viscalori (Catania), Mario Benenati di Fumettomania Factory di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Luca Scornaienchi del Museo del Fumetto di Cosenza, Bepi Vigna del Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari,  Marco Grasso della biblioteca-museo Il Tempio della Nona Arte di Santa Lucia del Mela (Messina), Gianluca Umiliacchi della Fumettoteca regionale “Alessandro Callegati” di Forlì e Giuseppe Miccichè del Museo del fumetto Xanadu di Santa Croce Camerina (Ragusa). Citato infine anche Splash, l’Archivio dedicato ad Andrea Pazienza localizzato presso il Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (Foggia).

Gradito il saluto di Giacomo Perego, assessore alla Cultura del Municipio 4 di Milano, impegnato a partecipare e - dove possibile - a sostenere le iniziative del museo, riconoscendo l'importanza del Fumetto anche nell'impatto educativo e sociale.

Particolarmente significativa la presenza di Mattia Morandi, Capo Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero della Cultura, che ha potuto approfondire la conoscenza dei "luoghi culturali del Fumetto" e ha portato l’esperienza del progetto “Fumetti nei musei”, lanciando lo spunto di lavorare insieme sull’aspetto della didattica.

I quindici luoghi della cultura intervenuti si sono presentati, fornendo un identikit riguardo la propria storia e denominazione, la localizzazione geografica, la data di inizio dell'attività, l'assetto istituzionale e l'operatività delle diverse strutture. Pur se molto diverse tra loro, operano tutte per valorizzare il Fumetto attraverso biblioteche, laboratori, mostre ad eventi di ogni tipo, produzioni editoriali, convegni e collaborazioni a tutti i livelli. Non mancano tra l’altro progettualità e iniziative in ambiti contigui, come l’illustrazione, la grafica, il cinema d’animazione, il gioco e la street art, a testimoniare l'ampiezza della proposta culturale. Molto importanti sono anche le attività rivolte alla conservazione del patrimonio. Una prima stima permette di conteggiare in circa un milione le pubblicazioni conservate nei vari centri, la stragrande maggioranza delle quali però ancora da catalogare.

 Criticità e prospettive sono state al centro dei successivi interventi, che hanno messo in risalto la necessità di aumentare le competenze e la preparazione professionale di chi opera nei vari centri, acquisendo gli standard di riferimento delle varie discipline (come biblioteconomia, museologia, didattica). In alcuni casi sono stati segnalati seri problemi dovuti alla mancanza di spazi adeguati e di relazioni con le istituzioni locali.

I luoghi culturali del fumetto sono pronti a mettersi in discussione per strutturarsi meglio. Per questo si ritiene necessario ottenere maggiori risorse, indispensabili per crescere e sostenere le attività e i servizi resi quotidianamente. Perché il Fumetto, la cui importanza culturale e il vasto indotto economico costituisce una ricchezza per l'Italia, possa meglio svilupparsi e soddisfare le esigenze emergenti da tanti comparti sia culturali sia commerciali, è necessario poter accedere a tavoli di lavoro con istituzioni pubbliche e organizzazioni o società private. Da considerare il potenziale di sviluppo del turismo culturale, che soltanto alcuni luoghi hanno potuto sviluppare in modo soddisfacente.

La riunione si è conclusa con un impegno condiviso, di primaria utilità e realizzabile in tempi brevi: censire i luoghi esistenti, raccogliere dati e informazioni su quanto vi si svolge per trarre un panorama complessivo e studiare una forma di rappresentanza comune.

 

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