Domenica, 28 aprile 2024 - ore 10.47

I miti e la storia |M.Superti

Il ritorno del “paganesimo” fra i popoli.

| Scritto da Redazione
I miti e la storia |M.Superti

Come si sa ,il ricorso  al mito nasconde spesso la volontà di qualche personaggio di dubbia levatura di riappropriarsi delle supposte qualità taumaturgiche di oggetti  noti, ma non sempre reali. Un esempio, fra i tanti, si può fare con la citazione delle manovre spericolate di un personaggio che ben conosciamo: Himmler. Questo “oscuro”  personaggio , durante le tragiche vicende del terzo Reich, venne a conoscenza che  Otto Rahn aveva intrapreso , a titolo personale, ricerche, su larga scala ,dedicate al supposto Santo Graal. La ricerca venne effettuata nei pressi di Montsegur in Francia, località già nota alla storia per  la lotta contro i Catari. Il protagonista della ricerca rimase presto senza i fondi personali e si ritirò  sconfitto in Germania.  Himmler , sempre a caccia dei miti e del superuomo ariano, pensò bene di rifinanziare le spedizioni a  Montsegur. Ma anche dopo il secondo intervento Otto Rahn dovette abbandonare ancora la ricerca del tutto infruttuosa: finì in disgrazia presso le S.S. e decise di togliersi la vita, forse per non incorrere nelle tremende ire di Himmler. Himmler non si scompose più di tanto e  tornò alla carica ingaggiando  un altro personaggio ben noto : Otto Skorzeny.  A noi è più noto come “ il liberatore” di Mussolini al Gran Sasso, anche se ormai è acclarato che anche in tale circostanza non ebbe il merito che gli venne attribuito. Ma il risultato della ricerca a Montsegur fu sempre zero. Come  dire: otto+otto =zero.

A noi semplici amanti della verità della storia e della non-storia non resta, ancora una volta, che rimarcare la assurdità del comportamento di qualche personaggio passato alla storia per i suoi non-meriti, anzi per i suoi crimini. Sempre Himmler è responsabile della organizzazione criminale delle S.S  che ebbero nella loro roccaforte di Wewelsburg il loro principale sito di riferimento ( non lontano dalla nota foresta di Teutoburgo, nota per la sconfitta inferta ai Romani nel 9 d.C.) In quella sede avvenivano le associazioni formali e rituali alle S.S. che esibivano sul berretto il teschio  e sulle mostrine le insegne “runiche” della vittoria. Sempre per nostra elencazione è opportuno rievocare le vicende della “lancia di Longino” prelevata dai nazisti dalla sua sede storica in Vienna. Hitler diede ordine di asportarla e portarla in Germania ove rimase fino alla fine della guerra. Il tutto ancora in ottemperanza alla credenza che il possessore della lancia acquisiva imbattibilità in battaglia: ma non fu così.

A noi restano poche considerazioni. Nel corso della storia  altri personaggi germanici si identificarono , a sproposito , come i continuatori  della romanità, da Ottone  primo a Ottone III  di Sassonia ( nato nel 980) , che persino si fece costruire un alloggio a Roma ,sul Palatino: a ratifica del suo operato si fece nominare console,senatore e imperatore dei Romani. E’ evidente che “alcuni personaggi “ del popolo germanico nella speranza di  dar corso ad una presunta emersione dalla “barbarie” si trovarono spesso di fronte alla necessità di legittimare il loro operato con operazioni del tutto gratuite e fuori dalla essenza della storia vera , ma da protagonisti. Ancora oggi  esiste di una cultura, per fortuna non diffusa, che per primeggiare nella vita basta riappropriarsi dei simboli della religione,  dei luoghi della classicità e del mondo che li ha generati. Pare tuttavia che ,nel mondo in cui viviamo, possono ritenersi sufficienti , allo scopo, elevare alte torri di cristallo ed insediarvi banche tanto piene di denaro e poteri quanto vuote di “autorità” direttamente gestita dalla volontà popolare degli Stati di appartenenza.Anche questo è un segno della volontà di celebrare il ritorno del “paganesimo” fra i popoli.

MARIO SUPERTI  (CREMONA ) 

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