Ordini del giorno presentati alla assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all' Estero, svoltasi a Roma dal 12 al 14 ottobre, dal consigliere Claudio Pozzetti.
Peggiorati i rappori fra Italia e Confederazione Helvetica
Lo stato dei rapporti tra Confederazione Helvetica ed Italia negli ultimi mesi è andato via via peggiorando a seguito di alcune vicende che comprendono anche il fenomeno del lavoro frontaliero e più in generale del mercato del lavoro interregionale tra Italia e Svizzera.
La vicenda dello scudo fiscale italiano e gli attacchi da parte di movimenti xenofobi ai lavoratori frontalieri, in modo particolare in Canton Ticino, non hanno fatto altro che tentare di creare una situazione di conflitto tra territori all'interno dei quali la collaborazione interregionale è sempre stata un valore assoluto al di là delle differenze nazionali e di bandiera.
In tutta questa vicenda però, vissuta tra Berna e Roma, il coinvolgimento dei territori interregionali è avvenuto solo ed esclusivamente da parte ticinese.
La decisione presa dal Consiglio di Stato ticinese di bloccare parzialmente il ristorno delle imposte alla fonte dei lavoratori frontalieri italiani (attualmente circa 52.000) è stata fatta propria dalla Confederazione ed ha visto il territorio italiano delle Province confinanti come il soggetto che ha dovuto subire decisioni altrui senza avere una voce in capitolo.
É risultata evidente in questa circostanza la difficoltà di avere un interlocutore da parte italiana che potesse essere contattabile senza difficoltà, conoscere in modo esaustivo le caratteristiche del mercato del lavoro interregionale, essere disponibile ad avviare tavoli seri di confronto.
Per porre fine a tale situazione è necessario costituire un tavolo politico di confronto che sia riconosciuto dalle istituzioni regionali e nazionali dei due Paesi e che rappresenti la sede ove realizzare una convergenza su tutte le questioni interregionali in discussione, invitando tutte le istituzioni presenti sul territorio (Comune, Provincia, Regione e future città metropolitane) e i rappresentanti delle parti sociali.
Per dare effettiva operatività alle decisioni da adottare, auspichiamo che al tavolo siano presenti anche rappresentanti dei governi nazionali debitamente incaricati del compito.
Presentato dal Cons. Claudio Pozzetti
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E' necessario nuovo bando per le attività formative degli italiani all'estero
Il bando del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 1/2007, riguardante le attività formative nei Paesi extraeuropei, emanato il 30 luglio 2007 ed i cui relativi progetti sono stati presentati entro il 5 ottobre 2007, valutati con relativo decreto n. 19/V/08 del 17 luglio 2008 con annessa graduatoria modificata da successivo decreto del 29 dicembre 2008, comparso sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 16 febbraio 2009, stanziava circa 30 milioni di euro per la realizzazione di un centinaio di progetti in tutti i paesi extraeuropei a consistente presenza italiana;
le riduzioni che furono apportate nel febbraio 2009, con l'esclusione di alcuni progetti di cui si ritenne errata la valutazione, portò ad un risparmio di circa 3 milioni di euro rispetto a quanto stanziato dal bando e furono finanziati circa 100 progetti sugli oltre 400 presentati;
quest'ultimo bando ha utilizzato solo una parte delle somme residue destinate alla formazione professionale degli italiani residenti in Paesi extraeuropei, non spese ed accantonate da parte del Ministero del lavoro e delle e delle politiche sociali in quanto dal 2005 in poi, con l'unica parentesi del 2007 (ultimo bando pubblicato) non sono stati pubblicati bandi;
negli anni 2005, 2006, 2008, 2009, 2010, non vi è stato alcun nuovo bando;
la somma complessiva di detti residui ammontava ad oltre 75 milioni di euro dei quali furono spesi circa 20 milioni nel bando del 2004 e altri 25 circa, sono stati spesi su quest'ultimo bando (risalente al 2007) le cui attività sono iniziate alla fine del 2009 e che si stanno concludendo proprio in questi mesi (aprile 2011);
dei 75 milioni circa, risultano quindi spesi non oltre 45 milioni e resterebbero da utilizzare circa 30 milioni di euro, per i quali è stato in più occasioni annunciato un nuovo bando che finora non ha visto la luce :
per tutti questi motivi il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ritiene necessario che si intervenga con apposito bando, trattandosi di somme esplicitamente destinate agli italiani all'estero, rispondendo in qualche misura alla drastica riduzione delle risorse destinate ai capitoli lingua e cultura in carico alla direzione generale italiani all'estero e politiche migratorie del Ministero degli affari esteri, con la possibilità di utilizzare questi fondi, che possono coinvolgere in attività di formazione diverse migliaia di cittadini emigrati, in proporzione alla presenza effettiva nei diversi Paesi;
che il Governo adotti, immediatamente, misure per garantire continuità nella formazione professionale per gli italiani residenti in Paesi extra-europei;
che si intervenga affinché venga emanato il nuovo bando per la formazione professionale, tenendo conto anche delle innovazioni apportate nel precedente bando, fatte salve alcune incongruenze manifestatesi a livello di valutazione di alcuni consolati, comunque evidenziate dall'attività di controllo e monitoraggio realizzata dall'ISFOL, e che ne assicurano la corretta attuazione all'interno degli standard nazionali;
che si operi affinché, nel mondo, possano essere mantenute iniziative di formazione professionale garantendo elevati standard di qualità e di trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche e dando un significativo segnale di attenzione al mondo dell'emigrazione ed alle comunità degli italiani nel mondo, a cui erano destinate le risorse ricordate in premessa;
dà mandato al Segretario Generale, tenendo conto della discussion in proposito da parte della V Commissione, di contattare i Ministeri vigilanti per attivare le procedure.
Cons. Claudio Pozzetti
Cons. Renato Palermo