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Il 2012 per Andrea Virgilio |PD Cremona

| Scritto da Redazione
Il 2012 per Andrea Virgilio |PD Cremona

Ecco le sue risposte alle domande della redazione.
D.Ma la situazione sociale è davvero drammatica?
R.E' un dato curioso e da indagare: la linea di povertà si è abbassata e le risorse familiari hanno tuttavia contribuito a mantenere le famiglie sopra di essa. Questo spiega per esempio il fatto che negli ultimi quattro anni, nonostante tutto, la povertà relativa e assoluta non abbiano avuto particolari variazioni. E’ una buona notizia? Temo di no, perché ci racconta semplicemente di un paese che si limita ad adattarsi e a sopravvivere senza l’ambizione e la fatica di costruire il suo futuro. D’altronde In questi vent’anni la politica ha privilegiato la contrapposizione alla costruzione di un bipolarismo maturo e propositivo.

D.Che futuro ha un paese se non mette "in pista" le nuove generazioni?
R.Su questo anche la sinistra italiana deve assumersi con razionalità e lungimiranza un impegno, ormai sono anni che sui giovani si fa tanta retorica e poi si fatica ad intravvedere non solo un impianto di riforme necessarie a restituire dignità e a valorizzare le potenzialità delle nuove generazioni.
La disoccupazione giovanile in Italia è il primo problema, si tratta di un fenomeno non correlato soltanto alle dinamiche della disoccupazione complessiva, le sue caratteristiche strutturali oltrepassano infatti gli effetti della crisi e del sistema occupazionale nel suo complesso.
Nel nostro paese le prospettive di reddito delle nuove generazioni restano incerte; il loro contributo alla crescita è ostacolato in vario modo dai nodi profondi che strozzano la nostra economia.
Per citare Mario Draghi a crescita economica non può fare a meno dei giovani né i giovani della crescita.E' anche un serio problema di ricambio generazionale nella classe dirigente di questo paese. Segnalo la ricerca condotta da Carlo Carboni, docente di sociologia ad Ancona, su èlite e classi dirigenti in Italia. Su una platea di 25.000 persone "che contano" (che per quasi il 90% sono uomini) quelli che hanno meno di 30 anni sono lo 0,7%, quelli con meno di 40 il 3,8%. Tra 51 e 60 siamo al 24,3%, 61 e 70 anni siamo al 30,4% e oltre i 70 c’è un ulteriore 23,4%. Accorpando le voci di chi è oltre i 50 anni siamo al 78,1% del totale.

D.Che deve fare il Governo Monti per rilanciare il Paese?
R. Dal governo Monti mi aspetto la capacità di entrare nel merito delle riforme necessarie, dal PD mi aspetto la capacità di andare oltre la stantita foto di Vasto, espressione di un’alleanza tutta difensiva per diventare invece vera forza trainante di questo governo. Oggi servono provvedimenti in grado di restituire dinamismo a questo paese: la trasparenza nell’accesso alle professioni e alle carriere (basta pensare all’università), politiche di sostegno alle famiglie, l’internazionalizzazione del mondo produttivo, interventi sulle tipologie contrattuali.
Anche l’affermazione di un’idea di meritocrazia come leva fondamentale considerando che in Italia, il non-merito costa il 7,5% del Pil, in termine di inefficienze e minori performance.
Per il 2012 l'augurio è pertanto quello di passare da una politica politicante che allontana i cittadini a una politica concreta, non è più il tempo della contrapposizione al berlusconismo, fortunatamente si è chiusa un’epoca e sarebbe un errore riproporre nuovamente quelle dinamiche.


Il 2012 potrebbe essere per il PD la grande occasione per poter incalzare il sistema politico sulle riforme necessarie a questo paese, il sostegno al governo Monti non può infatti semplicemente giustificarsi sul rassicurante senso di responsabilità della sinistra italiana, oggi serve una forza di centrosinistra in grado di misurarsi sul tema di un nuovo welfare che parta dalle opportunità, sull’implementazione di un sistema che abbini flessibilità del lavoro a sicurezza sociale e su una seria riforma della pubblica amministrazione.
Andrea Virgilio
Capogruppo PD in Consiglio Provinciale Cremona

cr 2 gennaio 2012

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