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Il 25 ottobre come fece Giovanni XXIII preghiamo per la ‘pacem in terris’| M.Baratto

il testo del Radiomessaggio che Giovanni XXIII rivolse il 25 Ottobre del 1962 a causa delle forti tensioni della Crisi di Cuba.

| Scritto da Redazione
Il 25 ottobre come fece  Giovanni XXIII preghiamo per la ‘pacem in terris’| M.Baratto

Il 25 ottobre dopo 60 anni dell’appello di Giovanni XXIII preghiamo per la ‘pacem in terris’

il testo del Radiomessaggio che Giovanni XXIII rivolse il 25 Ottobre del 1962 a causa delle forti tensioni della Crisi di Cuba.

Il 25 Ottobre si svolga una giornata di preghiera e di digiuno per il dono per chiedere la "pacem in terris"

"Signore, ascolta la supplica del tuo servo, la supplica dei tuoi servi, che temono il tuo nome” (Ne 1,11) Questa antica preghiera biblica sale oggi alle nostre labbra tremanti dal profondo del nostro cuore ammutolito e afflitto.

Mentre si apre il Concilio Vaticano II, nella gioia e nella speranza di tutti gli uomini di buona volontà, ecco che nubi minacciose oscurano nuovamente l’orizzonte internazionale e seminano la paura in milioni di famiglie.

La Chiesa – e Noi lo affermavamo accogliendo le ottantasei Missioni straordinarie presenti all’apertura del Concilio – la Chiesa non ha nel cuore che la pace e la fraternità tra gli uomini, e lavora, affinché questi obbiettivi si realizzino.

Noi ricordiamo a questo proposito i gravi doveri di coloro che hanno la responsabilità del potere.

E aggiungiamo: “Con la mano sulla coscienza, che ascoltino il grido angoscioso che, da tutti i punti della terra, dai bambini innocenti agli anziani, dalle persone alle comunità, sale verso il cielo: Pace! Pace!”.

Noi rinnoviamo oggi questa solenne implorazione. Noi supplichiamo tutti i Governanti a non restare sordi a questo grido dell’umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace. Eviteranno così al mondo gli orrori di una guerra, di cui non si può prevedere quali saranno le terribili conseguenze.

Che continuino a trattare, perché questa attitudine leale e aperta è una grande testimonianza per la coscienza di ognuno e davanti alla storia.

Promuovere, favorire, accettare i dialoghi, a tutti i livelli e in ogni tempo, è una regola di saggezza e di prudenza che attira la benedizione del cielo e della terra.

Che tutti i Nostri figli, che tutti coloro che sono segnati dal sigillo del battesimo e nutriti dalla speranza cristiana, infine che tutti coloro che sono uniti a Noi per la fede in Dio, uniscano le loro preghiere alla Nostra per ottenere dal cielo il dono della pace: di una pace che non sarà vera e duratura se non si baserà sulla giustizia e l’uguaglianza.

Che a tutti gli artigiani di questa pace, a tutti coloro che con cuore sincero lavorano per il vero bene degli uomini, vada la grande benedizione che Noi accordiamo loro con amore al nome di Colui che ha voluto essere chiamato “Principe della Pace” (Is 9,6)."

Questo è il testo del Radiomessaggio che Giovanni XXIII rivolse il 25 Ottobre del 1962 a causa delle forti tensioni della Crisi di Cuba.

A 60 Anni da quel messaggio ancor il mondo è sull'orlo del disastro nucleare. Ancora il modo trema , o dovrebbe tremare , difronte alla tanta sicurezza con cui si parla di "armi nucleari" .

Il Santo Padre ha rivolto il 2 Ottobre scorso un messaggio chiaro alle Nazioni Russa ed Ucraina per trattare ma, come spesso accade, questo messaggio è caduto nel vuoto.

Come fedele, e con profonda umiltà, vorrei chiedere al Santo Padre affinchè il prossimo 25 Ottobre si svolga una giornata di preghiera e di digiuno per il dono della Pace . Una giornata di preghiera che veda coinvolti tutti i credenti ma anche i laici nel richiedere il dono della Pace.

Spero che il mondo cattolico, quello cristiano e tutti i credenti possano rivolgere in quella giornata un voto, ciascuno secondo le proprie tradizioni affinche sia assicurato il dono della Pace . Almeno in quel giorno tacciano le armi. Si fermino i combattimento si smetta per un giorno di uccidere.

Per usare le parole di un'altro Ponteficie "Tutto è perduto con la guerra , nulla con la Pace"

Marco Baratto

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