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Il lavoro nella Costituzione italiana e nelle leggi

| Scritto da Redazione
Il lavoro nella Costituzione italiana e nelle leggi

Il lavoro nella Costituzione italiana e nelle leggi
La Costituzione della Repubblica italiana è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano. Fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947. Fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948. La Costituzione fu la conseguenza politica della lotta unitaria antifascista e della resistenza.
Parla di lavoro in diversi articoli. Ci sono riferimenti già agli art. 1, com. 1 ed all'art. 4, com. 2. Il lavoro non è solo un rapporto economico, ma anche un valore sociale che nobilita l'uomo. Non è solo un diritto, bensì anche un dovere che eleva il singolo. Nello stato liberale la proprietà aveva più importanza, il lavoro ne aveva meno.
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Altre leggi fondamentali che regolano i rapporti di lavoro sono:
-lo statuto del lavoratori : legge 20 maggio 1970, n. 300 ,norme sulla tutela della libertà e dignità del lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nel luoghi di lavoro e norme sul collocamento. Questa legge è stata ottenuta dalle grandi lotte dei lavoratori negli anni ’70;
-la legge Biagi: Legge Biagi è il nome col quale è comunemente detta la Legge 14 febbraio 2003, n. 30 di Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro. Il nome fa riferimento al giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Brigate Rosse un anno prima dell'approvazione della legge con la quale il secondo governo Berlusconi riformò ampiamente il mercato del lavoro in Italia. Il sindacato manifesto un forte atteggiamento critico.
Infine vi sono le direttive europee sul lavoro che hanno lo scopo di uniformare le leggi sul lavoro in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea e che per essere applicate in Italia debbono essere approvate dal parlamento italiano.
Il rapporto di lavoro si concretizza dalla sottoscrizione di un contratto individuale che discende dal contratto nazionale collettivo di lavoro (CCNL)  che non può essere contrario alle leggi

a cura di Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it

(1.Costituzione)- Seguiranno altre schede

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