Sabato, 27 aprile 2024 - ore 16.46

Il M5S è fuori tempo massimo.RAR

Di Maio (M5S): “Siamo pronti, ci vediamo giovedì”.

| Scritto da Redazione
Il M5S è fuori tempo massimo.RAR

Percorrendo la strada contromano dopo l’inversione a U  di Grillo, Luigi Di Maio, vice presidente della Camera in quota M5S, con un curriculum politico personale, a dir poco, deludente, ma nominato dalla “rete” ritiene di poter dettare l’agenda al governo, indicando tempi, date, luoghi e argomenti da trattare; non si rende conto che il M5S ha superato di gran lungo il tempo massimo e si ritrova nella condizione di inseguire il carro del vincitore per salvare il salvabile. Il M5S ha imboccato la strada "giusta" per scomparire. E' già accaduto con l'Uomo Qualunque di Giannini: dopo un exploit  si frantumò nelle scogliere  del vuoto politico e culturale. Quando il treno si fermò davanti a Grillo con le porte socchiuse, non seppe profittare per saltarvi dentro, anche accettando le condizioni che la democrazia impone; reagì con il suo solito "vaffa" , senza guardare agli interessi della nazione che non poteva perdere altro tempo; pensò solamente ai voti che avrebbe preso, illudendosi che l'ascesa era ancora in pieno divenire. La certezza di una schiacciante vittoria alle europee lo rese impermeabile ad ogni forma di dialogo o dibattito, anzi, calcò la mano con minacce di epurazioni di stampo nazi-fascista, senza indicare le misure che avrebbero potuto agevolare la ripresa. Quelle europee, dopo le quali Grillo si sarebbe recato al Quirinale per dare il benservito a Napolitano, segnarono l'inizio della sua fine, ormai in fase di irrevocabile caduta. L'inversione a U che oggi propone, purtroppo per lui, non risulta credibile, perchè appare per quello che è: una toppa per nascondere "le vergogne", a cui non si possono affidare le sorti di una nazione. E' stato lo stesso Grillo a negare ogni alternativa facendo diventare FI e Berlusconi, indispensabili per la tenuta del governo, per cui può essere identificato come il maggior responsabile della nuova credibilità che viene attribuita al pregiudicato Berlusconi. Adesso è il momento di perfezionare le riforme più urgenti, per andare al voto e far decidere agli elettori  (non certo alla fumosa "rete") le sorti del paese.  Non stanno meglio FI e Berlusconi, scesi sotto la soglia del 20%, quando l’ex premier, ex senatore, assicurava il 25%, sono in marcia verso un consenso a una sola cifra, non superiore all'8%, per cui non potrà pretendere il ruolo che adesso usurpa. L'evoluzione della politica con una sola votazione, peraltro riguardante l'UE, ha condannato i due movimenti  che non potrebbero salvarsi nemmeno se unissero le loro forze, o le loro debolezze. Sfido chiunque a contraddirmi quando affermo che Grillo e Berlusconi si sarebbero associati se alle europee, messi insieme avessero preso più voti del solo PD; non è andata così, per cui si sentono costretti a rincorrere il carro del vincitore, nella speranza di poter continuare a imperversare nel pianeta della politica.  Sarà compito della politica attiva mettere ciascuno al proprio posto, indicando un posto per ciascuno.

Rosario Amico Roxas

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