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Il paradosso italiano | RAR

| Scritto da Redazione
Il paradosso italiano | RAR

Un uomo, una persona, un essere umano, riceve una multa di 2.000 euro, da pagare  immediatamente.

E’ la goccia che fa traboccare un vaso colmo di difficoltà generate dalla crisi che ha colpito le fasce della popolazione di medio e basso reddito. La decisione che prende è irreversibile, frutto di una disperazione che già covava e gli tormentava la vita di uomo onesto, dedito al lavoro e alla famiglia.

Si è suicidato, mettendo fine ai suoi tormenti, ma lasciando la penosa eredità di quei 2.000 euro da pagare.

Dove sta il paradosso ?

Sta nella forza dimostrata dalle istituzioni con i deboli e i fragili e la debolezza usata con i potenti, con i forti, con i furbi, con i meno dotati di scrupoli e, infine, per esaltare proprio il paradosso, con quelle persone, identificate da Alfano come “idioti inutili” (dopo essere stato lui stesso identificato come “utile idiota”), che non hanno alcuna preoccupazione a pagare 80 euro per un kg. di fagiolina.

Mettere insieme la fagiolina a 80 euro al kg. con la disperazione di un uomo, che fa seguito alla disperazione di molti altri uomini, sarebbe blasfemo se non servisse per esaltare il paradosso  nel quale ci ritroviamo a vivere. Si tratta di un esempio significativo, perché dimostra la superficialità dei potenti, afflitti da una patologica forma di megalomania, incoraggiata  e sostenuta  dallo svolgimento quotidiano della vita che divide crudelmente la fascia minoritaria della nazione dei ricchi e/o ricchissimi, novelli regnanti di un regno che non esiste più, che invitano chi non ha pane a mangiare brioches, dalla fascia maggioritaria che cova dentro di sé il seme della disperazione.

Rosario Amico Roxas

2014-03-05

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