Ma c’è una piccola, ma significativa, novità: con cadenze già ben identificate, la caccia sarà consentita, in anteprima, per abbattere i “pericolosissimi” esemplari di tortorelle e colombacci. La notizia merita un commento, perchè in Sicilia, fra i tanti “cacciatori” che sparano contro inermi e graziosissimi uccelli, ci sono anche personaggi che usano la caccia solo per mantenersi in allenamento.
Si tratta degli “uomini d’onore” che preferiscono bersagli umani, anche se non disdegnano esercitarsi con innocue tortorelle e splendidi esemplari di colombacci; dove sta l’onore ?
Nella piccola terrazza del mio studio sono solito mettere un pugno di grano, acquistato presso un noto e storico mulino di San Cataldo; lo metto sul marmo del muretto e, ormai, è diventata una consuetudine, per cui, all’orario consueto, arrivano le tortorelle. E’ magnifico osservare il loro sguardo, di una dolcezza infinita, per cui sembra impossibile che ci siano uomini capaci di mettere sotto tiro simili esemplare e premere il grilletto che porta loro la morte. Anche i colombacci hanno la loro peculiarità; somigliano alle colombe, ma il loro collo è arricchito da un candido collare bianco, mentre la parte superiore della testa si tinge di un azzurro profondo. Eppure c’è gente che si alzerà di buona mattino, per braccare questi animaletti e offrirli alla esibizione di una abilità, che sarebbe meglio indirizzare a più proficui interessi.
A questi intemerati eroi del nulla, vorrei poter chiedere “perché” ?
Soddisfano la loro esigenza distruttiva ?
Possono vantare una abilità che non c’è ?
Rosario Amico Roxas
