Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 05.50

Il punto di Rosario Amico Roxas. I diritti in pectore

«Di esempi la cronaca del “Palazzo” (o dei Palazzi) ce ne ha offerti a migliaia, e riguardano sempre i figli di…, l’amico di…, il parente di…»

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. I diritti in pectore

Sono quelli che nessuno riconosce tranne quei pochi che ne usufruiscono, spesso (anzi spessissimo) senza alcun altro titolo che quello di trovarsi al posto giusto (almeno per loro). Sono diritti in pectore quelli carpiti grazie a formali convenienze di reciprocità con scambi di favori fatti e ricevuti. Di esempi la cronaca del “Palazzo” (o dei Palazzi) ce ne ha offerti a migliaia, e riguardano sempre i figli di…, l’amico di…, il parente di…; spesso si è anche trattato di favori a luci rosse, che hanno travolto anche personaggi di vertice della politica e dei governi.

Quello di oggi è più particolare di tanti altri esempi, non per la statura dei coinvolti, ma proprio per la totale assenza di autorevolezza, sia nel presuntuoso detentore del “diritto in pectore”, che del beneficiario. Si tratta di due fratelli che per circostanze del tutto irrepetibili si sono ritrovati ad essere, addirittura, l’uno Ministro degli Interni, l’altro in attesa di sistemazione adeguata al rango del fratello.

Angelino ottiene dal solito traffichino che gestisce lo scambio di favori, l’assunzione di Alessandro, a dirigente di Postecom; un impiegatuccio non da postino che porta le lettere con uno stipendio da fame, ma da dirigente con un appannaggio che supera i 160.000 euro l’anno. Lo scambio dei favori non guarda mai al merito, basta l’essere spinto dal potente; peccato che lo stesso fratello Alessandro in passato sia stato indagato per aver comprato esami all’università e poi oggetto di interrogazioni per incarichi falsi nel curriculum quando è diventato segretario generale della camera di commercio di Trapani, posto da cui è stato dimissionato dopo un anno perché la nomina era stata decisa a tavolino.

Con il medesimo costo (perché si tratta di un puro costo a carico dei contribuenti italiani) potevano essere assunti almeno cinque giovani con maggiori meriti, più trasparenti e anche più bisognosi.

Rosario Amico Roxas

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