Il satellite della Scuola di Ing. Aerospaziale de La Sapienza compie 10 anni

Giovedì scorso, 17 febbraio, il satellite LARES, progettato da Antonio Paolozzi della Scuola di Ingegneria Aerospaziale (Sia) della Sapienza e dal suo team, sotto la responsabilità scientifica di Ignazio Ciufolini del Centro Fermi di Roma, ha compiuto dieci anni dalla sua prima ricezione dei segnali laser riflessi.

Il satellite, interamente costruito in Italia e finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con il coinvolgimento di importanti esperti internazionali come il premio Nobel per la Fisica 2020 Sir Roger Penrose, è in funzione dal 17 febbraio 2012 e lo sarà per i prossimi decenni, o forse secoli, grazie alla tecnologia dei retro-riflettori laser che hanno virtualmente una durata illimitata.

Ma c'è anche un altro importante compleanno: quello del primo VEGA, cioè il lanciatore tutto italiano sviluppato da Avio-Asi-Esa e costriuito in gran parte a Colleferro (RM), che ha messo in orbita LARES il 13 febbraio 2012.

Intanto, è stato realizzato LARES 2 ed è già pronto per essere lanciato nel mese di maggio dal nuovo VEGA C per mano degli stessi gruppi di progettazione.

L'obiettivo delle due missioni, LARES e LARES 2, è verificare la teoria della relatività generale di Einstein mediante la misurazione del fenomeno di trascinamento dei sistemi di riferimento inerziali da parte della Terra. Il nostro pianeta, infatti, con la sua rotazione trascina di una quantità piccolissima, ma quantificabile, lo spazio-tempo e quindi anche i due satelliti.

L'effetto è stato misurato con un'accuratezza del 2% grazie a LARES, ma si presume che la precisione migliorerà di un ordine di grandezza con LARES 2. L'importanza dei dati ricavati dai due satelliti si manifesta anche in altri campi di applicazione come quelli relativi ai cambiamenti climatici globali, ai terremoti e al vulcanismo e, infine, ai sistemi di navigazione satellitare. (aise)