Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 07.21

Il superbonus al 110% piace in Europa e il Governo punta ad estenderlo al 2022

Fraccaro: ''Sarebbe importante riuscire a estenderlo al 2022 per utilizzarlo anche per l’abbattimento e la ricostruzione. Se lavoriamo tutti bene a novembre, con la legge di bilancio, potremo aver dimostrato che questa impostazione keynesiana orientata alla sostenibilità è la strada da percorrere''

| Scritto da Redazione
Il superbonus al 110% piace in Europa e il Governo punta ad estenderlo al 2022

Per risollevare il comparto edilizio e indirizzarlo al contempo su binari più sostenibili, il decreto Rilancio ha introdotto il superbonus al 110%: una detrazione fiscale legata alle spese – sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 – per importanti interventi di riqualificazione energetica e antisismica, che sarà possibile vedersi ripagati in 5 anni (in alternativa il beneficio fiscale potrà essere direttamente ceduto ad altri soggetti, banche comprese). Una proposta che sta riscuotendo consensi non solo all’interno dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ma anche tra le altre associazioni europee del settore immobiliare e delle costruzioni.

«Le nostre associazioni – affermano dall’International union of property owners (Uipi), dall’European construction industry federation (Fiec) e dall’European builders confederation (Ebc) – sostengono pienamente il programma, sperando che in Parlamento il provvedimento venga migliorato per aumentarne i benefici e l’efficacia. Ciò richiederebbe in particolare l’inclusione nel programma di tutti i tipi di abitazione, la semplificazione delle condizioni per il trasferimento del credito alle società di ristrutturazione e l’estensione dei tempi del programma per tener conto del lungo processo decisionale nei condomini e il rinvio della procedura di autorizzazione. Con circa 7 miliardi di euro di investimenti fino al 2023 dovrebbe promuovere una crescita sostenibile, migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2. Nonostante gli ingenti investimenti pubblici iniziali richiesti, il costo del regime dovrebbe essere compensato da un aumento del gettito fiscale derivante dalle attività commerciali e dalla creazione di posti di lavoro».

Per questo le associazioni europee ritengono che il superbonus al 110% varato in Italia possa essere di esempio anche al resto del continente: «Riteniamo che il superbonus possa rappresentare un esempio in Europa come strumento utile per favorire una ripresa verde nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, stabilendo incentivi per le famiglie e le imprese. Nel contesto del Green Deal, gli Stati membri dovrebbero promuovere gli incentivi fiscali considerati dal nostro settore come uno dei modi più efficaci per incoraggiare le decisioni di ristrutturazione».

Nel frattempo, il webinar “Superbonus al 110%: case verdi e sicure per città sostenibili” che ha visto la partecipazione del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Riccardo Fraccaro – primo promotore della misura – ha aperto ieri le porte a una finestra temporale più ampia per poter usufruire della detrazione fiscale: «Sarebbe importante riuscire a estenderlo al 2022 – ha dichiarato il sottosegretario – per utilizzarlo anche per l’abbattimento e la ricostruzione. Se lavoriamo tutti bene a novembre, con la legge di bilancio, potremo aver dimostrato che questa impostazione keynesiana orientata alla sostenibilità è la strada da percorrere».

«Dopo tre anni di tentativi a metà, finalmente il Governo ha creduto in una sfida che come Ance portiamo avanti da tempo – osserva il presidente Ance Gabriele Buia – e ha potenziato sia gli incentivi che gli strumenti di cessione del credito. Ora sfruttiamoli al meglio per avviare quel grande piano di manutenzione degli immobili privati che è da anni ai nastri di partenza».

 
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