NAPOLITANO RIBATTE SU CITTADINANZA IMMIGRATI: URGE LA RIFORMA
IL PRESIDENTE PUNTA SU QUESTO GOVERNO: ORA CONDIZIONI CONFRONTO
A distanza di una sola settimana, Giorgio Napolitano torna a battere su un tema che gli sta molto a cuore, soprattutto ora nella cornice bipartisan del governo Monti. Il presidente della Repubblica rinnova il suo appello per una riforma della legge sulla cittadinanza. Perchè, dice parlando ad una delegazione delle Chiese evangeliche ricevute al Quirinale, è una "follia, un'assurdità" che non venga riconosciuta ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. "Ce ne sono centinaia di migliaia nelle nostre scuole", continua il capo dello Stato, sottolineando che la questione della cittadinanza italiana è "diritto elementare" e dovrebbe corrispondere anche al bisogno del paese di aprire a nuove "energie" che rinnovino una "società vecchia e sclerotizzata".
Napolitano aveva parlato di cittadinanza già martedì scorso, in occasione dell'incontro al Quirinale con una rappresentanza dei 'Nuovi cittadini italiani', ragazzi immigrati di seconda o terza generazione. Ma oggi la questione assume anche un'altra rilevanza. Al governo del paese c'è un altro esecutivo, guidato da Mario Monti, che rispetto a martedì scorso ha già incassato la fiducia delle Camere ed è sostenuto a larghissima maggioranza. Il presidente della Repubblica tiene ben presente questa cornice e la indica come elemento che favorisce la prospettiva di una legge in tema di cittadinanza, ma anche di integrazione e diritti per gli immigrati, visto che gli ultimi provvedimenti risalgono a tanto tempo fa. In proposito, il presidente della Repubblica cita la legge che lui stesso firmò con Livia Turco nel '98. E a conferma del fatto che ora c'è la possibilità di operare, il capo dello Stato fa riferimento alla nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro dell'Integrazione e cooperazione internazionale: una garanzia in fatto di diritti, è la visione del Colle.
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MARONI RISPONDE A NAPOLITANO: CITTADINANZA ITALIANA PER NASCITA UNO STRAVOLGIMENTO DELLA COSTITUZIONE
«L'idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia è uno stravolgimento dei principi contenuti nella costituzione». Lo ha affermato in un'intervista a Radio Padania Libera l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni,
proprio nel giorno in cui il presidente della Repubblica Napolitano ha sostenuto il diritto di cittadinanza di chi vive in Italia ed è nato da immigrati. «La Lega - ha aggiunto - è radicalmente e totalmente contraria perchè vorrebbe dire che alla prossima ondata immigratoria che arriverà dal nord Africa tutti coloro che arrivano e nascono qui diventano di colpo cittadini italaini. Vuol dire decine e centinaia di migliaia di nuovi cittadini italiani solo perchè nati qua. Sarebbe una calamità». Maroni ha specificato che non ha alcuna intenzione di criticare il presidente dela Repubblica, ma ribadisce di non concordare con lui sulla proposta in merito alla cittadinanza basata sul principio dello "ius soli".
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Immigrati
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fonte: forumcdm@libero.it