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Imposta/canone Rai. Ricorso al Tar contro mancato aumento?

| Scritto da Redazione
Imposta/canone Rai. Ricorso al Tar contro mancato aumento?

Imposta/canone Rai. Ricorso al Tar contro mancato aumento? Fatti di ordinaria cronaca ...
Firenze, 20 Febbraio 2014. Pare che la Rai abbia presentato un ricorso al Tar contro il mancato aumento del cosiddetto canone (l'imposta che si paga per il possesso di un apparecchio tv) cosi' come deciso dal competente ministero. Lo denuncia il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, che se ne rammarica perche' la tv di Stato sarebbe insensibile alla crisi economica e incurante della mastodontiche spese che sostiene per la propria attivita' (1).

Questa indignazione ci fa piacere come qualunque altra che metta in risalto l'incongruenza del pagamento di un'imposta che, prendendo letteralmente per i fondelli i contribuenti, viene spacciata per canone o abbonamento. Voce isolata e intermittente come qualche altra all'interno delle nostre massime istituzioni rappresentative; voce curiosa, perche' denuncia “un carrozzone clientelare e lottizzato”, denuncia pronunciata da uno dei piu' importanti rappresentanti di quei partiti che della lottizzazione e del clientelismo in Rai ne sono alfieri, attori, protagonisti, fruitori. “Chi e' senza peccato scagli la prima pietra”, verrebbe da pensare, ma noi ci accontentiamo di meno: non pretendiamo l'illibatezza eterna di chi denuncia, ma auspicheremmo una continuita' di azioni e proposte risolutive in merito; per esempio: appello alle dimissioni, da parte dell'on.Capezzone, di tutti coloro che sono referenti della parte politica del presidente della commissione Finanze; propo  ste di legge e ordini del giorno ad hoc; promozione di iniziative abolizioniste e razionalizzatrici; invito al leader del partito dell'on.Capezzone (che e' anche proprietario di altri importati canali tv in concorrenza con la Rai) perche' denunci la tv di Stato per abuso di posizione dominante (la Rai percepisce l'imposta/canone che le altre tv non percepiscono, ma come tutte ha introiti pubblicitari).

Perche' se non registriamo coerenza e continuita' in azioni del genere, non ci puo' non venire in mente quando in passato, alla bisogna delle proprie azioni di parte politica, il leader del partito dell'on.Capezzone invitava a non pagare l'imposta/canone, salvo poi non fare nulla a livello istituzionale e -imperterrito- continuare a lottizzare e spartirsi il carrozzone della tv pubblica.

Qui il nostro canale web per l'abolizione dell'imposta/canone: http://tlc.aduc.it/rai/

(1) cosi' l'on. Capezzone, da un lancio di agenzia: "Se la notizia fosse vera, allora saremmo dinanzi a un quadro surreale: quello di una Rai cosi' "sensibile" alla crisi che ha colpito famiglie e imprese, da chiedere che venga aumentata una delle imposte piu' odiate dai contribuenti. Basterebbe, causa anche ascolti in picchiata, diminuire i cachet di conduttori e ospiti del Festival ed eventi del genere; basterebbe evitare che la Rai continuasse ad essere per tanti versi un carrozzone clientelare e lottizzato; basterebbe un po' di trasparenza sui contratti milionari stipulati in questi anni, per far capire a tutti come certe ipotesi appaiano davvero offensive per i cittadini. Mamma Rai smetta di mungere i contribuenti e provi a spendere meglio le risorse pubbliche, purtroppo ingenti, di cui dispone".

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

Ufficio stampa: Tel.055290606 - Email: ufficiostampa@aduc.it

2014-02-20

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