Signor direttore, sono un iscritto a Sel, e sono orgoglioso di esserlo. Ma non condivido per niente la posizione di Sel che ha detto no al sostegno dell’Italia, anche fornendo armi, alla resistenza del popolo curdo che contrasta eroicamente l’inenarrabile ferocia dei (ben foraggiati e superarmati) fanatici dell’Isis in Iraq. Giusto rivendicare, come fa Sel, l’intervento dell’Onu ma intanto è indispensabile aiutare quel popolo a non soccombere, a resistere, per sé stesso e per le migliaia di bambini, donne, uomini che gli is considerano ‘cani infedeli’ da sterminare. Pertanto, pur condividendo ben poco delle politiche del premier Renzi, ritengo forte e valida la sua scelta di portare personalmente solidarietà, a nome dell’Italia, ai profughi delle stragi
jihadiste.
Giuseppe Azzoni
(Cremona)