Martedì, 30 aprile 2024 - ore 04.52

Italia - Una lettera al Ministro della Cultura

Oggetto: Richiesta di farsi promotore di un iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul

| Scritto da Redazione
Italia - Una lettera al Ministro della Cultura

Egregio Ministro della Cultura,

le scriviamo per chiederle di farsi promotore di uniniziativa in seno al Consiglio dei Ministri affinche sia revocata lannunciata decisione del governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul in Iraq, decisione che espone quegli innocenti e il nostro paese al gravissimo pericolo di divenire bersaglio di attentati terroristici, decisione che non solo non e utile alla lotta contro lorganizzazione terrorista e schiavista dellIsis, ma che (certo inintenzionalmente, ma effettualmente) addirittura ne favoreggera la scellerata ed abominevole azione; una decisione quindi non meditata e non ammissibile, che pertanto e doveroso e necessario revocare al piu presto.

Si adoperi a tal fine: lo chiediamo a lei in virtu del suo specifico incarico: giacche e proprio della cultura opporsi alla barbarie, essere testimonianza della civile convivenza, essere riconoscimento dellunita dellintera famiglia umana, essere ausilio per la vita e lotta contro la morte.

Lo ripetiamo ancora una volta: quella decisione governativa espone assurdamente a un gravissimo pericolo di morte i nostri soldati, e con essi anche le maestranze della diga e le popolazioni dei dintorni ed a valle di essa, come anche la popolazione residente in Italia.

La diga si trova infatti a breve distanza da Mosul, citta occupata dallorganizzazione terrorista dellIsis: i nostri soldati diverranno un fin troppo facile bersaglio di attentati, e con essi diverra un bersaglio di attentati anche il nostro paese giacche la delirante propaganda dellIsis presentera ai suoi adepti quella presenza militare italiana alla diga di Mosul nei termini di una "invasione crociata" e  chiedera pertanto ai suoi folli sicari di compiere stragi anche nel nostro paese.

Non si creino le condizioni per il ripetersi della tragedia di Nassiriya.

Non commetta il governo italiano un irrimediabile, irredimibile errore. Non esponga assurdamente alla morte persone innocenti.

Le operazioni militari, come le azioni di guerra, non sono utili contro il terrorismo bensi palesemente controproducenti, poiche la guerra e gia terrorismo ed il terrorismo suscita ed alimenta.

LItalia non invii soldati e non partecipi ad altre azioni di guerra ne in Iraq, ne in Siria, ne in Libia ne altrove; si adoperi invece per recare aiuti umanitari; si adoperi a soccorrere le vittime superstiti; si adoperi per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti; si adoperi per unoperazione di polizia internazionale guidata dallOnu. Vi e una sola umanita.

Egregio Ministro della Cultura, 

si impegni affinche sia revocata quella insensata e funesta decisione; salvare le vite e il primo dovere.

Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti

 

Fonte Centro di ricerca per la pace e i diritti umani

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