Associazione Radicale Fabiano Antoniani
ASSEMBLEA FONDATIVA
Ristorante Centrale Vicolo Pertusio 4, 26100 Cremona
VENERDI’ 18 Ottobre 2019 ore 18,30
L'appuntamento celebrerà la fondazione della nuova associazione radicale "Fabiano Antoniani", con l'augurio che possa dare forza e slancio al movimento e alla galassia di Radicali Italiani, e possa, nel contempo, essere anche un momento lieto per la famiglia di Dj Fabo. L'intitolazione dell'associazione a suo nome vuole essere, infatti, un tributo al coraggio di un uomo che si è battuto perché la sua libertà diventasse la libertà di tutti.
Cogliamo l'occasione quindi, oltre che per ufficializzare l'avvio di - speriamo - tante iniziative e attività territoriali sotto l'egida di Radicali Italiani, anche per invitare chiunque voglia essere presente all'assemblea organizzata per quel giorno.
Sarà possibile TESSERARSI nel corso della serata
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Diversamente dalla ricorrente formula (abbiamo ricevuto e pubblichiamo) stavolta (senza nulla togliere al dovere di informazione) ospitiamo questo annuncio con particolare trasporto. Per una ragione principale: il patrimonio dell’associazionismo politico cremonese si arricchisce, più che di una testimonianza, di un nuovo soggetto.
Che ha avuto modo in questi anni, alcune volte in modo unitario altre in forme più articolate, di esprimere un contributo apprezzabile e, per alcuni aspetti, ineludibile alla vita democratica ed alla crescita delle consapevolezze civili.
Se l’Italia è, dal punto di vista della crescita civile e dell’affermazione di diritti fondamentali, nel novero dei paesi emancipati,lo si deve all’impegno determinato del fronte laico, composito ma coeso sulle questioni fondamentali.
Al suo interno va riconosciuta particolarmente la funzione di avanguardia, anche dal punto di vista dell’innovazione della politica, esercitata per tanti decenni da radicali e socialisti.
Non ci sarebbe stata partita per l’evoluzione della legislazione a misura dell’emancipazione dei costumi individuali e collettivi, se negli ultimi cinquant’anni non ci fossero state le testimonianze del fronte laico. Espresse da partiti (Radicali, PLI, PRI, PSI) e da protagonisti della vita politico-istituzionali (per citare i più noti, Pannella, Fortuna, Baslini).
Il loro contributo ha consentito, sia pure in ritardo rispetto ai paesi occidentali più avanzati, causato dall’eccezionale spiegamento del fronte clericale e conservatore, di iscrivere nell’ordinamento e nelle coscienze istituti innovativi, come il diritto di divorzio e di interruzione della gravidanza.
Si suol dire che le conquiste non sono mai per sempre. E questo vale soprattutto in Italia; dove le forze della conservazione antilluministica, lungi dal prendere atto del pronunciamento della grande maggioranza dei cittadini, si sono riorganizzate all’insegna del disfattismo e del sabotaggio.
L’ultimo decennio assiste all’iscrizione nell’agenda dei diritti civili del riconoscimento della prerogativa di far cessare la pratica dell’accanimento terapeutico e dell’esercizio dell’autonoma determinazione di determinare, individualmente e liberamente, il fine vita.
Su questo fronte è in corso uno scontro, che richiede, da parte della cultura laica, uno sforzo eccezionale e correlato alle resistenze in corso da parte di un vasto campo, che vede alleati i tradizionali ambienti clericali alle espressioni di un nuovo sovranismo reazionario.
Il 20 settembre la Cremona laica ha voluto celebrare, sia pure in una cornice di coesione democratica, la ricorrenza della liberazione di Roma dal potere papale; come progressione della seminagione della Repubblica Romana del 1849 e come premessa della Repubblica scaturita dalla Resistenza.
Le associazioni politiche e culturali, che si richiamano a tale epicentro della storia contemporanea del nostro Paese, devono moltiplicare il loro sforzo di modernizzazione civile.
Sotto tale punto di vista, l’evento fondativo del 18 p.v., che darà sostanza organizzativa alla voce radicale (che a Cremona è da anni presente anche col Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale, guidato da Sergio Ravelli ed entrato in un cono di grande notorietà con la testimonianza di Gino Ruggeri sulla Tamoil), arricchisce e potenzia, come premesso, la consistenza del polo laico e liberaldemocratico.
Non abbiamo nulla da suggerire. Ma, se è consentito azzardare, tale polo, pur nella pienezza delle prerogative di autonomia, deve sempre più convergere in uno sforzo coeso. Sulle questioni di politica generale come su quelle del territorio. Ne è dimostrazione la vicenda della Tamoil; che è qui per dimostrare che, quando ci sono lungimiranza e determinazione, non contano i partiti strutturati ed onnipotenti.
Da giugno siede, forse per la prima volta, in Consiglio Comunale un rappresentante (arch. Stella Bellini) del gruppo radicale, convocato a Congresso il prossimo 18 ottobre.
Il voto è segreto; ma non farà certamente male alla chiarezza politica apprendere che, fruendo dell’opportunità della doppia preferenza, l’abbiamo sostenuta (insieme al candidato avv. Paolo Carletti, che da anni è testimone nella vita politica locale della cultura laica e riformista).
L’abbiamo sostenuta liberamente, senza nessuna aspettativa di condizionamento del mandato.
Ma la vigilia dell’evento fondativo dell’associazione radicale e l’ancora recente forum socialista sono propizi per interrogare il nostro libero pensiero e la nostra volontà di partecipazione comunitaria sull’opportunità di un’armonizzazione delle posizioni e di una convergenza operativa . Che partano da una obiettiva, vasta simmetria di condivisioni. Sulle questioni generali, come su temi del territorio.