Nel maggio 2021 la Commissione europea ha pubblicato la strategia industriale aggiornata, che «Risponde agli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 per stimolare la ripresa economica dell’Europa e migliorarne l’autonomia strategica aperta» e ribadisce le priorità stabilite l’anno precedente nella comunicazione del marzo 2020 sulla nuova strategia industriale, che delineava un percorso per le transizioni verde e digitale dell’industria.
La strategia industriale aggiornata 2021 era accompagnata da una relazione di analisi delle dipendenze strategiche dell’Europa che comprendeva un’analisi di più di 5.000 prodotti, 137 dei quali, appartenenti a ecosistemi sensibili, risultavano fortemente dipendenti da fornitori stranieri. Nella relazione veniva presentata una prima serie di analisi approfondite per 6 settori strategici inei quali l’Ue dipende da altri Paesi: materie prime, batterie, principi attivi farmaceutici, idrogeno pulito, semiconduttori e le tecnologie cloud ed edge.
Ora la Commissione Ue ha pubblicato la seconda edizione dell’analisi approfondita delle dipendenze strategiche dell’Europa che esamina 5 settori – terre rare e magnesio, prodotti chimici, pannelli solari, cibersicurezza e software informatici – per i quali l’Europa dipende da Paesi terzi e spiega che «L’obiettivo è promuovere una migliore comprensione dei rischi e delle opportunità ad essi connessi». La relazione è stata elaborata sulla base delle prime analisi sulle quali si fonda la strategia industriale aggiornata 2021, per una transizione dell’Europa verso un’economia verde, digitale, resiliente e competitiva a livello globale, tenendo conto dell’impatto della pandemia di Covid-19 sul mercato unico.
Ecco i principali punti evidenziati nella nuova relazione di controllo sulle dipendenze strategiche:
Le dipendenze strategiche per quanto riguarda le terre rare, il magnesio e i pannelli fotovoltaici derivano da una forte concentrazione della produzione globale in Cina e dall’attuale limitatezza delle opzioni per la diversificazione degli approvvigionamenti, anche nell’UE, o per la sostituzione degli stessi. Sono inoltre individuate dipendenze per una serie di prodotti chimici di importanza fondamentale in diversi ecosistemi industriali. La relazione individua inoltre carenze rispetto ai concorrenti globali dell’UE per quanto riguarda tecnologie chiave quali la cibersicurezza e i software informatici.
Considerando i settori analizzati nella prima edizione dell’esame approfondito, la relazione esamina i provvedimenti presi per affrontare le dipendenze strategiche individuate. La relazione dà inoltre atto dei notevoli progressi fatti grazie a una serie di iniziative quali i progetti di investimenti nell’ambito di alleanze industriali esistenti per quanto riguarda le materie prime, le batterie e l’idrogeno, così come nel quadro di recenti alleanze per i semiconduttori e i servizi cloud; l’adozione di proposte normative della Commissione su batterie, idrogeno e semiconduttori; la costituzione di ulteriori partenariati internazionali, ad esempio nel settore delle materie prime. La relazione sottolinea inoltre il ruolo di importanti progetti di comune interesse europeo per innovazioni pionieristiche, ad esempio nel campo dei semiconduttori e dei servizi cloud.