Martedì, 23 aprile 2024 - ore 21.49

La Germania vende parte della RWE a Putin e mette a repentaglio l'Ucraina

Una transazione di 5,1 miliardi di euro per una compagnia da cui dipende molto degli equilibri energetici in Europa Centro-Orientale

| Scritto da Redazione
La Germania vende parte della RWE a Putin e mette a repentaglio l'Ucraina

Il Governo tedesco da il suo ok alla vendita della compagnia RWE Dea al fondo LetterOne, di proprietà del ricco oligarca russo Mikhail Fridman, nota personalità vicina al Presidente russo. Verdi e CDU contestano la SPD per avere autorizzato un'operazione che mette a repentaglio la sicurezza energetica sia di Berlino che di Kyiv

Una transazione di 5,1 miliardi di euro per una compagnia da cui dipende molto degli equilibri energetici in Europa Centro-Orientale. Nella giornata di venerdì, 22 Agosto, il Governo tedesco ha approvato la cessione della RWE Dea: una controllata del colosso energetico RWE, che secondo quanto stabilito dal Ministero dell'Economia della Germania sarà acquisita dal fondo LetterOne, di proprietà del ricco oligarca russo Mikhail Fridman.

Come riportato dall'agenzia PAP, la RWE Dea si occupa della commercializzazione del gas non solo in Germania, ma anche in Gran Bretagna, Norvegia ed Egitto: una vasta presenza in diverse aree del Mondo che fa si che la compagnia tedesca ricopra un ruolo fondamentale nel sistema di compagnie controllate dalla RWE.

A conferire ancora più importanza alla RWE Dea è l'importanza che il settore del gas avrà in Germania per via della decisione del Cancelliere tedesco, Angela Merkel, di rinunciare al nucleare dopo il disastro di Fukushima, nel 2010.

La vendita della RWE Dea, che è stata accettata dalla RWE per ridurre i debiti societari, ha tuttavia sollevato un vespaio di polemiche per via della sua acquisizione da parte di uno degli uomini più ricchi di un Paese, la Russia, a cui l'Unione Europea ha applicato sanzioni economiche per protestare contro l'aggressione militare all'Ucraina.

A motivare le critiche alla vendita della RWE Dea, avanzate dai Verdi tedeschi e da alcuni esponenti della cristiano democratica CDU -che è pure il Partito di Governo del Cancelliere Merkel- è anche lo stretto legame che sussiste tra il fondo LetterOne e il Presidente russo, Vladimir Putin.

Questo fatto ha avanzato il sospetto che la cessione al fondo russo della RWE Dea sia avvenuto in violazione delle sanzioni UE e, sopratutto, possa mettere a repentaglio la sicurezza energetica della Germania, visto l'effettivo rafforzamento della presenza di capitali della Russia nel mercato tedesco dell'energia.

Pronta è stata la risposta del Ministero dell'Economia tedesco, attorno a quale ha fatto quadrato la SPD -la forza politica socialdemocratica che appartiene alla coalizione di Governo con la CDU- che ha assicurato di avere ricevuto il via libera dell'UE all'operazione.

Il Ministero dell'Economia, guidato dal Vicecancelliere, Sigmar Gabriel -che è anche il Segretario della SPD- ha inoltre argomentato la regolarità della vendita della RWE Dea sostenendo che il fondo LetterOne è registrato in Lussemburgo: uno Stato UE che non è soggetto alle sanzioni che l'Europa ha imposto alla Russia.

Oltre che per il mercato dell'energia tedesco, la cessione della RWE Dea, che funge da preludio ad una vera e propria scalata dei russi alla RWE, ha ripercussioni anche per la sicurezza energetica dell'Ucraina, che per diminuire la dipendenza dal gas della Russia ha avviato l'importazione di oro blu russo proveniente dalla Germania, fornito attraverso i gasdotti di Polonia, Slovacchia e Ungheria.

Secondo quanto dichiarato dal Ministro dell'Energia ucraino, Yuri Prodan, è riportato dall'autorevole Dzerkalo Tyzhnya, l'importazione del gas russo da ovest, commercializzato a prezzi convenienti dalla RWE, è destinato a ricoprire il 50% del fabbisogno di gas dell'Ucraina.

In caso di pieno possesso dei russi della RWE, o anche solo della presenza di una cospicua fetta di capitale russo nella compagnia tedesca, l'Ucraina si troverebbe sempre a dovere dipendere dalla Russia, che si avvale del gas come strumento di coercizione geopolitica per fagocitare Kyiv nell'orbita di Mosca.

Anche l'Ucraina punta sui rigassificatori

A confermare i timori legati al possibile, e probabile, incremento della presenza dei russi in Germania sono le parole dello Speaker della Rada ucraina, Oleksandr Turchynov, che, come riportato da UA Energy, ha proposto di accelerare la costruzione del rigassificatore di Odessa.

Questa infrastruttura, bloccata sotto l'Amministrazione dell'ex-Presidente ucraino, l'autoritario filo-russo Viktor Yanukovych, permetterebbe in Ucraina l'importazione di gas liquefatto da Norvegia, Egitto, Qatar e Stati Uniti d'America.

Grazie alla realizzazione dei rigassificatori, Polonia e Lituania, seguendo una direttiva UE in materia di diversificazione delle forniture di gas, hanno intenzione di avvalersi del gas liquefatto da Qatar e Norvegia per incrementare la sicurezza energetica da possibili ricatti geopolitici e contrattuali da parte dei russi.

 

Matteo Cazzulani, Analista di Politica dell'Europa Centro-Orientale, Twitter @MatteoCazzulani

 

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