Un segreto di Pulcinella è sgusciato lentamente nella consapevolezza del pubblico negli ultimi dieci anni: Non esistono prove di laboratorio per nessuno dei cosiddetti disturbi mentali, disturbi che, peraltro, sono stati inventati, nominati, etichettati, descritti e classificati da un'assemblea di psichiatri attingendo da un menù di comportamenti umani.
I loro risultati sono pubblicati in edizioni aggiornate periodicamente del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) stampate dall'Associazione Psichiatrica Americana, e per anni gli psichiatri hanno battuto la grancassa di questo folle e nebuloso processo di "ricerca".
Le aziende farmaceutiche producono farmaci (spesso molto tossici) per trattare ognuno di questi "disturbi", e stanno naturalmente incoraggiando la creazione di sempre più categorie di malattia mentale, in modo da poter vendere più farmaci e fare più soldi.
In anni recenti, una delle grandi stelle psichiatriche, (capo del comitato di redazione dell'edizione IV del DSM - un tomo contenente la descrizione di ben 297 cosiddetti disturbi mentali - la massima autorità nell'invenzione di malattie mentali) è uscita allo scoperto. Ha denunciato se stesso e i suoi colleghi. E per diversi anni, quasi nessuno se ne accorse. Il suo nome è Dott. Allen Frances e, in un'intervista a Gary Greenberg, ha fatto un'affermazione molto interessante: "Non esiste una definizione di un disturbo mentale. E' una stronzata. Voglio dire, proprio non si può definire." E poi: "Questi concetti [di disturbi mentali distinti] sono praticamente impossibili da definire con precisione con chiare linee ai confini."
Colpo di scena? Sembra di no: i media principali non si sono mai occupati dell'intervista in modo serio. Non è mai diventato uno scandalo. Eppure è come se Zeppelin, guardando le ceneri del suo dirigibile dopo l'incidente nel New Jersey, commentasse: "Sapevo che sarebbe avvenuto".
Frances accennava a come il DSM IV avrebbe causato un'epidemia di malattie mentali, aumentando a dismisura le diagnosi (e le prescrizioni di farmaci). Al termine del colloquio con Wired, Frances si lasciò andare in una fantasia bizzarra: "La diagnosi fa parte della magia ... hai presente quelle mappe medievali? Nei luoghi in cui non sapevano cosa stava succedendo hanno scritto I Draghi vivono qui ... questo mondo ha draghi. Sicuramente non vorresti restare senza la mappa."
Traduzione: I pazienti per guarire i loro problemi hanno bisogno di speranza; quindi, anche se noi psichiatri spariamo a vuoto e fingiamo di conoscere un disturbo mentale di un tipo o dell'altro (anche se stiamo inventando queste definizioni di "disordine-mentale"senza basarci su test diagnostici biologici o chimici) è una cosa buona. I pazienti saranno portati a crederci e a sperare; avranno speranza perché lo psichiatra dà unetichetta sui loro problemi parlandone in termini pseudoscientifici. Ci si domanda in che modo la psichiatria riesca a mantenere quest'apparenza di scienza.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.
Fonte: Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus