Domenica, 28 aprile 2024 - ore 11.42

Landini (Cgil) : Basta a paghe sotto i nove euro

Il salario minimo legale è utile”, dice il segretario generale Cgil a Repubblica.

| Scritto da Redazione
Landini (Cgil) : Basta a paghe sotto i nove euro

Landini (Cgil) : Basta a paghe sotto i nove euro

Il salario minimo legale è utile”, dice il segretario generale Cgil a Repubblica. Ma l'obiettivo è cancellare i contratti pirata e il lavoro precario

 “Il salario minimo orario è uno strumento, un passo avanti”. Ma per il segretario generale Cgil Maurizio Landini è solo un pezzo dell’azione necessaria: “Deve essere parte di un intervento legislativo che dia valore generale ai contratti nazionali per tutti, in tutti i settori e per tutti i lavoratori, autonomi inclusi”.

 Per il leader sindacale, intervistato oggi (lunedì 10 luglio) da Repubblica, è arrivato il momento “di applicare gli articoli 36 e 39 della Costituzione. Con una legge che misuri la rappresentanza e assegni il diritto ai lavoratori di votare gli accordi che li riguardano, estendendo erga omnes i contratti nazionali”.

 Nei ccnl, infatti, non c'è solo il trattamento economico minimo. “C’è quello complessivo”, spiega: “Significa diritti, ossia tredicesima, maternità, ferie, malattia, infortuni, welfare. Il salario minimo orario è utile, ma l'obiettivo finale è più ampio”. Ed è quello di “cancellare i contratti pirata e i contratti di lavoro precari”.

 Per Landini, se siamo il Paese “con i salari più bassi d'Europa e i contratti scaduti da anni è anche perché non esistono penalità per le imprese che non li rinnovano. Inoltre dilagano il part-time involontario, le finte partite Iva, il lavoro a chiamata e intermittente. Penso non sia più accettabile. Dare validità ai contratti nazionali è la strada principale”.

 La Cgil, dunque, ritiene utile “indicare un livello minimo orario sotto cui è indecente scendere”. Riguardo la cifra, per il segretario generale “il riferimento deve sempre essere il contratto nazionale di lavoro, ma bisogna cominciare a dire basta a paghe orarie sotto i nove euro. Puntiamo piuttosto a estendere tutti i diritti a tutti i lavoratori, non solo la paga oraria minima”.

 Lo scontro con il governo

L’esecutivo, a partire dalla premier Meloni, è contrario al salario minimo perché i salari sopra la soglia rischierebbero la compressione e potrebbe dilagare il lavoro nero. “Se la premier crede nella contrattazione – risponde Landini – perché non ha messo un euro per rinnovare i contratti pubblici? Perché contrappone i benefici fiscali al rinnovo dei contratti? Così prende in giro lavoratori e sindacati”.

 Il segretario generale Cgil evidenzia che “il lavoro nero è aiutato dai condoni fiscali e dalle minori ispezioni”, ricordando che il problema dell'Italia “sono i salari bassi, non il tetto a quelli alti”. E aggiunge: “Siamo passati in pochi anni da 200 a 1.000 contratti nazionali, di cui 800 pirata. Il lavoro povero nasce qui”.

 L’esecutivo, però, sembra pensare poco a salari e lavoro, e molto ad altro. “Anziché applicare la Costituzione per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini, continua ogni giorno a volerla cambiare”, argomenta Landini: “Prima con le proposte per l'autonomia differenziata e il presidenzialismo, ora con un attacco violento e inaccettabile alla magistratura di berlusconiana memoria”.

 Secondo la Cgil “la separazione dei poteri è un cardine della nostra cultura democratica. La magistratura deve essere indipendente e non sotto il controllo della politica. È una ragione in più per scendere in piazza il 30 settembre con le associazioni laiche e cattoliche e le reti di cittadinanza, per la pace, la sanità e la scuola pubblica, contro la precarietà e per la Costituzione”.

 Tornando al governo, il leader sindacale sottolinea che l’esecutivo “ha ampliato la precarietà, liberalizzando i contratti a termine e ampliando l'uso dei voucher. Procede con bonus e incentivi a pioggia alle imprese, ma non servono se non sono selettivi. Un'impresa se ha bisogno assume, visto il bisogno che c'è di competenze”.

 Nella prossima legge di bilancio Landini teme che possano esserci “tagli su scuola, sanità e servizi pubblici”. E chiarisce che il solo taglio “del cuneo fiscale non risolve il problema dei salari. I salari, pubblici e privati, devono salire sopra l'inflazione. Le risorse si trovano facendo una riforma fiscale seria che non tratti lavoratori e pensionati come un bancomat”.

 Il giudizio sul governo, insomma, è molto severo. “È tornato indietro su tutto: la tassa sugli extraprofitti, il subappalto a cascata, i contratti a tempo”, conclude Landini: “Mentre sia le imprese industriali sia quelle del turismo aumentano i loro profitti, con i sindacati si limita a convocare tavoli di discussione finti, senza affrontare i nodi strutturali. E ogni anno 120 mila giovani, tra diplomati e laureati, lasciano il Paese perché sfruttati e sottopagati. È questa l'Italia della destra al potere?”.

Fonte: collettiva

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