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L’ATTUALITA’DELLA VISIONE DI ADRIANO OLIVETTI

| Scritto da Redazione
L’ATTUALITA’DELLA VISIONE DI  ADRIANO   OLIVETTI

E’ stato definito come l’industriale più eretico e geniale del dopoguerra. Fatturati record, 36.000 operai felici, prodotti d’avanguardia in diversi settori dello scibile umano. Un pensiero poliedrico che approfondiva interessi in campo industriale, politico, estetico, associativo…….e ancora urbanistico, sociologico, letterario, filosofico aziendale, letterario, editoriale….Tutte le attività erano armonizzate secondo un unico disegno che Adriano Olivetti seguiva sempre in prima persona sino al raggiungimento del risultato positivo.
Per i capitani d’industria che invece puntavano sull’industria pesante – auto e chimica – l’eretico di Ivrea era un “bubbone da estirpare”.
E così fu: come molti grandi italiani, Adriano Olivetti fu incompreso, isolato e dimenticato.
L’attuale debolezza della politica, espressa dai partiti sradicati dalla Società e dal territorio, riporta alla mente quanto quest’uomo disse illuminando per quasi mezzo secolo il palcoscenico mondiale: “Uno dei fatti più salienti nella storia degli ultimi decenni è certamente il decadere degli istituti parlamentari in tutti gli stati. La causa (..) deve ricercarsi nel progressivo evolvere della natura dei problemi sottoposti all’esame dei degli organi legislativi, che da un contenuto essenzialmente politico hanno assunto un prevalente contenuto economico e sociale”. Infatti “le procedure parlamentari (..) sono atte ad affrontare i problemi di carattere generale, mentre si prestano assai meno allo studio dei problemi la cui tecnicità esige la consultazione di organismi specializzati”.
In questo modo, sin dagli anni ’50 Olivetti mette all’indice il problema della funzionalità e dell’immobilismo del Parlamento, approfondendo il fenomeno della partitocrazia (coniato da Maranini ) ed analizzando già allora le conseguenze degenerative sul livello di competenza, sull’autonomia e sulla rappresentatività reale del Parlamento, con l’effetto più grave della confusione dei poteri e della stasi dell’esecutivo.
Come vediamo, Olivetti era in anticipo di diversi decenni sulla politica e sul pensiero dominante nel suo tempo.
Sin dall’inizio tutta l’attività di Adriano fu tesa alla ricerca della partecipazione, del coinvolgimento e della crescita sociale dei lavoratori, la cui efficienza si raggiunge migliorandone  le condizioni di lavoro: il lavoratore è innanzitutto un essere umano, e va messo al centro di questo Rinascimento che stava investendo la fabbrica di Ivrea.
Per oltre 30 anni Ivrea fu un fiorire di eventi culturali, mostre e proiezioni di film, vera fucina di idee che andò oltre il provincialismo e che lasciò gli operai finalmente fieri del proprio ruolo, segnando la nascita di una sorta di socialismo aziendale e reclutando i migliori intellettuali del tempo, tanto da diventare un cenacolo di primaria grandezza: scienziati, artisti, psicologi, filosofi, architetti vennero chiamati per cambiare le regole del gioco, migliorare la qualità della vita e salvaguardare il simbolo dell’innovazione, nel tentativo di valorizzare il lavoro, ricercare fiducia nei giovani, perseguire responsabilità sociale, costruire cultura e attenzione per l’ambiente per poter testimoniare  come l’Olivetti sia stata per anni il simbolo in un’Italia nuova.
Ma nella forma mentis di quest’uomo del Rinascimento impresa, cultura e politica rappresentavano un unicum plasmato da un’Etica formidabile, che metteva al centro del suo mondo il benessere dell’uomo in tutte le sue forme.
Secondo Olivetti, la nostra Società, al di là del Socialismo e del Capitalismo, crede nei valori spirituali, della scienza e dell’arte, ma soprattutto, ritiene che gli  ideali della Giustizia non possano essere estraniati dalle contese tra capitale e lavoro, tanto da affermare che la sua impresa potesse essere un mezzo di elevazione e riscatto per l’uomo, e non solo un mezzo per raggiungere il profitto fine a se stesso ed alla crescita a tutti i costi.
A chi pensava esclusivamente all’arricchimento facile, Adriano Olivetti contrapponeva una filosofia lontana dai soliti cliché di un’Italia capace solo d’arrangiarsi ma non di crescere e svilupparsi, visto che per lui la ricchezza era la crescita della società nel suo complesso, tutelando anche il territorio e difendendo le risorse ambientali.
Contrapponendo il senso della Comunità ai particolarismi, il valore della società ai miopi interessi, la ricchezza che può derivare dallo sviluppo sostenibile alla povertà dello sfruttamento delle risorse, si può arrivare a comprendere una parte dello sconfinato lavoro umano di Adriano.
Sognatore? Utopista? Molti lo hanno bollato in  questo modo, non arrivando a comprendere la complessità del suo pensiero e delle sue ricerche che lo portavano oltre i ristretti confini aziendali, spinto da un’Etica umana che lo portava a raggiungere altissimi risultati nei campi più disparati: per esempio quando negli anni trenta, da grande Urbanista, elaborò una riflessione originale ed anticipatrice componendo il Piano Regolatore della Valle d’Aosta, frutto anche di soggiorni negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica.
E’ per tutti questi motivi che l’azione di Communitas2002 si è sempre ispirata alla ricerca di valori come Etica, Legalità e Giustizia, che furono ben presto dimenticati insieme all’opera di Adriano. Per cercare di continuarla, la nostra funzione di analisi e proposta si manifesta continuamente con idee costruttive nei confronti del mondo politico, spaziando da proposte applicabili immediatemente come istituire l’anagrafe tributaria pubblica di eletti e nominati, togliere i vitalizi, imporre dei controlli imparziali e certificati su tutte le strutture pubbliche e  private; eliminare i fondi “a pioggia” per i Gruppi Regionali e le Province.
Sarà invece necessario un po’ di tempo per imporre il limite tassativo di 2 legislature per tutte le cariche istituzionali e per diminuire il numero dei Parlamentari e delle Giunte Provinciali e Regionali, nonché per poter effettuare efficacemente i controlli effettivi sulle Società esterne.
Con questo spirito, bisognerà raccogliere le parti migliori della Società, a prescindere dal proprio orientamento, per costruire un Governo più efficiente, onesto ed innovatore, e ridare credibilità al Paese.
Nel solco della missione Etica e riformatrice di Adriano Olivetti. 
Fondamentale,  oggi e sempre.


Stefano Volante – Presidente di Communitas2002
Cittadini per l’Etica nella politica
direzione@communitas2002.it

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