Martedì, 07 maggio 2024 - ore 17.12

Le elezioni farsa della nuova provincia di Cremona

Il provvedimento di legge denominato Delrio prevede soltanto due livelli amministrativi a elezione diretta, la Provincia NO

| Scritto da Redazione
Le elezioni farsa della nuova provincia di Cremona

Il provvedimento di legge denominato Delrio prevede soltanto due livelli amministrativi a elezione diretta: Regioni e Comuni. Il presidente della nuova Provincia, definita “Area Vasta”, è eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia, dura in carica due anni ed è  a capo di un consiglio composto da 10 a 16 componenti in proporzione al numero di abitanti. Le funzioni dei nuovi soggetti che reggeranno l’area vasta sono riconducibili a: indirizzo, controllo, proposte e deliberazioni.

L’iniziativa della soppressione delle Province è stata  presa  dal Partito Democratico, attualmente al governo, nel tentativo di dare attuazione ad un annuncio riformatore, ma la proposta confusa e mistificatrice che ne è scaturita non produrrà  alcun risparmio per le casse dello Stato, così come ha confermato la Corte dei Conti, né fornirà una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi. All'attuale governo, infatti, poco importa se non risulta dimostrata l’efficienza che dovrebbe derivare dalla nuova allocazione  delle competenze. Con questa deleteria riforma, tra l'altro, si è privato il cittadino del diritto di eleggere direttamente i rappresentanti dei consigli amministrativi che provvedono all'organizzazione dei territori.

Il MoVimento 5 Stelle Cremona si dissocia in modo netto e  deciso da questo provvedimento risibile ed inefficace, spacciato per sensazionale riforma, che, oltre a provocare un disastro amministrativo, produrrà nuovi centri di spesa, che poi saranno scaricati sulle spalle dei soliti cittadini contribuenti. A questo proposito, vogliamo  ricordare anche la riforma del Senato, che verrà svuotato di ogni competenza e  passerà nelle mani dei presidenti e dei consiglieri regionali, balzati ultimamente agli onori delle cronache giornalistiche per marcate indegnità derivanti dalle gestioni allegre strettamente connesse alle cariche ricoperte.

Appare evidente un aspetto che evoca forse  la finalità ultima e vera della riforma: la fine della rappresentanza democratica in Italia. Pertanto, i consiglieri portavoce del MoVimento, pur recandosi al seggio elettorale, restituiranno la scheda in segno di protesta. Invitiamo anche i candidati presidente e consiglieri a ripensare la loro posizione, tornando sui passi della democrazia con una forma di ribellione civile, non prendendo parte a questo club di "nominati" e ritirando le proprie candidature.

Chi agirà diversamente, contribuendo all'elezione del futuro Consiglio provinciale, in spregio alla democrazia, alla Costituzione e alle promesse che sono il vincolo morale per i rappresentanti nei confronti dei loro elettori, non potrà che essere ritenuto correo dell'avanzamento di questa minaccia alla democrazia e del mantenimento di istituzioni ritenute superate.

M5S CREMONA

 

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